Industria automotive italiana: produzione in calo per il ventesimo mese consecutivo, a febbraio -1%
ANFIA: "Blocco produttivo non può durare ancora molto"
Mentre cresce la preoccupazione per il blocco produttivo delle aziende per l’emergenza coronavirus, il mese di febbraio 2020, secondo i dati Istat, ha fatto registrare un calo dell’1% della produzione dell’industria automotive italiana, in flessione per il ventesimo mese consecutivo, ma in recupero rispetto a gennaio (+2,2%). Tuttavia il trend dei primi due mesi dell’anno rimane negativo, con un -1,5%.
Fabbricazione di autoveicoli: -1,9% nel primo bimestre 2020
Guardando ai singoli comparti produttivi del settore, i numeri di febbraio mostrano stabilità nella fabbricazione di autoveicoli, dove però i dati del primo bimestre del 2020 sono negativi, con un -1,9% rispetto a gennaio-febbraio 2019. Calo invece più marcato, -12,7% nel mese e -5,3% nel cumulato dei primi due mesi dell’anno, per la fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi. In diminuzione anche la produzione di parti e accessori per autoveicoli e motori: -7% a febbraio, -3,9% nel cumulato.
Produzione industriale in flessione da 12 mesi di fila
Secondo i dati preliminari di ANFIA, l’associazione nazionale delle filiera industria automobilistica, a febbraio 2020 la produzione domestica di autovetture in Italia scende del 3%, dopo il -6,8% di gennaio, portando il primo bimestre dell’anno a -5%. Il comparto produttivo automotive si colloca nel contesto di un produzione industriale italiana complessiva in calo da 12 mesi consecutivi. Numeri poco incoraggianti, in attesa di conoscere l’impatto dello stop produttivo imposto dalla misure per il contenimento di Covid-19.
Giorda, direttore ANFIA: “Stop produttivo non sopportabile ancora per molto”
Sullo stop produttivo Gianmarco Giorda, direttore di ANFIA, afferma: “Il comparto non può sopportare ancora a lungo questo stato di cose e chiede quindi di poter riavviare le attività il prima possibile, in maniera graduale e ragionata e, soprattutto, garantendo il rispetto di tutte le misure di sicurezza necessarie a tutelare la forza lavoro e proseguire nella lotta al virus. È fondamentale il sostegno delle misure economiche e fiscali già messe in campo e che arriveranno dal Governo per aiutare le imprese a superare questa fase, garantendo liquidità, facendo ripartire gli investimenti e tutelando l’occupazione di uno dei settori più innovativi e trainanti della nostra economia. Parallelamente è fondamentale anche che la ripartenza sia congiunta e coordinata a livello dei maggiori mercati europei, avendo di fronte un comparto che si basa su catene di fornitura complesse e globalizzate. Per fare un esempio, il trade della componentistica Italia-Germania, nel 2019, vale 8,55 miliardi di euro, di cui 4,63 di esportazioni dall’Italia e 3,92 miliardi di importazioni”.
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