Storia dell’ibrido Hyundai: dai primi passi nell’elettrificazione a oggi [5 COSE DA SAPERE – #1]
Una lunga esperienza da precursore dell’eco-mobilità
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In casa Hyundai le alimentazioni elettrificate non sono certo una novità dell’ultima ora. La Casa automobilistica sudcoreana, che oggi propone sul mercato una completa e variegata gamma di modelli ibridi, dalle compatte ai SUV, capaci di integrare al meglio efficienza e performance, vanta di fatto una lunga e solida esperienza che affonda le sue radici ai primi anni ’90. Era infatti il 1991 quando venne presentata la Sonata Electric Vehicle, prima auto elettrica di Hyundai, un concept basato sulla berlina Sonata dotata di batteria al piombo che offriva un’autonomia di circa 70 chilometri e una velocità massima di 60 km/h.
Esperienza ultratrentennale nell’elettrificazione
Da allora l’elettrificazione in casa Hyundai ha assunto un ruolo sempre crescente, attirando investimenti e risorse che hanno consentito di consolidare e approfondire un lungo percorso di ricerca e sviluppo, iniziato oltre 30 anni fa, che ha permesso di dare concretezza a tecnologie e concetti innovativi che nel corso degli anni hanno trovato un’applicazione sempre più incisiva nella produzione di serie, rendendo di fatto Hyundai uno dei costruttori mondiali in grado di offrire sui propri veicoli le più avanzate ed efficienti motorizzazioni elettrificate.
Nel 2011 la prima ibrida Hyundai sul mercato
Concentrando l’attenzione sulla tecnologia ibrida, il primo passo di Hyundai risale al 2011 con il lancio sul mercato della Sonata Hybrid, che era stata annunciata al Salone di Los Angeles del 2008. Primo veicolo ibrido di serie a utilizzare le batterie ai polimeri di ioni di litio, la Sonata Hybrid beneficiava della tecnologia Blue Drive di Hyundai, sviluppata per migliorare il consumo complessivo di carburante e ridurre le emissioni allo scarico.
La svolta con la Ioniq
Da allora le tecnologia ibrida ha preso sempre più spazio nella gamma Hyundai, con un numero crescente di modelli che sono stati coinvolti nella strategia di elettrificazione della Casa sudcoreana. Nel 2016 è sempre la berlina Sonata a portare al debutto un ulteriore evoluzione dell’ibrido Hyundai con l’esordio della Sonata plug-in hybrid, l’ibrido ricaricabile “alla spina”. Ma è con il lancio della Hyundai Ioniq, sempre nel 2016, che la Casa fa un importante step evolutivo proponendo sul mercato un’auto fortemente innovativa sin dall’approccio concettuale che sta dietro la sua progettazione. La Ioniq si presenta come un’auto con tre anime, sotto un unico aspetto estetico poteva disporre di tre differenti motorizzazioni elettrificate: ibrida, ibrida plug-in o completamente elettrica.
Oggi l’ibrido coinvolge gran parte della gamma Hyundai
La Ioniq ha di fatto impresso un’accelerata alla diffusione dell’ibrido in casa Hyundai, con un numero sempre maggiore di modelli che hanno accolto nella propria gamma l’alimentazione elettrificata. Così passo dopo passo, si arriva alla numerosa e variegata presenza di modelli ibridi Hyundai che sono oggi disponibili sul mercato, riuscendo a coprire più segmenti ed offrendo applicazione tecnologiche diverse. Mentre le più compatte i20 e Bayon dispongono di motorizzazioni mild-hybrid con sistema a 48V, il crossover Kona può affidarsi anche all’ibrido full. Ancora più ampia è poi la scelta elettrificata che offre Tucson – disponibile con motorizzazioni mild-hybrid diesel e benzina, full-hybrid e plug-in hybrid. Queste ultime due motorizzazioni sono inoltre disponibili anche sulla più grande Santa Fe.
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