Viadotto crollato in Sicilia: colpa dell’Anas?

Ilfattoquotidiano.it è riuscito a consultare un documento di 20 pagine consegnato dalla Guardia di Finanza di Palermo alla Procura di Termini Imerese che sta indagando sul crollo del viadotto Scorciavacche sulla statale 121 Palermo-Lercara Friddi. Secondo l'indagine, il crollo fu dovuto all'apertura anticipata voluta da alcuni dirigenti Anas
Viadotto crollato in Sicilia: colpa dell’Anas?

Viadotto crollato in Sicilia – Il viadotto Scorciavacche sulla statale 121 Palermo-Lercara Friddi fu aperto con quattro mesi di anticipo sui tempi di lavorazione previsti. L’accusa arriva dopo la chiusura di una minuziosa indagine condotta dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Palermo coordinata dal colonnello Italo Savarese e dal capitano Elisabetta Zanon, secondo i quali l’apertura anticipata nacque per incassare l’Mbo, il bonus economico per i risultati raggiunti.

I motivi veri di tanta fretta, secondo l’indagine, fu che i capi dell’Anas avrebbero guadagnato dei bonus che ad alcuni dirigenti dell’azienda delle strade vengono riconosciuti con la formula dell’Mbo, Management by Objectives, metodo di valutazione che si basa sui risultati raggiunti a fronte di obiettivi prefissati, il fattoquotidiano.it parla di diverse decine di migliaia di euro l’anno ciascuno. I finanzieri di Palermo sono arrivati a conclusioni esplicite dopo aver sequestrato una mole notevole di documenti e mail scambiate dai vari dirigenti Anas tra loro e con le ditte costruttrici riunite nel consorzio Bolognetta (Tecnis e cooperative Cmc e Ccc).

L’apertura frettolosa del viadotto fu quasi sicuramente la causa principale del crollo. “I 4 mesi previsti dal programma dei lavori tra il termine del rilevato e l’inizio della costruzione della sovrastruttura stradale avrebbero probabilmente consentito di evitare quanto si è verificato.” si legge in una mail che il fattoquotidiano.it ha potuto visionare.

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