Volvo elettriche, il futuro della mobilità ibrida e sostenibile

Michele Crisci: “La mobilità alternativa sta arrivando, i produttori sono pronti”

Volvo continua il suo processo di elettrificazione, che non comprende solamente il puro elettrico, ma anche l’ibrido in tutte le sue declinazioni. L’obiettivo è quello di creare un’offerta completamente elettrificata nel giro dei prossimi anni

Volvo ha nuovamente presentato la sua offerta elettrica nella sua sede di Bologna, con l’obiettivo non solo di mostrarne le doti, ma anche di annunciare quali siano le strategie del marchio svedese nei prossimi anni per quanto concerne la mobilità alternativa. Volvo non è nuova a queste strategie di rispetto ambientale e crescita sostenibile, anzi. Si tratta di una delle filosofie fondanti della casa, derivata dalla grande attenzione che viene dedicata a queste tematiche nello stesso Paese d’origine. Partendo da quella che l’azienda chiama “Omtake” (parola svedese che significa “prendersi cura di”), Volvo si è mostrata attraverso iniziative come il “Sustainability Report” che rilascia ogni anno, come l’impegno di non usare più plastica monouso in nessuna attività della compagnia entro il 2019, l’adesione all’iniziativa “Cleans Seas” delle Nazioni Unite e il progetto PlasticLess insieme a LifeGate. Naturalmente insieme a tutto questo impegno vi è anche la volontà di produrre auto sempre più sostenibili, con il target ambizioso di vendete un milione di auto elettrificate nel mondo entro il 2025.

La storia di Volvo nel mondo delle auto elettrificate

Nel 2012 Volvo fece uscire per la prima volta la Volvo V60 D6 Plug-In Twin Engine, la prima ibrida a gasolio del marchio e sicuramente tra le prime al mondo. Nel 2014 uscì la Volvo XC90 T8 Twin Engine, dicitura che ormai indicava la produzione di auto ibride del marchio (Motore Gemello). Questa in particolare sviluppava fino a 407 Cv di potenza, a fronte però di emissioni da 49 g/km di CO2. La produzione attuale di Volvo può ora contare su ben due piattaforme di sviluppo: la più recente è la CMA, pensata per le compatte (su di essa è stata sviluppata la nuova XC40), mentre la seconda è la SPA, concepita per favorire lo sviluppo delle auto elettrificate e che verso il 2022 dovrebbe vedere la nascita di una seconda versione aggiornata. Su quest’ultima si potranno sviluppare sia le auto mild hybrid (aiutate dal sistema di recupero dell’energia frenante), che le plug-in hybrid e le elettriche al 100%. Tutte queste vetture, comprese le Polestar performanti, vedranno la nascita di nuovi modelli elettrificati, caratterizzati da una nuova nomenclatura.

I nuovi nomi delle auto ibride ed elettriche di Volvo

Con l’introduzione della tecnologia ibrida da parte di Volvo si era reso necessario inaugurare anche una nuova nomenclatura, in modo che si potesse riconoscere al volo il tipo di motore per ogni singola auto, comune già avveniva per diesel e benzina. Le mild hybrid con sistema di recupero dell’energia frenante useranno la lettera “B”, da Brake Regeneration; le plug-in hybrid, come già noto, useranno invece la “T”, da “Twin Engine”; infine abbiamo le elettriche al 100% che arriveranno nei prossimi anni, che verranno caratterizzate dalla lettera “P”, da Pure Electric. Questi nuovi “nameplate” compariranno progressivamente su tutte le auto del marchio svedese, in modo da abbassare in maniera drastica le emissioni di CO2 nell’aria (secondo i dati attuali di Volvo, si spazia tra i 36 g/km di un plug-in hybrid fino ai 223 g/km del più potente dei mild hybrid). Questi dati finiscono per avere una grande influenza anche sulla possibilità o meno di pagare il malus della famigerata Ecotassa oppure di godere del bonus riservato alle mobilità alternative. In questo momento Volvo offre sul mercato 10 configurazioni di auto (modello con motorizzazione e gommatura) con 1.500 € di incentivi e altre 10 che invece pagano in varie misure il malus (6 pagano 1.100 € mentre le ultime 4 sono a 1.600 €).

Il futuro e le tecnologie dell’elettrificazione di Volvo

Tutti i progetti che Volvo sta sviluppando nell’ottica dell’elettrificazione della sua gamma hanno comportato anche la creazione di nuove tecnologie, alcune delle quali siamo già abituati a vedere sulle nostre auto. Parliamo ad esempio del sistema Start&Stop, ormai talmente diffuso da essere diventato quasi banale. Altri sistemi, invece, non sono altrettanto scontati, come ad esempio la tecnologia “Brake by Wire” che consente di incrementare ancora di più il recupero dell’energia frenante (fondamentale per i mild hybrid). Sui benzina fa invece il suo debutto il nuovo E-Charger, che va a sostituire in maniera più efficiente la sovralimentazione elettronica, così da abbassare la rumorosità e ridurre i consumi. Solo una piccola anticipazione di quello che ci aspetta sui prossimi modelli della casa, sperando che nel frattempo anche le infrastrutture del nostro Paese possano evolversi allo stesso ritmo. Michele Crisci, Presidente e A.D. di Volvo Italia oltre che presidente dell’UNRAE, ai nostri microfoni ha affermato che i produttori sono pronti per la nuova mobilità. Vi lasciamo alla nostra intervista integrale, in testa a questo articolo.

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