Tutor: dopo lo stop spazio ai sistemi SICVe-PM, operanti dal 25 luglio

L'indiscrezione segnalata dall'Asaps

Dopo la disattivazione dei precedenti Tutor, legata a una violazione di brevetto, l'Asaps anticipa il debutto dei nuovi dispositivi sostitutivi su 16 tratte dal prossimo 25 luglio. Società Autostrade, però, precisa che ogni valutazione sull'argomento spetta alla Polizia Stradale
Tutor: dopo lo stop spazio ai sistemi SICVe-PM, operanti dal 25 luglio

Il nuovo sistema che prende il posto del precedente Tutor sarebbe attivo dal 25 luglio. L’anticipazione segnalata dall’Asaps, l’Associazione amici della Polizia Stradale, riguarda i nuovi dispositivi di rilevamento autostradale. Inizialmente sarebbero 16 le tratte monitorate, sebbene la società Autostrade per l’Italia abbia subito evidenziato, a proposito di tali indiscrezioni, che la Polizia Stradale ha competenza su tempistiche e modalità.

La vicenda: dallo spegnimento dei Tutor ai nuovi sistemi SICVe-PM

Risale a fine maggio la disattivazione dei Tutor, legata a un caso di violazione di brevetto. Dallo spegnimento, la Polizia Stradale ha ripreso ad operare in modo massiccio con differenti sistemi tra cui i noti Autovelox, in attesa di una nuova soluzione omologata e dedicata al monitoraggio della velocità sulla rete autostradale. La nuova risposta ha un nome specifico: SICVe-PM. Sigla più articolata rispetto al semplice termine “Tutor” e derivante dall’omologazione, che identifica un sistema più prestazionale e raffinato, secondo quanto emerso, valutando un’indipendenza dall’apparato centrale del software dedicato al rilevamento delle targhe. Fattore che offrirebbe maggior precisione e un’efficienza d’impiego superiore, sempre considerando l’obiettivo primario che resta la sicurezza stradale.

Come funziona il sostituto del Tutor

Si potrebbe definire una versione 2.0 del concetto che ha reso noto il Tutor, sebbene i nuovi sistemi SICVe-PM, come detto, abbiano una diversa omologazione oltre a un criterio differente di rilevazione.
Ogni sistema risulta costituito da un primo sensore presente a ridosso della carreggiata, che accerta la velocità del veicolo in transito, mandando il dato a una telecamera collocata su un cavalcavia o in prossimità di un pannello segnalatore o, comunque, su un supporto posto in alto sulla strada. Questa fotografa il veicolo transitato. Un altro sensore, presente a una distanza variante tra i 10 e i 25 chilometri verifica la velocità media, quindi una seconda telecamera immortala ancora la vettura, mentre un software verifica se ci sia stata o meno una violazione, prima di inviare la segnalazione o cestinare quanto avvistato.

Le tratte interessate secondo quanto indicato dall’Asaps

Le tratte scelte per la “reinstallazione” risulterebbero “non casuali”, ha fatto presente l’Associazione amici della Polizia Stradale. Seguendo “precisi criteri”, il nuovo monitoraggio interesserebbe l’autostrada A10; quindi la galleria di Base Direttissima sulla A1; quindi la A16 BaianoAvellino, nonché i percorsi lungo le principali direttrici, ovvero A1 e A14, alla luce degli “alti tassi di mortalità pre-tutor.” Sulla questione però è intervenuta anche la società Autostrade per l’Italia, sottolineando che spetta alla Polizia Stradale qualsiasi valutazione e scelta sull’argomento. Ciò che è stato anticipato per ora non ha “alcun fondamento”, ha concluso.

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