Tesla Model S 100D, l’elettrica di lusso che ha cambiato tutto [VIDEO PROVA SU STRADA]

Potenza da 571 Cv e autonomia da più di 400 km

La Tesla Model S è sicuramente la più utilizzabile delle auto elettriche attualmente in vendita. Il prezzo non è alla portata di tutti, ma la sua autonomia è in assoluto “best in class” e i suoi contenuti sono al livello di una supercar. Com’è la vita a bordo dell’orgoglio di Elon Musk?

Mentre la sua Roadster in questo momento è in rotta verso Marte, Elon Musk continua a tenere l’attenzione del mondo sul palmo della mano. Non solo con i razzi di SpaceX, ma anche e soprattutto con la Tesla Motors, in questo momento la più famosa e conosciuta casa di auto elettriche del mondo. Entriamo in un vero e proprio “campo minato”, figurativamente parlando, in quanto i veicoli elettrici fino ad oggi sono stati considerati, quando andava bene, un lusso per pochi. Per quale motivo? Per l’autonomia, soprattutto, associata ad un’infrastruttura pubblica insufficiente (escludendo poche isole felici) e al prezzo fino ad oggi decisamente alto di queste vetture, a causa anche della domanda al momento molto limitata. Tesla ha fatto qualcosa di diverso: si è decisamente concentrata sul mercato del lusso, costruendosi una fama di esclusività molto ben radicata, per poi iniziare a volgere lo sguardo verso il consumo di massa. Mentre, però, aspettiamo la tanto anticipata Model 3, l’elettrica da 35.000 $, possiamo ancora lasciarci affascinare dalla bellissima Model S. Non sarà un’auto per tutti, ma dopo averla potuta guidare per qualche giorno possiamo dire con una certa franchezza che, tenendo conto del segmento di riferimento, questa berlina a impatto zero è un’assoluta realtà. Forse per pochi eletti, ma è utilizzabile e persino pratica con i giusti accorgimenti.

Design e Interni: [xrr rating=5/5]

Eleganza senza prese d’aria

La mancanza di un motore a combustione ha influenza persino sul design. Non a caso le Tesla si possono riconoscere subito ad una prima occhiata, senza il rischio di essere confuse per una delle “tante berline di lusso” che si vedono in giro. I designer, infatti, non hanno avuto nessun bisogno di inserire delle prese d’aria per il raffreddamento del sistema e le uniche due presenti, in basso sul fascione inferiore, hanno una funzione più unicamente aerodinamica. Questo ha reso il muso della vettura incredibilmente pulito e, in qualche modo, eccentrico. Una griglia sottilissima, la cui unica funzione è quella estetica, va a richiamare la “T” del logo della casa e lascia partire delle linee morbide e sinuose che danno forma prima ai gruppi ottici anteriori, proseguendo poi lungo la fiancata e arrivando così al retro. L’eleganza dell’insieme è ulteriormente sottolineata dalle maniglie a scomparsa, presenti sia sulle portiere anteriori che su quelle posteriori. I passaruota, sebbene marcati, sono molto sottili e ben si associano nelle forme e nell’aspetto alla zona dei cristalli, racchiusi da un’elegante cornice cromata. Da notare, tra l’altro, che il montante centrale non è solo nero, allo scopo di non “rompere” l’armoniosità della forma dei finestrini, ma è anche a sua volta ricoperto di vetro. Una soluzione scelta sia per la sua eleganza che per l’inserimento di uno degli innumerevoli sensori presenti a bordo (ci arriveremo dopo). Anche il posteriore è molto pulito e con forme armonizzate con il resto della vettura. Risalta particolarmente il “baffocromato che unisce i due gruppi ottici e riporta il nome “Tesla” in bella evidenza. C’è comunque ancora spazio per il logo e per un piccolo spoiler posto sopra il portellone del bagagliaio.

Se l’esterno è elegante e di classe, l’interno è a dir poco sontuoso. Assolutamente al livello del segmento delle berline di lusso, con in aggiunta un carico di tecnologia talmente alto che non sorprende che il marchio californiano sia considerata una sorta di “Apple del mondo automotive”. Potendosi dilungare sui suoi 4.978 mm di lunghezza totale, la Model S è una delle berline più spaziose che ci sia mai capitato di provare. Persino sulla fila posteriore, dove troviamo altri tre posti “veri”, non con una “vittima” sacrificale al centro di due persone comode. Qui tutti si sentono in un salotto, grazie anche ai materiali di prima qualità che compongono le sellerie. Pelle e Alcantara dominano incontrastate, con giusto qualche aggiunta sapiente di pannelli in fibra di carbonio per dare un pizzico di “verve” sportiva in più, assolutamente giustificata dalla spinta del motore elettrico.
Inutile, però, evitare di parlare del proverbiale “elefante nella stanza”. Perché di pachiderma effettivamente si tratta: un pannello touchscreen da ben 17 pollici domina incontrastato il centro della plancia, talmente grande da sembrare un vero e proprio computer. Quale in effetti è, avendo non solo la capacità di gestire praticamente ogni singolo aspetto della vettura, ma persino di navigare su Internet. A questo punto, avranno pensato a Palo Alto, perché buttare soldi in un costoso software di navigazione proprietario se avevano a disposizione uno dei più sofisticati in assoluto al mondo, corrispondente al nome di Google Maps? Ecco allora che la Grande G gestisce tutti gli aspetti di navigazione della Model S, traffico e speciale database di colonnine di ricarica convenzionate incluso. Durante la nostra prova abbiamo ovviamente messo a dura prova la disponibilità delle colonnine e bisogna riconoscere una cosa: se si è clienti Tesla, allora il numero di punti di ricarica disponibili e, in alcuni casi, inclusi, sono davvero moltissimi. Teniamo presente che nel nostro Paese sono presenti in tutto 26 “supercharger”, ovvero delle stazioni di ricarica speciali marchiate Tesla e che probabilmente vi sarà capitato di vedere in qualche stazione di servizio autostradale. Oltre a questi si aggiungono le colonnine fornite da enti esterni e quelli che la casa americana chiama “destination point”, ovvero punti di interesse come alberghi e ristoranti che, proprio per la loro tipica funzione di “destinazione” di un viaggio, sono stati equipaggiati con colonnine di ricarica proprietarie. Moltissime sono accessibili anche senza alloggiare direttamente presso le strutture. Noi, ad esempio, ci siamo fermati nel parcheggio di un hotel e abbiamo dovuto pagare solamente gli 8 euro previsti dal listino (per qualsiasi auto, a prescindere dall’alimentazione) e avremmo potuto lasciare l’auto anche tutta la notte presso di loro. Fare il “pieno”, quindi, non è assolutamente un problema, per quanto dopo la nostra prova consigliamo lo stesso di avere a disposizione almeno una presa di corrente nel proprio box per poter stare sempre tranquilli. Tornando invece all’infotainment nel suo complesso, il software è concepito esattamente come quello di un tablet, navigazione Internet compresa. Naturalmente sono incluse le compatibilità con Android Auto ed Apple CarPlay, ma forse in questo caso per la prima volta consigliamo di affidarci direttamente al software pre-installato. Questo, tra l’altro, è perfettamente interfacciato con l’app per smartphone, in grado di monitorare ogni funzione della vettura e addirittura di avviare il programma di “manovra automatica” (potete vedere un esempio nel nostro video), che consente di parcheggiare l’auto anche nei luoghi più stretti e angusti. Non un dettaglio, considerando che questa vettura presenta delle dimensioni notevoli (498 cm di lunghezza e 196 cm di larghezza).
La parte tecnologica, ad ogni modo, non finisce certo qui. Anche il quadro comandi è naturalmente tutto digitale, con un display da ben 12 pollici che finisce non solo per riprodurre le informazioni del software centrale, ma pone particolare attenzione sulle funzioni principali per la guida, in altre parole autonomia, stato della batteria e funzioni di guida semi-autonoma. Queste sono ovviamente molto ben presenti su un’auto di questo livello, ma ne parleremo nel capitolo dedicato alla guida. Per ora chiudiamo parlando del bagagliaio: potrebbe sembrare una banalità, ma avendo eliminato il motore termico, come diretta conseguenza abbiamo uno spazio a disposizione a dir poco impressionante per una berlina. Si parte da un minimo di ben 815 litri e, abbattendo i sedili, si tocca un apice di ben 1.716 litri. Davvero notevole, al punto che tra gli optional della Model S è possibile persino aggiungere due sedili rivolti verso il retro per portare a sette la capienza per i passeggeri. Questi sedili extra non sono ovviamente grandi come quelli di serie, ma due bambini vi si siederanno comodamente (e con entusiasmo vista l’insolita visuale verso il retro della vettura).

Motore e Prestazioni: [xrr rating=5/5]

Per ora è difficile fare meglio

Parlare del motore quando si ha a che fare con un’elettrica ad alte prestazioni come questa è sempre un problema. Inevitabile scontrarsi con difensori e detrattori della tecnologia in questione, che almeno per ora rimane comunque un lusso per pochi. Innumerevoli i motivi, che non staremo certo ad elencare in questa sede (nella nostra sezione Ecologia troverete numerosi articoli in proposito). Cerchiamo quindi di concentrarci solo e unicamente sugli aspetti di questa vettura in particolare.
La Model S da noi provata è la 100D, che potremmo considerare come l’ideale via di mezzo tra la 75D (entry level) e la P100D (top di gamma). Il numero, contrariamente a quello che potremmo essere portati a pensare, non si riferisce alla potenza del motore, bensì alla capacità della batteria, per l’appunto da 100 kWh. La potenza del motore è invece decisamente più da supercar: ben 517 Cv di picco, con una coppia massima che arriva a 660 Nm. Si tratta di dati a dir poco da urlo, anche perché la natura stessa del motore elettrico consente di avere tutta la coppia immediatamente disponibile sin dall’avvio e questo si traduce in uno scatto da 0 a 100 km/h in appena 4,3 secondi. Solo la sorellona P100D riesce a fare di meglio con 2,7 secondi, ma del resto la sua unità elettrica arriva a 761 Cv di potenza e 980 Nm di coppia. Anche con la 100D, però, diremmo che ci possiamo “accontentare”, per così dire.

Comportamento su Strada: [xrr rating=5/5]

Relax performante

Con un motore del genere, l’esperienza di guida a bordo della Model S dovrebbe essere improntata soprattutto sulle emozioni e sulla velocità. Così è, in effetti, ma dovete levare il “soprattutto” dalla frase. Perché Tesla è riuscita oggettivamente a creare un connubio di alte prestazioni e comfort di guida come raramente ci era capitato di trovare prima d’ora. Parte del merito va dato oggettivamente alla struttura dell’auto elettrica in sé, che per sua stessa natura elimina moltissime delle vibrazioni normalmente percepibili su una vettura normale. Non raccontiamo nulla di nuovo quando tiriamo in ballo la silenziosità del motore, ma anche l’aerodinamica della carrozzeria dà un grandissimo contributo. Si sente letteralmente solo un vago vento esterno, per il resto è più facile sentire i rumori delle altre auto che della propria. Sappiamo benissimo che molti appassionati non vedranno un pregio in questa caratteristica, bensì un difetto, ma la Tesla Model S non è certo un’auto fatta per piacere ai “grandi manici”, bensì a chi è alla ricerca di una vettura prestazionale, ma anche estremamente elegante, comoda e tecnologica. Delle prestazioni, comunque, abbiamo già parlato nel paragrafo precedente e quindi già avrete visto come la Model S sia comunque una vettura capace di farsi notare anche a confronto con le supercar. Semplicemente non è il suo ambiente principale.
Il comfort della vettura è particolarmente esaltato dalle sospensioni pneumatiche, che possono variare con un gioco di ben 40 mm a seconda delle condizioni di guida e della velocità. Si possono personalizzare, oppure si può lasciare che il computer di bordo faccia tutto il lavoro e godersi il viaggio. Lo sterzo si è rivelato molto preciso e coniugato con un assetto estremamente solido. La vettura si presenta molto ribassata, baricentro compreso, il tutto a favore del piacere di guida. Le sue dimensioni piuttosto ragguardevoli hanno consentito di montare una batteria particolarmente capiente, che ha avuto anche il merito di abbassare il baricentro della struttura.

Consumi e Costi: [xrr rating=4/5]

È un’elettrica utilizzabile, a patto di avere la presa in garage

Parliamo ora del pomo della discordia: l’autonomia. Si tratta di uno dei principali motivi che vengono tirati in ballo quando si parla di auto elettriche e la Tesla Model S non fa certo eccezione. Il modello affidato a noi era, come detto, il 100D, ovvero quello dotato di una batteria da 100 kWh. L’autonomia dichiarata ufficialmente dalla casa è di 628 km, ma come accade anche con le auto con motore termico, questo è semplicemente il risultato migliore raggiungibile in senso assoluto. La realtà è naturalmente meno entusiasmante, anche se è senza dubbio una delle auto con la migliore autonomia del suo (ancora poco popolato) settore. Se si evita di lasciarsi ammaliare dallo scatto 0-100 in meno di 5 secondi, a nostro giudizio i 500 km di autonomia sono ampiamente alla portata. Questo significa che una settimana lavorativa può essere coperta senza particolari patemi d’animo. Un tragitto Milano-Torino può essere coperto in un giorno sia con andata che ritorno.
Impossibile parlare di questo aspetto senza tirare in ballo la ricarica. A nostro giudizio l’acquisto di una colonnina di ricarica privata da tenere nel proprio garage risulta ancora quasi obbligatoria. Soprattutto se ci si può permettere un dispositivo fornito da Tesla, sarà possibile ricaricare in poche ore la vettura fino alla sua massima autonomia, rendendola quasi utilizzabile come se fosse un’auto normale. Durante i viaggi, invece, ci si può affidare o alle stazioni Supercharger fornite da Tesla (26 sul territorio italiano per ora) oppure ai “destination point”, nome molto tecnico per indicare delle strutture convenzionate con la casa Californiana dove ci si può fermare per un “rabbocco” o anche per una carica completa. Noi ci siamo fermati ad un albergo, senza soggiornarvi, e con il solo pagamento della tariffa di parcheggio, che sarebbe potuta valere anche tutta la notte senza sovrapprezzo, in un’ora abbiamo guadagnato ulteriori 80 km di autonomia potenziale. I clienti di più lunga data hanno diritto alla ricarica gratuita, mentre quelli più recenti in alcune strutture avranno comunque da pagare una piccola tariffa, comunque molto bassa. È ugualmente possibile con l’applicazione ufficiale condividere un proprio codice cliente per “regalare” le ricariche ad eventuali amici e parenti. Questo, comunque, non esclude altri pagamenti aggiuntivi, come il pernottamento nel parcheggio del nostro esempio. Esistono, però, alcune strutture che offrono la ricarica gratuita: ci siamo ad esempio fermati presso un celebre negozio di elettronica e informatica dove, dietro alla sottoscrizione di una tessera gratuita, avremmo potuto lasciare l’auto anche tutto il giorno senza problemi.
Certamente aiuta molto anche il fatto che i parcheggi riservati alle auto elettriche nelle grandi città sono ancora poco frequentati. La sosta per ora non è un problema e il rischio che la Model S divenga una vettura troppo popolare di fatto non esiste. Solo per la 75D, infatti, il listino parte da 87.860 € e quella in nostro possesso, ovvero la 100D, parte da 111.130 €. Il top di gamma è naturalmente prezzato come una supercar fatta e finita (del resto ne ha anche il potenziale): ci vogliono 151.530 € per portarsi a casa la P100D. Quando la tanto attesa Model 3 arriverà sul mercato potremmo forse fare un discorso diverso, ma al momento parliamo sempre di esclusività assoluta.

Conclusioni

La Tesla Model S è ancora un’auto per pochi eletti. Sia per il prezzo, sia per tutto ciò che concerne la gestione di un’auto elettrica di questa tipo. Al tempo stesso, però, non si tratta di un’utopia: la Model S esiste ed è effettivamente utilizzabile. La ricarica e la disponibilità di colonnine, grazie alle strutture convenzionate, non sono un incubo come i detrattori del settore lasciano credere. Al tempo stesso, però, il fortunato proprietario dovrà operare un cambio di abitudini molto profondo. Non ci si ferma alla stazione di servizio a “fare il pieno”, a meno di emergenze. L’energia si ricarica nei momenti di sosta, che vanno sfruttati sempre. Una volta entrati in quest’ordine di idee, la Model S diventa una vettura ampiamente utilizzabile e di sicuro dall’aspetto e dai contenuti esclusivi. Non ci addentreremo, comunque, sulla spinosa questione delle emissioni. La Model S, ovviamente, non ne emette, ma la discussione su “come” debba essere prodotta l’energia utilizzata e come gestire le batterie (sia nel processo produttivo che nello smaltimento) è ancora una questione attuale e senza un’immediata soluzione, che meriterà un approfondimento a parte.

Pro e Contro

Ci PiaceNon Ci Piace
Autonomia Best in Class tra i 400 e i 500 km. Prestazioni da supercar e interni di lusso.È ancora un lusso per pochi. Non si può stare senza colonnina privata in garage. Rimane il problema della gestione delle batterie. Inadatta per viaggi davvero molto lunghi senza soste.

Tesla Model S 100D: la Pagella di Motorionline

[xrrgroup][xrr label=”Motore:” rating=”5/5″ group=”s1″ ] [xrr label=”Ripresa:” rating=”5/5″ group=”s1″] [xrr label=”Cambio:” rating=”5/5″ group=”s1″] [xrr label=”Frenata:” rating=”4.5/5″ group=”s1″] [xrr label=”Sterzo:” rating=”4.5/5″ group=”s1″] [xrr label=”Tenuta di Strada:” rating=”4/5″ group=”s1″ ] [xrr label=”Comfort:” rating=”4.5/5″ group=”s1″ ] [xrr label=”Posizione di guida:” rating=”4/5″ group=”s1″ ] [xrr label=”Dotazione:” rating=”5/5″ group=”s1″ ] [xrr label=”Qualità/Prezzo:” rating=”3.5/5″ group=”s1″ ] [xrr label=”Design:” rating=”4.5/5″ group=”s1″ ] [xrr label=”Consumi:” rating=”5/5″ group=”s1″ ] [/xrrgroup]

Rate this post
Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in Notizie

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Array
(
)