Auto storiche: ricorso accolto, stop al divieto in Piemonte

"Difetto di istruttoria ed eccesso di potere"

Auto storiche: ricorso accolto, stop al divieto in Piemonte

Le auto storiche potranno circolare in Piemonte. Il Presidente della Repubblica, infatti, ha accolto il ricorso dell’ASI (Automotoclub Storico Italiano) contro le limitazioni alla circolazione del Comune di Torino e della Regione Piemonte dell’ottobre 2019. L’istanza era stata presentata già alla fine di quell’anno ed ora è arrivata l’attesa risposta.

Il Consiglio di Stato e la decisione

Le limitazioni di due anni e mezzo fa avevano praticamente messo al bando le auto storiche nella regione storica del nostro automobilismo. Si trattava praticamente di un divieto assoluto alla circolazione, anche solo per potersi recare in officina e poter così effettuare la necessaria manutenzione per tenere le vetture efficienti.

Il ricorso dell’ASI aveva già avuto il parere favorevole del Consiglio di Stato che aveva concordato sulla necessità di una diversa declinazione dei divieti delle auto storiche, rispetto a quelle semplicemente ‘vecchie’, “che tenga conto della salvaguardia dei valori e degli interessi del collezionismo privato”. Aggiungendo che “risulta dimostrato che l’impatto emissivo dei veicoli storici è da ritenersi scarsamente apprezzabile”.

Ora la decisione definitiva del Presidente della Repubblica, con l’accoglimento del ricorso, secondo cui sussiste “il difetto di istruttoria e l’eccesso di potere per irragionevolezza e la lesione del principio di proporzionalità e adeguatezza”. Un sollievo per i proprietari di questi veicoli, che animano spesso le strade con i raduni estivi.

La Regione Lombardia

Nel contempo, l’ASI ha anche annunciato di aver presentato un ricorso presso il TAR della Lombardia, dove il 1° gennaio è entrata in vigore la Legge di Stabilità 2022-2024 nella quale è stato inserito un emendamento che prevede l’esenzione dal pagamento della tassa automobilistica per i veicoli iscritti nel Registro ACI Storico.

“Nella legge regionale della Lombardia c’è anche un riconoscimento di una lista chiusa di veicoli scelti a tavolino – le parole di Alberto Scuro, presidente ASI – a parità di anzianità, originalità, stato di conservazione e tipologia di utilizzo chi ha un veicolo inserito nella lista può ottenerne la tutela, gli altri no. Una discriminazione”.

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