Volkswagen Passat Variant GTE – la famigliare ecologicamente divertente [PROVA SU STRADA]

Ibrida plug - in con ben 218 cavalli che promette consumi da record

Offre prestazioni sportive ed un dato dichiarato di appena 1.6 litri di benzina per 100 Km, la Passat GTE sembra essere la soluzione a molti problemi, prezzo a parte, dato che è a listino all’importante cifra di 48.000 euro. Prestazioni e consumi saranno davvero così sorprendenti?

Volkswagen Passat Variant GTE – La strada è già definita, le auto nei prossimi anni continueranno a dover ridurre drasticamente le emissioni e, di conseguenza, la loro fame di carburante. Le norme sempre più severe hanno imposto grossi passi in avanti, con ingenti investimenti, che saranno ancora più importanti nel futuro prossimo. Non è la sede per entrare nel merito degli scandali degli ultimi anni, di cui è molto complicato parlare ed i cui retroscena sono tutt’altro che banali e semplici da capire, ma comunque la si pensi, eventuali aiuti e trucchi illeciti non hanno falsato di molto lo scenario, che impone un grosso incremento di efficienza, tale da giustificare la scelta di soluzioni che, in passato, non sarebbero state economicamente sostenibili. Se costruire un propulsore termico che di suo consumi ed inquini poco, costa molto, affiancargli un’unità elettrica diventa un’alternativa interessante e persino più conveniente. Infatti le auto ibride sono sempre più diffuse (almeno nei listini, un po’meno come dati di vendita in Italia), con il beneficio di poter ammortizzare gli investimenti, riducendo il prezzo di listino, su cui influisce molto il costo di tecnologie in passato troppo onerose per essere proposte sui modelli di serie.

volkswagen_passat_gte_pss_2016_10

Ecco che Volkswagen, che di certo non sta con le mani in mano, negli ultimi anni ha introdotto nei suoi listini versioni alternative alle classiche alimentazioni a benzina e gasolio. Abbiamo provato le prime vetture a metano realizzate con un approccio radicalmente diverso rispetto al passato, con autonomia e caratteristiche mai viste in precedenza, ma soprattutto, abbiamo visto nascere versioni ibride ed elettriche. La Golf, tanto per citare un esempio in casa, è la prima auto di serie ad essere disponibile in ben 5 tipologie di alimentazioni, incluse la TGI a metano, la e-Golf “full electric” e la ibrida plug – in GTE. Questa piattaforma è sostanzialmente in comune con la Passat, con piccole differenze che portano, ad esempio, ad una potenza complessiva leggermente più elevata, con 218 cavalli (+14) ed un vantaggio ancor più importante in termini di capacità di carico, che resta invariata rispetto alle altre Passat, mentre sulla Golf, lo abbiamo potuto constatare nel nostro test (qui la video prova completa), la riduzione del bagagliaio rappresenta il difetto maggiore dell’auto, a nostro avviso. Restano invece i vantaggi di una piattaforma che regala tre anime alla GTE: quella sportiva con prestazioni di tutto rispetto, quella elettrica grazie ai 50 Km di autonomia dichiarata utilizzando la sola propulsione “a batteria”, infine quella ibrida per garantire una efficienza elevata in qualsiasi condizione di utilizzo. L’abbiamo provata a lungo e vi raccontiamo come è andata.

Design e Interni:

Pochi dettagli “GTE”, resta quindi la Passat moderna e gradevole di ottava generazione
volkswagen_passat_gte_pss_2016_09

Sull’estetica della attuale Passat avevamo già avuto modo di scrivere, in occasione della nostra prova su strada della 2.0 Tdi 150 CV DSG, anch’essa in versione Variant (qui l’articolo della prova completa). L’ottava generazione ha un’immagine più giovanile e sportiveggiante, ma non solo. L’adozione della piattaforma MQB le ha consentito una cospicua riduzione di peso, nell’ordine di 85 Kg, unita però a caratteristiche dinamiche migliorate, oltre che ad un passo che sale di ben 8 centimetri, fino ad arrivare a 279 totali, mentre la lunghezza resta invariata a quota 477. Ovvii i riscontri positivi in termini di abitabilità interna. La Passat “8” colpisce per un frontale “di presenza”, con la calandra a listelli cromati che si estendono fino ad unirsi con i gruppi ottici, formando un unico elemento, sottile e che attraversa trasversalmente tutta la larghezza della vettura. A completare l’aspetto accattivante del muso ci pensa la firma luminosa, formata dalle due “C” allungate che troviamo nella zona inferiore del paraurti e dalla sottile linea che disegna la parte bassa e quella esterna dei fari. La presenza di linee tese e di spigoli vivi si apprezza fin dal cofano, diventa più evidente sulle fiancate, pulite nel design, ma alleggerite proprio dalle nervature che corrono a tutta lunghezza, oltre che dal gioco di contrasto con la rientranza nella parte bassa delle portiere. La sapiente opera di Walter de Silva viene poi arricchita da dettagli stilistici che contraddistinguono la GTE. Ci riferiamo alle pinze freno di colore blu, oltre che ai badge che identificano il modello, presenti sui quattro lati della vettura, anche in questo caso su sfondo blu, colore legato all’elettricità, che qui è di supporto alla propulsione a benzina. Esattamente come sulla Golf GTE, anche in questo caso il muso è poi tagliato trasversalmente lungo la parte alta, da una linea sempre di colore blu. I cerchi in lega da 18” ed i fari full Led sono di serie sulla ricca GTE, così come la vedete in questi scatti.

Interno: Curata e tecnologicamente al top, ancor più ricca con la dotazione della GTE
volkswagen_passat_gte_pss_2016_12

L’allestimento di serie della GTE è particolarmente ricco anche per gli interni, dove i sedili sono in pelle ed alcantara e rendono il già ottimo aspetto della Passat ancora più lussuoso e gradevole. Anche qui il “tocco blu” fa capolino, in modo ancor più evidente che non esternamente alla vettura. Troviamo infatti profili blu sulla leva del cambio DSG, sulle cuciture della relativa cuffia in pelle ed in quelle del volante, sempre in cuoio.

volkswagen_passat_gte_pss_2016_07

Il dettaglio più di impatto è però l’illuminazione interna, con Led blu che corrono lungo le portiere e accolgono in auto in modo “elettrizzante” quando si aprono le portiere al buio. Di fronte al guidatore non si può non notare un optional da 630 euro, che però sono ben spesi a nostro avviso. Si tratta del grosso display da 12.3” (Active Info Dispaly), che diventa la strumentazione “virtuale”.

volkswagen_passat_gte_pss_2016_14

Il layout può essere quindi modificato facilmente, come quando si proietta la mappa del navigatore tra i due strumenti circolari, che si riducono di dimensione per dare maggior risalto al percorso. Oppure è possibile inserire ulteriori strumenti concentrici nella porzione interna di quelli principali, avendo quindi a disposizione una quantità maggiore di dati, senza aver la necessità di scorrere tra i vari menù. L’abitacolo è quello della Passat, molto sobrio e con un tocco di colore dato dal profilo in alluminio che abbraccia gli occupanti, dalle portiere alla parte alta della plancia. Lo sviluppo orizzontale, che abbiamo visto nel muso della Passat, lo ritroviamo anche in questa zona interna, dove le bocchette dell’aria corrono a tutta larghezza con listelli cromati orizzontali interrotti solo dalla presenza del quadro strumenti.

volkswagen_passat_gte_pss_2016_13

Al centro lo schermo può essere da 6.5 o da 8”, è integrato con gli immancabili Apple Car Play e Android Auto, ma la novità più importante è la presenza delle funzioni per gestire e monitorare la piattaforma ibrida. Sia sul quadro strumenti che dal display principale, con i dati sul consumo e sull’energia prodotta in frenata, ma anche la programmazione delle ricariche, il flusso energetico e molto altro. Anche in questo caso, d’altronde non c’è una soluzione “perfetta” per dare una lettura esatta dei dati, il consumo del carburante viene fornito ipotizzando nullo quello dell’energia delle batterie e viceversa. Così se si procede prevalentemente con il motore elettrico il dato sul consumo di benzina è a dir poco ottimistico, mentre solo in uso E-Mode è reale il dato fornito (dato che il propulsore termico resta spento). Se non dovessero bastarvi i due grossi display in plancia e cruscotto, ma soprattutto se avete paura di distrarvi, è invece possibile utilizzare l’Head Up display a colori per rimandare alcuni dati in una zona più vicina allo sguardo del guidatore.

Comportamento su Strada:

Tutte le doti della Passat “normale”, con in più un comfort ed una silenziosità migliori
volkswagen_passat_gte_pss_2016_01

Come tutte le ibride e le elettriche, la Passat GTE non fa eccezione e la sua accensione rappresenta la cosa forse più particolare e strana per i non avvezzi al tema “elettrico”. Girate le chiavi, in questo caso schiacciato il tasto vista la presenza di un sistema keyless, non succede molto, perché il motore termico resta silenziosamente a riposo. Qualcuno allora lo preme nuovamente, spegnando l’auto. In realtà si capisce che la GTE sia accesa, dal quadro strumenti e dal suono di conferma. A questo punto si sposta la leva del cambio e si può partire. La dinamica di guida è quella di una Passat “tradizionale”, anche se la piattaforma ibrida si paga con un cospicuo aggravio di peso, che arriva a toccare i 1.735 Kg, contro i 1.422 di una 1.4 TSI con cambio manuale. Il peso è però collocato in modo ottimale, dato che le batterie sono in basso e vicine al baricentro della vettura, così da rendere la stazza importante della GTE poco evidente, anche nei rapidi cambi di direzione. Quello che invece si sente e che, a nostro avviso, fa la differenza e rende quest’auto migliore di una qualsiasi altra Passat, è la silenziosità ed il comfort di marcia. Nel traffico è tutta un’altra cosa, si procede prevalentemente in modalità elettrica, che ha una efficienza nettamente migliore proprio nelle ripartenze e alle andature ridotte, recuperando energia nelle frenate, con il silenzio completo e senza alcuna vibrazione. Anche l’azione del cambio viene resa più dolce e fluida dalla presenza del motore elettrico a monte del DSG, cosa che contribuisce ulteriormente ad alzare l’asticella del comfort di marcia. La GTE è poi dotata, di serie, di molti accessori che aiutano il guidatore e rendono l’esperienza a bordo davvero di livello assoluto. Ci riferiamo, in particolare, al cruise control attivo, che gestisce la marcia fino a vettura ferma. In questo caso, come d’abitudine, l’auto si rimette in movimento con una semplice pressione sul piede dell’acceleratore, riprendendo in quella che si avvicina ad una guida autonoma, dove possibile e lasciando sempre la gestione dello sterzo al guidatore. Come sulle altre Passat, anche qui sono presenti le varie modalità di guida, a cui si aggiungono due ulteriori opzioni legate prettamente alla gestione della piattaforma ibrida, con il tasto GTE e quello E-Mode.

Motore e Prestazioni:

Due motori che possono agire singolarmente o in sinergia, privilegiando consumi o sportività
volkswagen_passat_gte_pss_2016_08

Lo avevamo detto parlando della sorella Golf, in analoga configurazione GTE: a seconda di come si voglia utilizzare la vettura, lei è una e trina, dato che il carattere cambia molto in funzione dello stile di guida e della modalità selezionata. Iniziando dall’anima “elettrica”, utilizzando la Passat GTE con la sola energia delle batterie, la velocità massima è di 130 Km/h, oltre ai quali sarebbe stato possibile andare, ma non avrebbe avuto senso per motivi di efficienza, ma le prestazioni sono tutt’altro che malvagie in termini di accelerazione e ripresa, grazie anche alla curva di erogazione particolarmente interessante del motore elettrico, capace di 85 kW (116 cavalli). Questa prima modalità è consigliabile quando di percorrano tratte brevi, così da preservare il carburante nel serbatoio, oppure se vogliate circolare ad emissioni zero, con il vantaggio di azzerare anche l’inquinamento acustico.

volkswagen_passat_gte_pss_2016_04

L’uso più “normale” è invece quello nelle modalità ibride, quella classica, oppure una più particolare che ricarica le batterie sfruttando il propulsore termico. L’azione congiunta dei due motori viene gestita in modo davvero ottimale, non si avvisano l’accensione o lo spegnimento del TSI 1.4 e tutto è molto fluido. In modalità ibrida si sfruttano i vantaggi di uno o dell’altro propulsore a seconda del contesto e del momento. In autostrada abbiamo la situazione meno vantaggiosa, con l’uso praticamente esclusivo del motore termico, ma in alcuni frangenti viene comunque recuperata energia in fase di rilascio, che viene utilizzata per avere una ripresa più pronta e decisa se schiacciamo a fondo l’acceleratore, oppure un minor consumo di benzina quando si è più dolci con il piede destro. In questo caso viene sfruttato meno il termico, grazie all’aiuto elettrico. Il vantaggio più importante è quello che si ottiene nelle ripartenze da fermo, quindi in coda o nel traffico cittadino, dove si ottengono valori di consumo irraggiungibili per un termico, oltre ad un comfort maggiore. Altri grossi vantaggi arrivano dalla scelta di posizionare l’elettrico a monte della trasmissione, così da avere un’azione perfettamente sinergica tra le due unità. Si riempie la curva di erogazione dove serve, con un interessante aiuto elettrico.

volkswagen_passat_gte_pss_2016_02

Se invece vogliamo sfruttare tutte le potenzialità della Passat GTE, occorre inserire la modalità che prende proprio il nome GTE. Così facendo si sfruttano i 166 cavalli del motore termico di 1.4 litri e 4 cilindri, costanti tra 5 e 6.000 giri, insieme al propulsore elettrico, raggiungendo una potenza massima complessivamente erogata di 218 cavalli, oltre a ben 400 Nm totali. Di questi 250 sono erogati dal termico, tra 1.600 e 3.500 giri, mentre l’elettrico riempie la curva, alzandola e colmando le zone dove è meno piena. I numeri parlano di uno 0-100 in 7,6 secondi, con una velocità massima di 225 Km/h, dati da versione sportiva di una Passat, visto che siamo ben un secondo più bassi, ad esempio, della TSI da 150 cavalli, ma anche tre decimi più rapidi della TDI da 190 cavalli. Solo con la poderosa unità biturbo da 240 cavalli la Passat riesce a far meglio di una GTE. A parte una doverosa analisi dei dati, la GTE è brillante, ma non sportiva, sia perché i 218 cavalli devono fare i conti con una piattaforma ibrida che “costa” un aggravio di massa di ben oltre 200 Kg (dei 313 che separano la GTE da una TSI 1.4, una quarantina sono da imputarsi alla trasmissione DSG ed un’altra parte ad una dotazione più ricca), ma anche perché non è questa la principale finalità che si voleva perseguire. Piacevolmente coinvolgente invece il sound, che si fa aggressivo, sia in modalità GTE, che premendo a fondo l’acceleratore nelle altre modalità.
Il cambio, il noto DSG, guadagna la “P” e perde la “S”. Traducendo il concetto, è stata ritenuta superflua una modalità sportiva, di per se poco efficiente, che è quindi stata sacrificata a favore di una modalità che sfrutta maggiormente la fase di rilascio per produrre energia elettrica. Così facendo si può guidare con un pedale solo, dato che levandolo completamente il piede dall’acceleratore la Passat rallenta in modo marcato, con un altro vantaggio rispetto al classico Drive: si riduce l’usura dei freni.

Consumi e Costi:

Discreto il risparmio sui costi di gestione, importante quello di acquisto
volkswagen_passat_gte_pss_2016_06

La Passat GTE dichiara un’autonomia totale di oltre 1.100 Km, dato molto interessante e non troppo lontano da quello replicabile realmente. Con uno stile di guida “normale” noi abbiamo infatti rilevato un dato medio di circa 20 Km con un litro di benzina, percorrendo oltre 1.200 chilometri con un unico rabbocco da 20 euro. Siamo quindi intorno ai 1.000 chilometri tondi percorsi con un pieno (50 litri). La cosa però non è così semplice e lineare come su una vettura con propulsore termico, anche perché l’interazione delle due motorizzazioni qui porta a risultati di molto differenti, a seconda di come venga utilizzata l’auto. Nella nostra prova abbiamo ricaricato più volte le batterie, collegando la vettura ad una presa elettrica, se non lo avessimo fatto ci saremmo allontanati anche di un 20% dal dato medio sul consumo, scendendo da 20 a circa 15-16 con un litro. Vi facciamo un esempio, che speriamo vi renda più semplice la comprensione del concetto. Abbiamo percorso la tratta tra Milano e Padova (240 Km), impostando il cruise control a 130 Km/h. Il dato di 15.5 Km/l di per se mette in evidenza la poca utilità della piattaforma ibrida in autostrada, ma se andiamo oltre scopriamo anche di aver fruito di circa metà della capacità delle batterie durante il nostro viaggio, quindi poco più di 4 kW di elettricità. Meno di un Euro di costo, che se però traduciamo nell’equivalente quantità di carburante, spostano il dato del consumo a 15 Km con un litro (- 0,5). Poca differenza, che invece diventa ben più corposa sui brevi tragitti e su percorsi tortuosi, dove le batterie si ricaricano in fase di frenata per poi “alleggerire” il compito del motore termico nelle ripartenze e nelle accelerazioni. Le batterie hanno una capacità di quasi 10 kW, si ricaricano sia con l’energia del propulsore termico che con una presa di corrente. In questo caso sono necessarie almeno 2.5 ore per una ricarica completa, mentre la capacità utile consente una teorica autonomia di 51 Km. Abbiamo avuto modo di verificare che questo dato è più realisticamente compreso tra i 20 ed i 30 Km in una situazione di guida “standard” e che si possono sfiorare i 40 con uno stile molto attento (i 51 sono ottenuti a velocità costante e sono difficilmente replicabili nell’uso quotidiano di un’auto).

volkswagen_passat_gte_pss_2016_03

Possono sembrare pochi, ma sono sempre un grosso vantaggio, perché consentono di percorrere la tratta casa – ufficio senza consumare una goccia di carburante, ad esempio, sfruttando le ricariche elettriche per abbattere i costi di esercizio. Ricordiamo che, grosso modo, una ricarica completa costa meno di 2 euro, se si usa la presa collegata al contatore di casa, ma il costo scende se andiamo ad utilizzare tariffe flat (disponibili alle colonnine cittadine con 5-10 euro al mese), oppure opportunità per ricaricare in modo completamente gratuito. Ad esempio noi ci siamo recati presso un noto centro commerciale, in una domenica di pioggia, con una consistente presenza di clienti, potendo anche sfruttare il parcheggio riservato alle “elettriche” e caricando la batteria senza alcun costo. A conti fatti il tragitto è stato percorso sostanzialmente a costo dimezzato, se non azzerato. Calcolare il beneficio economico della piattaforma ibrida, rispetto ad una motorizzazione a benzina o a gasolio, è quindi complesso e dipende da molti più fattori. Di certo il dato dichiarato di 1.6 litri ogni 100 Km è assolutamente fuori portata, resta 3 volte inferiore, ad esempio, rispetto al dato medio che abbiamo rilevato nel nostro test. Però potenzialmente si potrebbe azzerare il costo del carburante utilizzando la GTE sempre in modalità elettrica e utilizzando una delle soluzioni che abbiamo accennato per le ricariche (tariffe flat etc). Senza arrivare agli estremi, i vantaggi sono comunque tangibili, anche in termini di comfort di marcia, come abbiamo già avuto modo di raccontarvi, oltre che “psicologici”. Pensate ad una tratta urbana, magari con accesso a pagamento (vedi Area C di Milano) e parcheggio, sempre a pagamento. La Passat GTE vi consente di non consumare una goccia di carburante, di non pagare l’accesso alla ZTL e nemmeno il parcheggio (dipende dal Comune, ovviamente, ma Milano prevede per le elettriche la gratuità per i parcheggi delimitati da strisce blu). Il tutto si può tradurre in un risparmio anche di una decina di Euro, di per se poco rispetto al costo della vettura e ai costi annui, ma di sicuro effetto immediato sull’umore.

volkswagen_passat_gte_pss_2016_15

Una nota la merita la posizione delle batterie che, come sulla Golf GTE, per motivi legati alla centralità delle masse e al mantenere basso il baricentro della vettura, sono state collocate al posto del serbatoio del carburante, nella zona inferiore della vettura, all’altezza dei sedili posteriori. Gioco forza il serbatoio è stato riposizionato e finisce dove altri prevedono le batterie, cioè sotto al pianale del baule. La capacità di carburante passa da 66 a 50 litri, ma le dimensioni più generose della Passat hanno consentito di limitare molto il disagio in termini di capacità del bagagliaio. Resta infatti praticamente identica a quella di una Passat “normale”, da cui differisce solo per uno spazio minore sotto al pianale di carico, ma restano fermi a 650 i litri totali della sua capacità.

volkswagen_passat_gte_pss_2016_11

La Passat GTE, in versione Variant, è a listino alla ragguardevole cifra di 48 mila euro, indubbiamente parecchi, anche alla luce del ricco allestimento, che include anche il cambio DSG, che da solo “vale” 2.500 euro. Giusto per darvi un’idea, la versione dotata del solo motore termico della GTE, il TSI 1.4 litri, in allestimento Comfortline, se pur con un’infinità di differenze (inclusa la potenza del motore di 150 contro i 166 cavalli della parte termica della piattaforma ibrida della GTE), costa 32.900 euro. Volendo fare qualche conto, anche se non è possibile fare un confronto preciso, la piattaforma ibrida “costa” un aggravio di poco meno di 10 mila euro. Con il suo listino la GTE finisce in vetta alla gamma Passat, con un prezzo superiore di circa mille euro anche alla biturbo TDI da 240 cavalli con trazione 4Motion, che si ferma appena sotto a 47 mila euro.

Pro e Contro

Ci PiaceNon Ci Piace
Piattaforma ibrida molto interessante e con aspetti positivi, anche in termini di comfort e praticità, grandissima qualità generale ed ottima dotazione di serie.Non sempre i benefici in termini di consumi sono così evidenti, dipende molto dall’uso dell’auto, prezzo decisamente importante.

Volkswagen Passat Variant GTE: la Pagella di Motorionline

Rate this post
Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in Auto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Array
(
)