Smartphone alla guida: una cattiva abitudine che coinvolge tutti i giovani
Lo utilizza indistintamente chi è alla guida di auto, bici o scooter
A prescindere dal mezzo di trasporto utilizzato, che si tratti di auto, bici o scooter, la cattiva abitudine di utilizzare lo smartphone mentre si sta guidando riguarda tutti, in particolar modo i più giovani. Il telefono è usato dal 40% di chi guida un’auto, da quasi il 50% di chi va in bicicletta e dal 10% di chi si muove in scooter.
Si tratta di alcuni dei preoccupanti dati emersi dall’indagine “Conoscenza dei rischi da uso improprio in strada di cellulari, smartphone e loro applicazioni“, commissionata dalla Regione Lombardia e realizzata da Eupolis. La ricerca, condotta nel mese di ottobre, ha coinvolto un campione di 2.653 studenti di 4° e 5° superiore degli istituti scolastici dell’area di Milano. I dati sono stati resi noti dall’assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali.
Il 65% degli intervistati ha dichiarato di passare sullo smartphone dalle 2 alle 8 ore al giorno. In relazione all’utilizzo il 43% afferma di rispondere alle telefonate, il 17% fa telefonate, il 13% legge i messaggi, il 7% scrive e invia messaggi, il 20% lo usa in più funzioni.
Inoltre il 60% dei ragazzi intervistati ammette di usare lo smartphone mentre attraversa la strada a piedi. Questo nonostante non manchi la consapevolezza della pericolosità dell’utilizzo del cellulare in strada: per il 58% è pericoloso parlare al telefono quando si attraversa a piedi una strada e per il 66% di quest’ultimi è altrettanto pericoloso farlo quando si è alla guida di un’auto.
L’assessore Bordonali ha dichiarato che “nel 2016 in Lombardia si sono verificati 32.785 incidenti che hanno portato a 45.435 feriti e 434 morti“. Per cercare di porre rimedio a questa vera e propria piaga sociale la Regione Lombardia negli ultimi tre anni ha stanziato 15 milioni di euro a favore della sicurezza stradale.
La Bordonali ha concluso affermando: “Sicuramente c’è ancora molto lavoro da fare bisogna continuare a lavorare per una nuova e più approfondita cultura della sicurezza. Gli incidenti stradali sono un costo enorme per la nostra società, sia in termini di vite umane che di spesa sanitaria e nei prossimi giorni presenteremo anche questi numeri“.
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