Benzina: governo ordina l’abbassamento dei prezzi, ma è scontro con cittadini e compagnie
Riduzione di 4 o 5 centesimi, ma secondo associazioni non basta
La crisi dei prezzi della benzina sembra non conoscere tregua e nella giornata di ieri, 8 maggio, anche il governo ha deciso di prendere posizione, rivolgendo un fermo invito alle compagine petrolifere per ridurre il prezzo del carburante di almeno 4 o 5 centesimi. Una diminuzione che, questa mattina, era già possibile osservare in alcuni distributori, anche se sarebbe necessaria una ricerca di più ampio respiro per verificare l’effetto reale di questa riduzione in tutta Italia. Tutti contenti? Ovviamente no. Le principali associazioni dei consumatori non si sono dette affatto soddisfatte, in quanto secondo i loro calcoli ci sarebbero margini per riduzioni ancora più consistenti e un semplice invito alle compagnie petrolifere non sarebbe assolutamente sufficiente.
«La riduzione di 4-5 centesimi al litro prospettata risulta ancora del tutto insufficiente ed inadeguata – affermano Federconsumatori e Adusbef – Come dimostrato da recenti ricerche, infatti, vi è il margine per una diminuzione di oltre 8 centesimi al litro. A tanto ammonta il sovrapprezzo pagato dai consumatori. Un surplus che, se eliminato, farebbe scendere il costo della benzina non di 8 centesimi, ma di ben 9,7 centesimi al litro, dal momento che, con l’Iva al 21%, vi sarebbe un’ulteriore riduzione di 1,7 centesimi.»
Il Codacons ha addirittura auspicato l’utilizzo di un “pugno di ferro” nei confronti delle compagnie petrolifere, che però si difendono. «Il calo del prezzo della benzina ci sarà nella misura in cui continueranno a scendere il greggio e i prodotti raffinati e l’euro non si indebolirà – ha dichiarato Paolo Scaroni, a.d. di ENI – Non possiamo essere solo volontaristici.»
Foto: Giacomo Rizzo via Flickr
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