UE verso la svolta: il 10 dicembre si decide il futuro del motore endotermico
Il 10 dicembre sarà giornata fondamentale per il futuro del motore endotermico in Europa
Il 10 dicembre 2025 potrebbe segnare una svolta decisiva per la politica industriale europea e per il motore endotermico. In quella data la Commissione Europea valuterà la possibilità di rivedere il divieto di vendita delle auto endotermiche dal 2035, un pilastro del pacchetto Fit for 55 che negli ultimi due anni ha generato fratture profonde tra governi, territori e settore automotive. Bruxelles dovrà stabilire se la strategia “full electric” resti l’unico percorso percorribile o se introdurre una reale neutralità tecnologica, aprendo la porta a biocarburanti ed e-fuel.
Il 10 dicembre sarà giornata fondamentale per il futuro del motore endotermico in Europa
A chiedere una revisione dello stop al motore endotermico sono soprattutto le regioni a forte vocazione industriale e una parte del Parlamento Europeo, preoccupate per gli effetti dirompenti che il phase-out del termico potrebbe avere sulla filiera. Tra le voci più attive spiccano Guido Guidesi, presidente dell’Alleanza delle Regioni Automotive Europee, e Isabella Tovaglieri, eurodeputata lombarda del gruppo Patrioti per l’Europa, entrambi impegnati da mesi nel tentativo di correggere il regolamento.
Tovaglieri non usa mezzi termini: «L’elettrico obbligatorio è una scelta elitaria, ideologica e tecnicamente inefficace», sostiene, indicando il 10 dicembre come il primo vero test per capire se la Commissione sia pronta a mettere mano a un dossier considerato, fino a poco tempo fa, intoccabile.
Il quadro normativo è definito dal Regolamento UE 2023/851, che ha fissato il bando dal 2035. L’unica deroga ammessa riguarda i carburanti sintetici, gli e-fuel, ottenuta dalla Germania nel 2023 dopo una complessa mediazione politica. Ma proprio quella concessione è oggi al centro del dibattito: molte regioni ritengono che favorisca una sola tecnologia, penalizzando alternative già operative, come i bio-carburanti, derivati da scarti organici e impiegabili immediatamente nei motori attuali.
Con lo scontro tra lobby energetiche e mondo agricolo ancora aperto, la Commissione si trova davanti a un bivio. La decisione di dicembre sul motore endotermico potrebbe ridefinire non solo il futuro dell’automotive, ma anche l’intera strategia energetica europea.
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