Mini John Cooper Works MY 2015, la piccola sportiva è diventata adulta [VIDEO PRIMO CONTATTO]

Un motore da 231 CV che fa battere il cuore

La nuova Mini John Cooper Works è diventata "adulta". Grazie ad un motore più potente e performante, insieme ad una serie di azzeccate scelte tecniche, la piccola hatchback estrema inglese è riuscita a trovare un eccellente equilibrio tra prestazioni di alto livello e comodità di guida

Mini John Cooper Works – Ci sono le sportive. E poi ci sono i miti sportivi. La Mini John Cooper Works appartiene senza alcun dubbio a questa seconda categoria. Amata come nessun’altra e potente come poche, questa piccolissima hatchback si è già ritagliata uno spazio nella storia dell’auto e anche la versione 2015 non ha deluso le aspettative. Avevamo già a che fare con la Mini più potente mai costruita, ma con un brand di questo calibro la volontà è stata ancora una volta quella di spingere sempre di più, aumentando potenza, prestazioni e divertimento dietro al volante. Solo che questa volta è accaduto qualcosa di più. La Mini JCW è diventata “adulta”. È cresciuta. Prima era una vettura non esattamente per tutti. Occorreva avere un certo tipo di sensibilità e desiderare una vettura scattante, veloce, anche un po’ nervosa, ma che rappresentasse una sfida ad ogni curva. Il nuovo Model Year diverso. Si è civilizzato ed è diventato molto più piacevole e comodo da guidare. Il tutto, però, senza perdere l’anima sportiva. Accendete il motore e mettete la modalità sport, perché la nuova Mini JCW è ancora in grado di sorprenderci.

Mini ha scelto le colline tra Firenze e Siena per permetterci di fare il primo assaggio di questa attesissima vettura. Scelta più che mai azzeccata, perché quando davanti a noi si sono presentate le prime curve in mezzo alla splendida natura toscana, non abbiamo potuto esimerci dal premere il pedale e mettere alla prova tutti i 231 CV di questo gioiellino. Per una volta, infatti, vogliamo partire dal motore per parlare di quest’auto, anche se pure l’estetica non ha davvero nulla da invidiare a nessuna concorrente. Sotto al cofano ha trovato posto un quattro cilindri TwinPower Turbo, che ai 231 CV di potenza che vi avevamo anticipato aggiunge anche una coppia di 320 Nm. Il ruggito è quindi più potente di quello della Mini Cooper S (di 39 CV per la precisione) e anche la coppia è nettamente migliorata. Inutile dire che il risultato in termini di prestazioni è stato evidente: i dati ufficiali parlano d uno 0-100 completabile in appena 6,3 secondi con il cambio manuale a sei marce, ma con lo speciale automatico a convertitore di coppia Aisin si scende anche a 6,1. Il tutto a consumi decisamente contenuti, con una media dichiarata di 5,7 litri ogni 100 km. Un risultato che, però, è difficile raggiungere davvero. Non tanto perché la macchina non ne sia in grado, quanto perché se acquistate una vettura del genere, non è certo per impostare la modalità di guida Eco (comunque presente). Anzi, la tentazione sarebbe piuttosto quella di portarla in pista e provare a spremere quei 246 km/h di velocità massima promessa.

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Insomma, un vero gioiellino. Che si associa ad un look decisamente sportivo e aggressivo. Non è sicuramente una vettura per chi vuole passare inosservato e non solo per il doppio terminale di scarico posteriore, che comunque è il tocco dell’artista finale. I designer di Mini si sono messi al lavoro per trasformare la vettura, facendo combaciare i suoi stilemi classici con una visione molto più aggressiva e sportiva, facendole fare persino un passo ulteriore rispetto alla già citata Cooper S. I gruppi ottici sono stati resi molto più esclusivi ed eleganti con le nuove luci direzionali di colore bianco, ma la vera ciliegina sulla torta sono i cerchi in lega da 17 pollici, aumentabili anche a 18 se lo si desidera. Completate il tutto con i nuovi paraurti e avete una vettura davvero capace di emozionare, con a disposizione una serie di colorazioni in pieno stile Mini, compreso lo speciale verde Rebel Green prodotto in esclusiva per questa vettura.

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Anche l’interno segue la stessa linea dettata all’esterno. Rispetto della tradizione, ma con moltissima grinta in più. Il logo John Cooper Works viene ribadito più volte in maniera molto ragionata, così da risultare evidente, senza però sfociare nel pacchiano o nel cattivo gusto. L’ambiente scuro viene esaltato da una scelta di materiali tecnici molto sapiente e i sedili in pelle riescono ad essere “aggressivi” senza però risultare scomodi per il guidatore. Tutto si gioca su un sapiente equilibrio tra sportività e comfort, che la Mini JCW riesce a trasformare in un insieme completo e ben congegnato. Immancabile come sempre il grande oblò centrale, che anche se non presenta più il tachimetro come un tempo (per quanto la decorazione circolare si premura di ricordarcelo), rimane ugualmente un elemento di stile importantissimo di quest’auto, che contribuisce a renderla assolutamente unica, diversa da qualsiasi altra presente sul mercato. Se poi si inserisce anche il navigatore Professional con display da 8,8 pollici, ecco che l’insieme diventa davvero completo. Le luci a LED colorate contribuiscono a restituire un ambiente quasi lounge, ma tecnologia e stile rimangono ugualmente assoluti protagonisti. Da sottolineare, però, sono alcune soluzioni di stile ed ergonomia che di fatto giustificano quanto affermato all’inizio. La Mini JCW è più “adulta”, è una macchina completa. Una volta veniva considerata una specie di lussuoso “go kart” a livello di guida (ci arriveremo tra poco, N.d.R.) e per un’altra lunga serie di dettagli. Così non è più. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un perfetto equilibrio tra comandi per il comfort, come i finestrini elettrici finalmente sulla portiera, e quelli per il “divertimento”, tutti spostati solla console centrale. Ci è piaciuta anche la presenza dell’head-up display, a nostro modo di vedere uno degli optional che meriterebbe di passare alla dotazione di serie, anche per ragioni di attenzione e sicurezza.

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Tutta questa evoluzione, però, si è tradotta con una macchina bella da guidare? Assolutamente sì. La differenza, come dicevamo, è che ora lo è anche per chi non è per forza alla ricerca della sportiva dura e pura. La Mini JCW è una vettura emozionante e capace di far battere il cuore di un appassionato, ma allo stesso tempo è un’auto con la quale si può comodamente andare in giro senza particolari scossoni. Le sospensioni sono sì rigide, ma non così tanto da dare fastidio e assorbono discretamente le asperità del terreno. Il motore, grazie anche alla sua aumentata potenza, ruggisce che è un piacere. Noi abbiamo provato l’automatico Aisin a sei rapporti, anche questo all’altezza delle aspettative. Non abbiamo mai avuto la sensazione che tirasse troppo i rapporti e le cambiate sono dolci e ben calibrate. La stabilità, inoltre, è aiutata dal differenziale elettronico EDLC, che gestisce la rotazione delle ruote a seconda dell’aderenza percepita sul manto stradale. Se a questo aggiungiamo il nuovo servosterzo elettromeccanico e i freni Brembo, senza dimenticare il selezionatore dello stile di guida (Sport, Normal, Eco), allora ci troviamo di fronte davvero al sogno di ogni fan Mini.

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Possibile che una simile vettura non abbia qualche difetto? Ovviamente no, ma è una questione più spinosa. Sotto molti aspetti il suo problema maggiore è proprio uno dei suoi punti di forza. Questa “civilizzazione” della JCW potrebbe non piacere a tutti, soprattutto alla luce della lunga storia motorsport di questa vettura. Inoltre va detto che il prezzo è impegnativo: si parte da 31.200 € per il modello di base e quello che vedete nelle foto e nei video è stato equipaggiato con un bel po’ di accessori. Sia chiaro, la nuova Mini John Cooper Works vale ogni singolo centesimo chiesto dal Gruppo BMW ed è difficile rimanere insoddisfatti davanti alle sue caratteristiche e alla sua sportività. Rimane comunque un’auto per appassionati “veraci” e non per il semplice amatore. Del resto la qualità si paga e qui di qualità ne abbiamo trovata davvero molta.

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