Spot Squad, l’app per denunciare le auto in divieto di sosta

Consentirebbe di ottenere una percentuale sulla multa

Spot Squad è un'app per smartphone che potrebbe presto consentire di denunciare tutte le infrazioni al codice della strada che incontriamo per strada, ottenendone addirittura un guadagno monetario
Spot Squad, l’app per denunciare le auto in divieto di sosta

È in via di sviluppo in Canada e senza alcun dubbio scatenerà una quantità di discussioni infinita. Stiamo parlando di Spot Squad, un’app per smartphone che potrebbe trasformare le strade in un vero e proprio territorio di caccia.

Di cosa si tratta? In pratica è un’app atta a mettere sulla pubblica piazza chiunque commetta un’infrazione automobilistica. Principalmente ci si riferisce ai divieti di sosta, anche se non è difficile immaginare la cosa allargarsi a macchia d’olio. Si scatta la foto, si indica il tipo di infrazione commessa, si inserisce il numero di targa e si spedisce il tutto. Grazie agli accordi con le società di controllo dei parcheggi non solo si farà in modo di far intervenire i vigili per sanzionare l’infrazione, ma si potrà addirittura guadagnare qualcosa dalla denuncia effettuata. Infatti gli sviluppatori avrebbero creato un sistema di gradi di stampo militare (da soldato a generale) che a seconda dell’esperienza consentirà di intascare una percentuale della sanzione comminata. Sì, avete capito bene: parte dei soldi verrà riservata al “denunciante” e si parla di percentuali da un minimo del 15% fino ad un massimo del 40%. La cifra potrà essere riscossa oppure devoluta ad un ente benefico a scelta.

Inutile dire che un’app simile sembra funzionante unicamente sulla carta e che occorrerà capire se sia effettivamente un’idea concreta o meno. Detto questo, comunque, rimangono una serie di dubbi sia legali che di buon senso. Alcuni avvocati hanno già fatto notare che un simile strumento in mano a dei comuni cittadini potrebbe non reggere in sede di ricorso. Senza contare che anche per le multe occorre un po’ di buon senso e non tutti i casi possono essere considerati uguali. Vi immaginate uno scenario nel quale in qualsiasi momento e in qualsiasi situazione la vostra auto potrebbe essere presa di mira da decine di smartphone pronti a “vendervi”, letteralmente, al migliore offerente? Siamo tutti d’accordo che le regole della strada vadano rispettate e che al giorno d’oggi questo accade meno spesso di quanto sia comprensibilmente accettabile. Allo stesso modo, però, scatenare una “caccia alle streghe” sulle strade non ci sembra una buona soluzione. Voi cosa ne pensate?

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