Automotive, Cardinali (Unrae) “Catene di fornitura globali strategiche, transizione da accompagnare”
"C'è da recuperare il ritardo accumulato dall'Italia per accelerare il passaggio all'elettrico"
In aggiunta al tema della transizione ecologica e del relativo passaggio all’elettrico, il settore automobilistico oggi si trova a dover fare i conti con le problematiche relative all’instabilità del mercato relativo alle forniture dei componenti, come di recente abbiamo avuto modo di toccare concretamente con la carenza di approvvigionamenti di microchip.
Catene di fornitura globali tema strategico
Una questione sulla quale si è soffermato anche il direttore generale dell’Unrae, Andrea Cardinali, che a Sky TG24 commentando l’iniziativa dello European Chips Act, ha affermato: “Il tema delle catene di fornitura globali è strategico, indipendentemente dalla transizione energetica in atto. La guerra in Ucraina ci ha ricordato che il settore dell’automotive è tra i più globalizzati: con il conflitto tante catene di fornitura si sono infatti spezzate, anche per molti materiali tradizionali. Nel caso dei microchip, il settore si è trovato a competere con diverse industrie hi-tech per questi componenti fondamentali. La nostra dipendenza dall’estero è un dato di fatto oggi e non solo in prospettiva, in tanti settori, dall’automotive all’energia fino all’alimentare”.
Italia in ritardo su infrastrutture e filiera per spingere la mobilità elettrica
Soffermandosi sulla diffusione a rilento dell’elettrico in Italia, Cardinali ha spiegato i ritardi accumulati dal nostro Paese sia sul fronte dell’infrastruttura che della filiera industriale, sottolineando la necessità di incentivi per spingere le auto elettriche: “È da molto tempo che in Europa si inaspriscono progressivamente i vincoli alle emissioni dei veicoli. Le case automobilistiche, esposte a multe pesantissime, sono in prima linea da anni in questo processo. Il tempo che oggi la componentistica italiana ha ancora a disposizione per la riconversione è di 12 anni: si tratta comunque di una finestra pari a due cicli e mezzo di prodotto. L’adeguamento non comporterà una macelleria sociale se sarà accompagnato dai necessari sostegni, e di fondi e strumenti ce ne sono svariati: bisogna saperli usare. Il punto critico è la domanda: l’elettrificazione deve essere recepita dal consumatore, che va rassicurato sulla praticità della ricarica e sulla accessibilità economica, per questo servono gli incentivi durante tutta la fase di transizione, e servono incentivi studiati meglio di quelli attuali”.
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