Volkswagen: gli Stati Uniti d’America le fanno causa

Gli Stati Uniti d’America fanno causa a Volkswagen per lo scandalo delle emissioni truccate. Il colosso tedesco ora rischia una sanzione pari a 19 miliardi di dollari, dopo che il Dipartimento di Giustizia e l’Environmental Protection Agency (Epa) hanno accusato il marchio di aver installato dispositivi illegali in quasi 600.000 motori diesel per far sì che le loro emissioni fossero in linea con gli standard.

In particolare, a Volkswagen potrebbe essere comminata una sanzione fino a 32.500 dollari per ognuno dei 499.000 veicoli diesel con motore 2 litri sui quali è stato installato il software truccato e fino a 37.000 dollari per gli 85.000 veicoli con motore a tre litri e software illegale, secondo il Clean Air Act, la normativa ambientale americana. “Perseguiremo tutte le strade contro Volkswagen per affrontare le violazioni.” ha affermato il Dipartimento di Giustizia statunitense. “L’azione è un importante passo per tutelare la salute pubblica cercando di rendere Volkswagen responsabile per l’inquinamento“. In sostanza, la causa intentata nei confronti di Volkswagen è il primo passo per portare il marchio tedesco davanti alla giustizia.

Volkswagen ha ammesso in settembre di aver installato dispositivi truccati per i test delle emissioni su 11 milioni di auto diesel a livello globale. La decisione di falsificare le emissioni risale a dieci anni fa, quando Volkswagen ha deciso di puntare sul diesel negli Stati Uniti. La tecnologia a disposizione non era però sufficiente per tenere il passo degli standard americani sulle emissioni. Nel 2006 e nel 2007 Volkswagen ha cercato un’alleanza con Bmw e Daimler per lo sviluppo di tecnologie per ridurre le emissioni diesel, ma la partnership è stata abbandonata e Volkswagen ha deciso di andare avanti da sola. Intanto, Volkswagen, denunciata dal dipartimento americano di Giustizia per avere truccato i motori diesel di quasi 600mila veicoli, assicura comunque che continuerà a cooperare con tutte le agenzie del governo Usa, inclusa quella per la protezione ambientale, che stanno indagando sullo scandalo emissioni iniziato a settembre. “Continueremo a cooperare con l’Epa per fare in modo che i veicoli rispettino il prima possibile i regolamenti in vigore in Usa“.