Alfa Romeo MiTo 1.4 Turbo GPL, prova su strada

Motore bifuel per salvare il portafoglio

Alfa Romeo MiTo 1.4 Turbo GPL - Il motore bifuel della MiTo consente alla popolare compatta Alfa Romeo di associare una guida sufficientemente sportiva a costi di gestione incredibilmente bassi, grazie al prezzo conveniente del GPL nei distributori

Dobbiamo riconoscerlo: forse Alfa Romeo non avrà fatto uscire moltissime auto negli ultimi anni, ma quelle che ha fatto, sono uscite davvero bene. La coppia formata dalla Giulietta e dalla MiTo si è venduta molto e quest’ultima, seppur leggermente meno sportiva ed affascinante della prima, ha una capacità di attirare gli sguardi come poche altre auto di larga produzione sono capaci di fare. Provate a farvi un giretto veloce in città e vi accorgerete di come la MiTo sia una delle auto più diffuse. Grazie alla motorizzazione a GPL, inoltre, al discreto fascino del veicolo possiamo ora aggiungere anche un’efficienza notevole e costi di gestione davvero bassi, che non possono fare altro che far venire l’acquolina in bocca in una simile situazione di mercato. Fino ad oggi le auto a GPL potevano essere criticate per delle prestazioni non eccelse e per la mancanza di distributori in giro per il Paese, ma entrambi questi problemi sono ormai davvero ridotti all’osso, per non dire scomparsi. Ve lo possiamo garantire.

Design e Interni: [xrr rating=4/5]

Stile: cinque anni senza sentirli minimamente

Uno dei pregi maggiori della MiTo è senza dubbio il suo stile e il suo design. L’anima sportiva di Alfa viene riprodotta perfettamente dalle sue forme e dal suo look, inconfondibile anche nel traffico più intenso. Sono molte le particolarità che, dalla caratteristica griglia Alfa fino al lunotto posteriore, hanno reso l’aspetto della MiTo estremamente distintivo e per nulla anonimo. Si può già iniziare dai gruppi ottici, la cui forma arrotondata è divenuta quasi un marchio di fabbrica di questa vettura (mai come quelli posteriori, comunque). La sua linea e le sue forme sono abbastanza dolci, ma mantengono comunque una buona dose di sportività, che la possono caratterizzare decisamente come la “sorellina più tranquilla” della Giulietta. All’epoca del suo lancio una grande novità era stata il lunotto posteriore, forse uno dei pochi elementi a “rompere” con la tradizione per presentare una forma decisamente nuova, più armoniosa con le forme del posteriore. Tocco di classe è la mancanza dei montanti sulle portiere, che contribuisce ancora di più ad accentuare la sensazione di sportività.

Interni e Plancia

Ancora moderni e completi, con un buon posizionamento dei comandi

Gli interni della MiTo riprendono idealmente il discorso lasciato in sospeso all’esterno. Le forme sportive, ma non aggressive, continuano anche all’interno. I materiali della versione provata sono di buona fattura e resistenti, pur senza essere di livello eccessivamente alto come avviene sulla Giulietta. Il volante è piuttosto grande, ma offre una presa salda e comoda in ogni situazione. Appena seduti, abbiamo dovuto riconoscere come i sedili abbiano saputo trovare un giusto compromesso tra comfort e capacità di contenere il corpo di guidatore e passeggero. Le alette laterali, tipiche dei sedili sportivi, sono appena accennate, così da risultare sia comode che accattivanti. Anche alla fine di un viaggio relativamente lungo, non ci siamo sentiti la “forma del sedile” sulla schiena, essendo comunque capaci di muoverci agilmente per trovare la migliore posizione. Il quadro comandi è forse uno degli elementi più classici rimasti, anche se la grafica più “sportiveggiante” contribuisce a renderlo molto piacevole alla vista. Accanto abbiamo trovato il sistema di infotainment Alfa Integrated NAV, il top di gamma per la MiTo. Si tratta di un sistema abbastanza avanzato, per quanto la mancanza del display touchscreen ogni tanto si faccia sentire. I menù sono ben organizzati e chiari. Il navigatore integrato è abbastanza preciso, nonostante una grafica che inizia a sentire il peso degli anni. Estremamente semplice l’accoppiamento del telefono, con la possibilità di ascoltare la propria musica via USB e di telefonare con una resa sonora molto piacevole e chiara. Disponibili anche diverse schermate per il controllo di consumi e prestazioni, ma purtroppo su questo modello a GPL non è possibile essere aggiornati in tempo reale e l’unico riferimento diventa il riquadrino a LED con la capienza del serbatoio del gas (39 litri di capienza reale). Sotto troviamo la manopola del cambio (manuale a sei cinque marce) con un look quasi più da auto di lusso che sportiva e il pulsante per il DNA, il sistema di gestione della risposta di volante e motore di Alfa.

Abitabilità e Bagagliaio

Quattro posti abbastanza comodi e bagagliaio all’altezza

Nonostante le sue dimensioni non eccessive (406 cm), gli interni della MiTo sono abbastanza capienti, anche se bisogna accontentarsi dell’omologazione per quattro posti. Chi vi scrive, non precisamente un mingherlino, non ha avuto particolari difficoltà a salire sui sedili posteriori, che comunque rimangono discretamente larghi e comodi. C’è spazio anche in alto, con la testa dei più alti che al massimo finirà solo per sfiorare il tetto, ma nulla di più. Il bagagliaio, con i sedili in posizione normale, ha una capacità da 270 litri, piuttosto ai limiti della categoria. Nonostante questo c’è abbastanza spazio anche per carichi un po’ più impegnativi (senza la copertura superiore, abbiamo caricato anche una sedia a rotelle, seppur con un minimo sforzo e smontando alcuni pezzi) e con i sedili in posizione di carico (rinunciando così a qualche posto) si può arrivare fino a 940 litri.

Comportamento su Strada: [xrr rating=4/5]

La MiTo, nonostante l’alimentazione GPL, è tutto, furoché tranquilla. Certo, non dovremo aspettarci scatti da Gran Turismo, ma l’accelerazione (dato ufficiale da 0 a 100 in 8,8 secondi) è perfettamente in grado di regalare qualche bella emozione. La struttura è rigida quel tanto che basta da poter controllare l’auto senza sentire però eccessivamente le asperità del terreno. Ogni singolo chilometro è una conferma continua di come la MiTo voglia essere un’auto aggressiva, ma con la quale andare in giro senza stancarsi eccessivamente e nel giusto comfort. La manovrabilità è eccellente e il cambio, seppur un po’ lungo sulle marce basse, restituisce comunque una buona sensazione e una discreta risposta. Anche girando per strade di montagna poco dopo una discreta nevicata non abbiamo mai avuto problemi di manovrabilità o di sicurezza. Forse non risulta eccessivamente grintoso ai bassi regimi, ma si tratta unicamente di una sensazione. Nessun sorpasso o scatto ci è mai sembrato troppo difficoltoso durante l’intera prova. Come dicevamo, non ci dobbiamo aspettare un comportamento all’altezza della Giulietta, decisamente più sportiva e scattante, ma anche così ci possiamo togliere qualche bella soddisfazione.

Motore e prestazioni: [xrr rating=4/5]

All’altezza del nome, con un assetto sportiveggiante quanto basta

Sotto al cofano della MiTo troviamo quindi la “pièce de résistance” dell’intera vettura: il motore. Si tratta di un propulsore da 1.368 cc alimentato a benzina e, soprattutto, a GPL. La sua potenza massima arriva a 120 CV, mentre la coppia raggiunge un valore di punta di 206 Nm disponibili subito ad un regime di 1.750 giri al minuto. Già da questi parametri potrete ben capire che abbiamo a che fare con una gran bella unità. Intendiamoci, non stiamo parlando di una sportiva al livello della Giulietta, decisamente più tirata e portata anche a fare qualche numero in pista, ma pure la MiTo GPL ha il suo “perché”. Il motore ha il giusto sprint che ci si aspetterebbe da un’auto pensata per la città: non eccessivo, ma comunque abbastanza sostenuto da incollare i passeggeri al sedile al momento giusto. La potenza è ben distribuita e anche su strade in pendenza di montagna non abbiamo avuto il minimo problema a districarci. Se poi iniziamo a giocare con il comando DNA di Alfa, allora ecco che possiamo tirare fuori qualche bella prestazione. La differenza tra le tre modalità di guida non è moltissima, ma si sente. Con la Dynamic la risposta del motore aumenta significativamente, mentre con la All Weather si ha la sensazione di essere molto più incollati alla strada. Come detto, non in maniera eccessiva, ma comunque abbastanza da giustificare la presenza del comando e delle tre modalità. Nessun problema con il cambio manuale a sei marce, al quale però occorre abituarsi un attimo nei primissimi momenti di guida.

Consumi e Costi: [xrr rating=4.5/5]

I consumi, se vogliamo, non sono particolarmente sorprendenti. Possiamo dire che si rimane nella media del segmento di riferimento, tenendo conto dei 120 CV che ci ritroviamo sotto al cofano. Il computer di bordo non poteva, per ragioni tecniche, fornirci dati in questo senso, ma la scheda tecnica ufficiale parla di 8,1 litri/100 km. Il punto focale di questa meccanica, però, è il fatto che, a parità di consumi, il GPL costa ancora quasi 1 € in meno rispetto a benzina e diesel. Per fare un confronto, possiamo dire che la realizzazione del video di questa prova su strada, che ha comportato una trasferta di più di un centinaio di chilometri, al quale occorre aggiungere i giri fatti per le riprese, sarò costata al massimo una decina di euro. Decisamente non male.

Ovvio, per poter contare su questa meccanica, sarà necessario aggiungere qualche migliaio di euro al prezzo di listino. Se la MiTo “normale” parte da 14.730 €, per averla con alimentazione GPL non potremo spendere meno di 19.500 €. Per questa cifra, però, potremo contare su un’unità turbo con una potenza ragguardevole e, soprattutto, con dei costi di gestione molto più bassi rispetto al normale. Un prezzo, quindi, assolutamente accettabile e che vale ciò che si compra.

In conclusione

Insomma, l’Alfa Romeo MiTo ha da sempre giustificato la sua popolarità con un prezzo molto buono rispetto a ciò che offriva come prestazioni e piacere di guida. Questa versione GPL non delude le aspettative, portando però anche la possibilità di risparmiare dei soldi importanti a livello di carburante. I quasi 5.000 € di differenza tra le due versioni entry level (GPL e benzina) avranno bisogno di tempo per essere ammortizzati, ma non si tratta di un’impresa improponibile, anzi. All’interno il comfort e la sensazione di essere comunque su un’auto sportiveggiante giustifica ampiamente la spesa.

Pro e Contro

Ci PiaceNon Ci Piace
Costi di gestione eccellenti grazie al GPL. Motore comunque potente e interni completi.Qualche incertezza sui bassi regimi.

Alfa Romeo MiTo 1.4 Turbo GPL: la Pagella di Motorionline

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5 commenti

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  • andrea ha detto:

    Ciao
    -ma il cambio è davvero a 6 marce come scrivete?
    -L’abitabilità posteriore è minimale: come fate a dire che è comoda?
    -Con prezzo segnato per la versione GPL si compra una -giulietta GPL

  • Lorenzo V. E. Bellini ha detto:

    Ciao Andrea,
    per il cambio abbiamo sbagliato a scrivere. Ora è corretto e ci scusiamo per la svista. Sulla comodità posteriore, io sono alto 1.86 e peso quasi 100 kg (quindi non esattamente un ballerino di danza classica). Sono stato dietro con un’altra persona e non si stava per niente male. Certo, non potevo pretendere di sdraiarmi, ma a mio giudizio era comoda. Poi il comfort è una questione soggettiva. Per quanto riguarda il prezzo, a me risulta che la Giulietta GPL nuova parta da almeno 3.000 € in più rispetto alla MiTo.

    Grazie

  • Simone ha detto:

    ciao, volevo sapere il gpl più o meno quanta autonomia ha in km con un pieno sia in urbano che autostrada grazie.

  • Lorenzo V. E. Bellini ha detto:

    Ciao Simone. Allora, premetto che il consumo effettivo di GPL dipende, esattamente come benzina e gasolio, dal tuo stile di guida, dalla strada e anche dalle condizioni ambientali. Tenendo conto di tutto questo, mi azzarderei a dire che un pieno di GPL ti consentirebbe di avere un’autonomia compresa tra i 350 e i 400 km, tenendo sempre conto che, terminati questi, avresti comunque ancora a disposizione tutta la benzina. Sottolineo però che queste sono mie valutazioni personali, quindi un altro proprietario di MiTo potrebbe anche presentare risultati molto diversi. Il vantaggio del GPL, a parte il minore impatto ambientale, parte soprattutto dal fatto che in media un litro di gas costa intorno a 1 € in meno rispetto sia a benzina che gasolio.

    Spero di averti sciolto il dubbio.

    Grazie mille e a presto

    Lorenzo

  • Umberto ha detto:

    Se il dispositivo del gas sul cruscotto che indica l’entrata in funzione rimane fisso su off nonostante il serbatoio sia pieno,e dovuto a qualche fusibile,se si quale?

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