Tetto apribile Opel: dalla Kadett Aero del 1976 alle attuali Grandland, Astra e Zafira [FOTO]

Una storia lunga quasi mezzo secolo iniziata con un modello raro e ricercato dai collezionisti

Il tetto apribile, elemento che permette di godersi la guida open air e di adattare al meglio l’auto durante le giornate più calde e soleggiate, in casa Opel oggi trova espressione sui modelli Grandland, Astra e Zafira, attraverso il tetto apribile panoramico elettrico. Un accessorio che nella gamma del marchio del Fulmine affonda però le sue radici in tempi lontani, portandoci a quasi mezzo secolo fa.

Kadett Aero: la prima cabrio di Opel

Era infatti marzo del 1976 quando, in occasione del Salone di Ginevra, faceva il suo debutto la Opel Kadett-C Aero, la prima cabriolet del marchio, diretta derivazione della berlina 2 porte, caratterizzata dalla carrozzeria targa, ovvero con tetto rigido rimovibile posto in corrispondenza dei sedili anteriori, roll-bar e capote posteriore pieghevole.

Opel Kadett Aero

Con diverse novità inedite e motore 1.2

La Kadett Aero, capace di catturare subito l’attenzione di pubblico e addetti ai lavori, si presentava anche con rivestimenti e dotazioni originali per l’epoca come sedili con poggiatesta integrati, cinture di sicurezza con riavvolgimento automatico, contagiri, voltmetro e manometro olio. La cabrio di Opel era spinta da un motore di 1.2 litri, abbinato al cambio a 4 marce (automatico a richiesta), freni anteriori a disco, servofreno e cerchi in lega con disegno a stelle a cinque punte.

Solo 1.224 unità prodotte

Opera della carrozzeria Bauer di Stoccarda, la Opel Kadett Aero, che non fu mai importata in Italia, venne prodotta in appena 1.224 esemplari, rendendola un pezzo estremamente raro e ricercato dai collezionisti. Nonostante il suo impatto limitato in termini di volumi sulla produzione di serie, la Kadett Aero fece da apripista al successo delle successive Opel Cabrio realizzate dalla Casa tedesca in collaborazione con la carrozzeria Bertone.

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