Subaru BRZ, la regina del drift facile [PROVA SU STRADA]
Tanto divertimento senza spendere una follia
Subaru BRZ: Certe auto sono in grado di innescare infinite disquisizioni tra gli appassionati e sono delle icone, anche se a ben vedere sono vetture “di nicchia”, vendute in pochi esemplari, almeno dalle nostre parti. Quella che ci apprestiamo a provare è proprio una di queste. Perfetta per alcuni, troppo spartana e con una potenza insufficiente per altri. A noi piace moltissimo, così come era piaciuta la sua gemella di Casa Toyota. Proprio l’aspetto della potenza ci trova marcatamente schierati in sua difesa. Il 2 litri da 200 cavalli è perfetto per lo scopo. Narra la leggenda che i cavalli effettivi siano 175 circa, sarebbe un assurdo, inclusa la tassa di possesso sui 25 cavalli “finti”. Come molte leggende, la realtà è diversa, perché nei test al banco il 4 cilindri boxer si mantiene perfettamente fedele al dato dichiarato. Una ricetta “analogica”, con pochi fronzoli concessi, come il controllo di trazione (disinseribile), che si basa invece su trazione posteriore (una bella eccezione per la integralista Subaru), baricentro basso, cambio manuale, un ottimo assetto, un differenziale autobloccante Torsen ed uno sterzo all’altezza. Se questo è ciò che cercate in un’auto, gli unici difetti della BRZ li troverete negli interni, forse troppo dismessi in alcuni particolari, come la retroilluminazione della radio di un colore diverso dal resto dell’auto.
Design e Interni:
Molto sportiva, ma con un ottimo stile
A volte è più facile disegnare una supercar, piuttosto che una “sportivetta” come questa. Il rischio è quello che diventi poco elegante, un di quelle “vorrei ma non posso” che sembrano fare il verso alle concorrenti più blasonate. Le due sorelle gemelle GT86 e BRZ invece sono molto aggressive nel look, ma non sono per nulla cafone. Sono quasi identiche, i particolari che le distinguono sono limitati alla forma della mascherina frontale e poco d’altro. Mentre la produzione di entrambe è affidata a Subaru, il design è di origine Toyota, tipicamente giapponese, si basa su un lungo e basso cofano, incastonato tra i muscolosi parafanghi, ed una coda corta, che si fa notare per il piccolo spoiler sul baule e per i 2 generosi terminali degli scarichi. Compatta, con i suoi 424 Cm, piazzata grazie ad una larghezza di 178, sacrifica l’abitabilità dei sedili posteriori, per una linea da coupè con il tetto ed il lunotto spioventi. Con una altezza massima inferiore al metro e trenta è una sportiva vera, ed il baricentro basso è uno dei suoi obiettivi principali.
Interni: belli i sedili sportivi, per il resto è essenziale, forse troppo
Lo abbiamo detto, la BRZ è un’auto vecchio stile, estremamente divertente da guidare, con forti richiami a concetti ormai relegati ad auto del passato. Si bada al sodo, con pochi fronzoli. Dentro questo concetto è portato all’estremo. Si “scende” in abitacolo, vista la ridotta altezza della seduta, nei bellissimi sedili sportivi, molto contenitivi, ma anche comodi. Sono la cosa più bella dell’abitacolo, insieme al volante a tre razze, quasi verticale, con la particolarità della levetta dei comandi del cruise che ruota insieme alla corona. Lo stile è minimal, con una scelta di design e materiali forse un po’ troppo povera. Se andiamo ad analizzarla nei dettagli, non ne esce benissimo. Ad esempio, non c’è nemmeno una maniglia o un incavo per la mano all’interno del baule per chiuderlo. La radio ed il cd sono molto essenziali, anche se il sound è discreto, grazie ad un abitacolo piuttosto raccolto, ed è dotata anche di una presa USB e una AUX per collegare i propri dispositivi. L’aspetto è la sua pecca, abbiamo trovato “stravagante” la retroilluminazione del display della radio di un colore diverso dal resto dell’auto. Per il resto la dotazione è buona, con cruise control, specchietti richiudibile elettricamente, clima bizona, controllo elettronico della stabilità VSC e controllo di trazione. Mancano all’appello alcuni fronzoli a cui ormai siamo abituati, almeno come optional acquistabili ad un prezzo ragionevole. Ci riferiamo al bluetooth per il vivavoce del cellulare ed al navigatore, che sono optional abbinati ma molto costosi (2.000 euro).
Comportamento su Strada:
Stabile e precisa, è un’arma da drift per gli appassionati del genere
La guidi nel traffico cittadino e pensi che sia un bluff. Il motore sotto ai 4.000 giri è piuttosto sornione, silenzioso e regolare, sembra di essere al volante di una tranquilla auto con il solo aspetto esteriore da sportiva, oltre alla posizione di guida, che è una delle migliori. Poi alla prima possibilità di allungo, scopri che la BRZ è tutt’altro che deludente, anzi! Un telaio ottimo, uno sterzo che se all’inizio può apparire “leggerino” e non da l’impressione di essere tra i più precisi, sa dimostrarti che era solo una sensazione, sbagliata. Sono solo 2 e mezzo i giri da tutto destra a tutto sinistra, a dimostrazione che è ben più diretto di quanto potrebbe sembrare. La BRZ è precisa quanto basta, facile ed intuitiva quando si spengono VSC e controllo di trazione, è una ottima auto con cui approcciarsi ad una trazione posteriore sportiva. Il suo punto di forza infatti, a nostro avviso, è proprio quello di essere un giocattolo molto divertente nelle mani di un pilota esperto e smaliziato, senza però eccedere e diventare troppo impegnativa per chi non è un “manico”. Si fa in fretta a prenderle le misure, nel nostro caso anche grazie alle ottime Pirelli Pzero con cui era equipaggiata la vettura in prova. Tra GT86 e BRZ inizialmente c’era qualche differenza come setting delle sospensioni. La più equilibrata Subaru veniva resa più “ballerina” nella versione marchiata Toyota, per spingerla ulteriormente alla vocazione per il drift. Ora sono identiche. A dire il vero, anche se a distanza di un anno è concretamente difficile fare un confronto, le differenze che abbiamo notato tra le due (la GT86 del nostro test era ancora di quelle con assetto leggermente diverso), sono da imputarsi molto più alla gommatura, piuttosto che alle tarature. Con i controlli accesi è veloce nelle curve, sfrutta un baricentro particolarmente basso, ed è difficile metterla in crisi. In autostrada si viaggia anche comodi, il motore gira basso a 130 Km/h, ed è un’auto utilizzabile tutti i giorni anche per percorrere molti chilometri. Se però la si sfrutta per quello che le riesce meglio, libera dalle briglie dell’elettronica e tenendo il regime alto, con sterzo ed acceleratore le si fa fare di tutto, per la nostra felicità, e anche per quella del gommista, che vedrete spesso per sostituire le gomme posteriori, se ci prendete gusto. Sovrasterzo, una gran bella cosa per chi ami la guida sportiva, ma non è obbligatorio metterla di traverso per divertirsi.
Motore e Prestazioni:
Boxer, aspirato e potente, ma senza eccessi
La BRZ deve molto al suo propulsore, non solo per la potenza, ma anche perché il baricentro basso è proprio merito soprattutto del propulsore boxer, vincitore del premio “Ward’s 10 Best Engines” nel 2013. Un alloro che viene assegnato basandosi su alcune caratteristiche decisamente importanti, quali la potenza, la tecnologia, il consumo di carburante, il rumore, le vibrazioni e la durata. Ha un sound accattivante, soprattutto quando l’ago del contagiri è nella metà superiore (gira bene fino a 7.500), ed i suoi 200 CV a 7.000 giri, con una coppia di 205 Nm molto in alto, appena 400 giri sotto il regime di potenza massima, le consentono di raggiungere una velocità massima prossima ai 230 Km/h e di passare da 0 a 100 in 7,6. Nulla di eccezionale al confronto con altre auto sportive, a dimostrazione che qui non si punta sulle prestazioni pure, ma sul piacere di guida. Difficile trovare un’altra vettura così divertente, senza dover essere costretti di tenere velocità da arresto per ottenere qualche soddisfazione. Il motore in questo fa la sua bella parte, la rende piacevole da guidare, ma docile e priva di pericolosi eccessi. La tanto invocata versione sovralimentata (magari con la denominazione BRZ STI), da molti sentenziata come una evoluzione obbligatoria per dare maggior cattiveria all’erogazione del 2 litri, a nostro parere potrebbe invece finire per stravolgere un progetto concepito con finalità diverse, perfettamente raggiunte dalla BRZ. Un’auto divertente, ma facile ed essenziale. Con una potenza ed una erogazione più esasperate sarebbe necessario un importante step evolutivo a livello telaistico, in concreto si finirebbe per avere una BRZ completamente diversa, anche a livello di costi. Nel pensare a questa vettura, sempre a nostro parere, non si voleva andare a cercare il confronto con una Honda S2000, tanto per fare un esempio noto tra le sportive a trazione posteriore, ma creare un oggetto divertente, un gradino sopra ad una Miata, più specialistico ed intrigante per gli amanti del traverso facile, però con costi di gestione che restano abbordabili. Il cambio a 6 rapporti manuale, con la corta leva e gli innesti precisi e ravvicinati, rende un piacere le cambiate, anche se non è completamente esente da qualche impuntamento. In alcuni frangenti si sente la resistenza della leva sotto alla mano, e le marce entrano in due tempi, ma stiamo andando a cercare il pelo nell’uovo, perché complessivamente il cambio è promosso davvero a pieni voti.
Consumi e Costi:
Poco più di 30 mila euro per questo bel giocattolino dai consumi più che onesti
Pochissimi gli optional disponibili, limitati ad alcuni particolari estetici esterni. La BRZ è così, che vi piaccia o meno. Si può sostituire la radio con quella optional abbinata al navigatore, ma ci vogliono la bellezza di 2.000 euro! Il prezzo della BRZ è quindi, sostanzialmente, sempre quello del listino: 30.150 euro, per nulla impegnativo per una sportiva divertente e ben fatta. Ottimo il consumo, in autostrada abbiamo registrato a 130 Km/h un risultato analogo a quello medio, con valori prossimi ai 13 Km/l. Se si guida in modo sportivo il dato è ovviamente meno entusiasmante, ma è sempre difficile andare sotto alla barriere dei 10 con un litro di benzina.
In conclusione
Una sportiva tutta divertimento come non se ne trovano più nei listini. Un plauso alla Casa delle Pleiadi per il coraggio, saprà fare la felicità di molti guidatori, dai più esperti alla ricerca di un “giocattolo” non troppo impegnativo da gestire, ai giovani che vogliano imparare a guidare una vera trazione posteriore, come Dio comanda. Le finiture degli interni dismesse e la ridotta abitabilità dei sedili posteriori sono pecche ampiamente superabili, alla luce dei tanti sorrisi che è in grado di strappare a chi la guida.
Pro e Contro
Ci Piace | Non Ci Piace |
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Piacere di guida unico, costi e consumi piuttosto contenuti | Qualche finitura sottotono, sedili posteriori solo di emergenza |
Subaru BRZ: la Pagella di Motorionline
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