Tavolo Automotive al Mimit il 5 marzo: tra i punti “Incentivi 2025”
Una proposta, non meglio precisata, che crea confusione sulle intenzioni del governo
Si terrà il 5 marzo prossimo una nuova riunione del Tavolo Automotive, occasione di confronto tra il governo e il settore dell’auto che è stata convocata dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, su indicazione del ministro Adolfo Urso.
Il tavolo, al quale parteciperanno i rappresentanti delle imprese del settore, delle organizzazioni della filiera e dei sindacati, affronterà le questioni legate alle politiche europee (con la Commissione Ue impegnata nella definizioni del piano d’azione per l’industria automobilistica del Vecchio Continente), alle politiche industriali nazionali, con le misure finanziarie predisposte per la componentistica, anche in conseguenza della conclusione del Tavolo Stellantis.
I dubbi sulla voce “incentivi 2025”
Tra i punti dell’ordine del giorno dell’incontro del 5 marzo spunta a sorpresa anche una proposta, non meglio precisata, di “incentivi 2025”. Una dicitura che, messa così e senza chiarimenti su cosa ci si voglia riferire nello specifico, rischia di creare confusione nei consumatori e generare nuovi dubbi su un mercato dell’auto già in difficoltà.
Il rischio di alimentare un’attesa ingiustificata
Del resto il ministro Urso è stato chiaro finora nell’escludere la possibilità di introdurre una nuova tornata di incentivi auto secondo il tradizionale meccanismo adottato lo scorso anno: “È finito il tempo del bonus, non ha funzionato”, ha detto il responsabile di Palazzo Piacentini, sottolineando che “gli incentivi destinati all’acquisto non hanno avuto effetti positivi sulla produzione. Dobbiamo prenderne atto e concentrare le risorse sugli investimenti”.
Resta dunque da capire quale tipo di agevolazioni e sussidi voglia fere riferimento il governo con l’indicazione “incentivi 2025” che però, in questi termini, rischia paradossalmente di impantanare ancor di più il mercato, con molti clienti che potrebbero posticipare l’acquisto restando in attesa di incentivi che non arriveranno mai.
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