Alfa Romeo: un piano di rilancio composto da berline, sportive e SUV

Harald Wester parla dei programmi del Biscione

Alfa Romeo – In un'intervista, il capo della casa di Arese delinea i piani futuri del marchio. Citati otto nuovi modelli, mentre sembra ancora lontano un ritorno all'attività motorsport
Alfa Romeo: un piano di rilancio composto da berline, sportive e SUV

Sarebbero otto tappe di un percorso stimolante, come una impegnativa corsa ciclistica composta da Gran Premi della montagna e discese adrenaliniche. Una sfida da affrontare con la spinta energica del tanto osannato “cuore sportivo” e uno stile grintoso molto apprezzato dagli Alfisti. Proprio agli appassionati del Biscione, a coloro che lo sono stati, continuano ad esserlo o forse vorrebbero e a quelli che un giorno lo diventeranno, sembra rivolto il programma emerso lungo un’intervista al responsabile del brand Harald Wester. Un piano di rilancio che risulta composto da otto nuovi modelli, legati nel DNA all’ultima Alfa Romeo Giulia.

Intervistato dai colleghi britannici di Autocar, Wester si sofferma sulle previsioni, sulle aspettative e nel corso del dialogo si apre una parentesi anche su un eventuale ritorno in pista. Un’ipotesi che, pur risultando suggestiva, appare al momento impraticabile e poco allineata alla politica di rilancio del marchio. Wester chiarisce subito di amare il motorsport, ma sottolinea che non sarebbe nei piani nessun investimento in questo senso. Un’immagine sportiva aiuterebbe di certo la diffusione del brand, ma l’adagio citato “vinci di domenica, vendi di lunedì” non sembra più valido nell’attuale periodo, come citato durante l’intervista. Il capo di Alfa Romeo ha comunque precisato: “Costruiremo le nostre nuove auto in modo che i proprietari possano divertirsi su pista.” Aggiungendo: “Il che significa concentrarsi su leggerezza, distribuzione ottimale dei pesi, motori avanzati, tecnologia innovativa e uno stile emozionale, rivoluzionario. Se facciamo bene queste cose, avremo successo.”

Passando agli otto modelli in programma, che secondo le stime dovrebbero portare le vendite a 400.000 unità annue dal 2018, la nuova proposta del Biscione sarebbe caratterizzata da berline di media e ampia taglia, sportive e anche due SUV. Oltre alla già introdotta Giulia Quadrifoglio, in attesa di vedere le varianti più tradizionali della berlina, si parla di due nuovi modelli Giulietta. Una hatchback cinque porte e una berlina di prossima generazione, che sarebbero sviluppate probabilmente su una versione accorciata della piattaforma Giorgio. La trazione adesso sarebbe posteriore. Al momento, comunque, non si hanno molti dettagli o conferme in proposito. Oltre a queste nuove generazioni di Giulietta, sono citati anche due nuovi esemplari su base Giulia. La berlina quattro porte già nota e il primo nuovo SUV di media taglia. Poi si segnala anche una berlina di grandi dimensioni e un crossover più voluminoso sempre su base Giorgio, ma allungata.
La futura proposta di Alfa Romeo, poi, sarebbe arricchita anche da una nuova coupé e una roadster ancora assemblate su architettura a trazione posteriore. Diversamente, le attuali 4C e MiTo non sarebbero sostituite. Secondo quanto riportato, parlando dell’investimento sulla vettura di segmento B, questo non risulterebbe più profittevole per il marchio.

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2 commenti

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  • Könz von Lannisteringen ha detto:

    Questo Wester è addirittura più ignorante del suo grande capo maglionato. Il motorsport non è nelle loro previsioni, ma secondo loro perchè Mercedes, BMW e Audi vendono così tanto?
    Sembra che vogliano affidarsi soltanto ai portafogli di qualche alfista vecchia scuola, e già hanno prorogato il termine per il traguardo delle 400mila unità vendute all’anno. Prima era *ENTRO* il 2018, adesso hanno già corretto il tiro e come per magia siamo già “a partire dal 2018”
    Mah, Alfa Romeo è condannata con questi tipi qua.

  • Max '75 ha detto:

    Verissimo, senza motorsport un brand che ha intenzione di rinascere e vendere auto di un certo “peso” è destinato ad un futuro opaco.
    Qui non si parla di Opel, Kia o marchi generalisti qualunque, si parla di Alfa, qualcosa che IN PASSATO significava antagonismo, passione, racing.
    Molteplici sono gli elementi tecnici che grazie all’attività sportiva di un marchio si possono affinare, modificare e perfezionare.
    Senza l’ausilio della pista e di un campionato serio l’Alfa Romeo del futuro sarà poco credibile.
    Io spero che venga valutato non solo il DTM ma soprattutto l’endurance.
    Da bambino ero alfista (prima che passasse in mano Fiat), spero di ritornare alfista un giorno. Ma senza motorsport la vedo dura…..

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