Stop motori endotermici al 2035, contatti tra il ministro Salvini e i colleghi europei dei Paesi scettici
Il confronto del governo con Germania, Repubblica Ceca e gli altri Paesi Ue che hanno espresso dubbi
Dopo il rinvio a data da destinarsi del voto in Consiglio europeo, il governo italiano prosegue i contatti con i Paesi “scettici” sul divieto di vendita dei motori endotermici al fine di portare avanti la posizione dell’esecutivo sul tema, ovvero scongiurare lo stop alla produzione di motori benzina e diesel dal 2035.
La nota del MiT
Ribadendo che l’obiettivo dell’Italia è di accompagnare la transizione con buonsenso, tutelando posti di lavoro ed il futuro della filiera italiana ed europea dell’automotive, una nota del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti spiega che: “Il vicepremier e ministro Matteo Salvini, in piena sintonia con la presidente Giorgia Meloni e con il resto del governo, si sta confrontando con i colleghi di Germania, Repubblica Ceca e degli altri Paesi che hanno espresso dubbi e contrarietà rispetto alla proposta della Commissione. Non si esclude una missione lampo all’estero per discuterne di persona”.
Vertice a Strasburgo il 13 marzo
Un vertice in presenza che potrebbe tenersi lunedì 13 marzo a Strasburgo, nell’incontro organizzato dal ministro dei Trasporti della Repubblica Ceca, Martin Kupka, fra i Paesi contrari o comunque scettici allo stop ai motori a combustione dal 2035, un fronte che sembra potersi allargare sempre di più dopo la presa di posizione della Germania che si è irrigidita chiedendo una deroga sugli e-fuel dopo il 2035. La convocazione del ministro ceco, in una riunione nella quale si discuterà anche dello standard Euro 7, è stata inviata a Italia, Germania, Francia, Finlandia, Ungheria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia e Spagna.
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