100th Targa Florio con Porsche: in Sicilia al ritmo del vento [SECONDO CAPITOLO]
La leggendaria cornice siciliana
“Sai cos’è la nostra vita? La tua e la mia? Un sogno fatto in Sicilia. Forse stiamo ancora lì e stiamo sognando” ha scritto il noto scrittore Leonardo Sciascia, citando la sua terra in “Candido, ovvero un sogno fatto in Sicilia”. Ebbene si vive in mezzo ai sogni, attorniati dai colori e dalla brillantezza di certi angoli di questa terra. Lo si assapora ancora di più inseguendone la sua brezza a bordo delle nuova Porsche 911 Carrera 4S.
Che si abbia a disposizione una Porsche 911 Carrera con i suoi 370 cavalli o la più performante S da 420, in questo caso con il granitico supporto della trazione integrale, il cuore turbo da 3.0 litri sotto il cofano non smette mai di parlare e trasmettere sensazioni a quello di chi guida. La bellezza che attornia lo sguardo è amplificata dalla gioia che si prova attraverso una guida più sportiva.
E come se ogni senso fosse amplificato su ogni versante, dalla forza di gravità che ti assale o ti abbandona, dalla porosità dell’asfalto che assomiglia a quella della buccia di un’arancia matura, da accarezzare con delicatezza in certi punti. Inabissarsi nelle curve o lievitare, come se esplorasse i costoni di roccia del mare poco distanti, toccati o schiaffeggiati dal mare. Un po’ come fa il vento sui fianchi di questa 911 Carrera 4S, alimentando la sua fagocitante voracità.
Esistono comunque dei limiti nel raccontare certe storie. Descrivere pienamente un’azione, l’urlo di un motore o della urla festante, la scarica di tensione che si insinua tra assale e sospensioni di un’auto, ricordando un po’ quella che scorre lungo i tendini delle braccia durante una curva, non è mai come provare tutto questo davvero. A bordo dell’ultima Porsche 911 Carrera 4S, rapiti sempre dalla sua linea sinuosa e dall’eleganza con cui il tetto raggiunge la zona posteriore, percorrere i sentieri della mitica Targa è assaporare la competizione da una prospettiva esclusiva e di classe.
Un’impressione ravvivata comunque dall’accentuata potenza di 420 cavalli, nell’occasione esaltata dagli scarichi sportivi che trasformano ogni galleria o tornante in un’opera lirica intensa. Tutto scorre affianco con ritmi alternati, e l’incontro con esemplari d’epoca di rara bellezza che oltre al design sportivo sfoggiano soluzioni tecniche di assoluto rilievo come il PASM, cioè un l’assetto adattivo nella circostanza ridotto di 1 cm, così come un meccanismo che permette di sollevare il muso in caso di pendenze troppo accentuate e un’impostazione a quattro ruote sterzanti che rendono più efficaci e dirette le manovre. Il contributo prezioso della meccanica e dell’elettronica sulle stradine, in certi punti realmente impegnativi, è preziosa quanto la ricchezza dei panorami presenti attorno. Alle volte si è invitati ad andare più lentamente, perché certe giornate vanno vissute fino all’ultimo secondo. Ma il tempo scorre, e il viaggio caratterizzato da una perenne dicotomia di magnificenza paesaggistica e un adrenalinico bisogno di allontanarsi verso nuove mete, continua a trascinarci come la pulsante forza di queste Porsche.
Seguici qui