BMW Serie 2 Gran Tourer: la prima monovolume 7 posti premium [PRIMO CONTATTO]

La famiglia si allarga, la Active Tourer si allunga e diventa Gran

Sette posti ed un brand di riferimento, un monovolume compatto che mai prima si era visto nei listini BMW. Dopo la Active Tourer arriva un secondo modello a trazione anteriore (e integrale). Cresce in dimensioni ed abitabilità, mantiene un’immagine sportiva, anche se il suo look è particolare.

BMW Serie 2 Gran Tourer: Ci sono voluti molti anni per superare ogni dubbio e sfatare il tabù della trazione anteriore. Narra la leggenda che alla decisione di mettere in cantiere una piattaforma per lo sviluppo di più modelli a trazione anteriore ci si sia arrivati dopo l’esito di un sondaggio tra i proprietari della prima Serie 1, al quale più del 50% degli intervistati avevano risposto di ignorare il fatto che si trattasse di una trazione posteriore. In più ci si mettono fattori come la conquista di nuovi clienti, che in precedenza non si erano orientati a BMW proprio per il “fattore trazione” o per l’assenza di un modello con determinate caratteristiche. Ad aprire la strada ci aveva pensato pochi mesi fa la Active Tourer (la cui clientela è al 75% proprio di conquista, proveniente cioè da vetture di altri brand), ora BMW ci prende gusto e rilancia, con una vettura che sfrutta la medesima piattaforma per entrare in un segmento nuovo.

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Una BMW per il papà, per la mamma, ma anche per il resto della famiglia

La famiglia si allarga, perché la serie 2 diventa infatti “Gran” Tourer, perfetta per famiglie con 2 o più figli, grazie a ben 21 cm in più di lunghezza (di cui 11 di passo ed il resto di sbalzo posteriore) e 5 di altezza. Grazie a questa cura la capacità del bagagliaio sale a 645 litri (addirittura 805 con la panca centrale avanzata al massimo), che possono arrivare a ben 1.905, oltre alla possibilità di caricare oggetti lunghi fino a 220 cm, che diventano 260 scegliendo l’opzione del sedile del passeggero ribaltabile. La novità più eclatante è però relativa alla terza fila di sedili (disponibile a 900 euro), grazie alla quale la Gran Tourer diventa la 7 posti dall’aspetto più sportiveggiante che si possa comprare in questo segmento, con il plus di un brand “attraente” come BMW. In questa configurazione si riduce di qualcosa la capacità di carico (560-1820 litri), perché quando i sedili della terza fila sono riposti spariscono sotto il piano di carico, in quella che sulla 5 posti è una comoda vasca per riporre parte del carico. Ne resta disponibile solo la porzione più arretrata, dove si può posizionare la tendina di copertura del vano di carico, quando non viene utilizzata. Molto buona l’accessibilità della seconda fila di sedili, discreta quella dei due posti aggiuntivi, che come abitabilità sono però idonei più a bambini o a brevi spostamenti. Confermata invece la scelta di poter dotare l’auto del portellone elettrico per il bagagliaio, di serie sugli allestimenti più ricchi, che si può anche aprire e chiudere con il piede grazie ai sensori sotto lo scudo paraurti (anch’essi opzionali).

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Non sono tutte rose e fiori, perché se all’interno l’abitabilità e la versatilità della Gran Tourer sono quasi da record, le linee esterne sono meno aggraziate e più particolari. La corpulenza è innegabilmente una nemica del design, soprattutto se si tratta di una vettura che porti lo stemma della Casa dell’Elica. La Gran Tourer ha già suscitato pareri contrastanti, siamo nell’ambito di giudizi molto soggettivi, dal nostro punto di vista la sua presenza dal vivo è di gran lunga migliore dell’idea che ci eravamo fatti guardandola in foto. La vettura resta identica alla Active Tourer fino al montante A, al parabrezza se preferite, poi si alza di qualche centimetro, sono infatti già 2 in più quelli a disposizione dei posti anteriori. Il Cx è di solo 0,28 per merito di una aerodinamica curata, con soluzioni come le prese d’aria frontali che si chiudono automaticamente quando non serve un flusso d’aria per raffreddare il motore. Il design è sportivo e allineato con l’immagine del marchio tedesco, con il classico faro posteriore ad “L” ed un frontale piuttosto aggressivo, con nervature sul cofano, linee tese sulle fiancate e profili che marcano le forme muscolose dei passaruota. Il tutto è abbinato in questo caso ad una vettura non convenzionale per il marchio che porta, che è più votata alla praticità ed alla versatilità.

BMW_Serie2_GT_interni

Design dinamico che ritroviamo all’interno dell’auto, dove emerge in modo deciso l’appartenenza alla fascia premium. Dentro la plancia è identica a quella della Active Tourer, mentre dietro cambia tutto, 11 centimetri di passo si traducono in spazi interni decisamente più abbondanti. Materiali e stile sono quelli BMW, così come i comandi che siamo abituati a vedere ed utilizzare su tutti gli altri modelli. La differenza si nota appunto in termini di abitabilità, dove anche l’assenza dell’ingombro della trasmissione e di altri organi meccanici, tutti concentrati anteriormente, ha consentito di sviluppare una vettura con spazi interni superiori e più regolari. Da segnalare il divano posteriore, che scorre di ben 13 centimetri per privilegiare abitabilità o spazio per i bagagli a seconda dell’esigenza di quel momento, e con la possibilità di essere abbattuto in tre porzioni (40:20:40). Il comando per lo sblocco degli schienali è posto sui lati del bagagliaio, opzione davvero comodissima per gestire l’operazione mentre si caricano i bagagli.

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Sul fronte motorizzazioni si può scegliere fin dal lancio da una gamma di 5 unità, 2 a benzina e 3 a gasolio, tutti basati sull’ormai collaudata formula della cilindrata unitaria di 500 cc, in grado di garantire l’efficienza migliore. Per i benzina si parte con il 3 cilindri da 1.5 litri TwinPower Turbo da 136 cavalli e 220 Nm della 218i Gran Tourer, in comune con la Mini, fino ad arrivare alla più potente 220i con il 2 litri da ben 192 cavalli. Ma i best seller per la nuova Serie 2 Gran Tourer saranno molto più probabilmente i motori diesel, con l’entry level 216d sempre un 3 cilindri 1.5, capace di 116 cavalli, ma soprattutto di ben 270 Nm. Per entrambe le altre due opzioni sono utilizzati invece i più classici 4 cilindri in linea di due litri di cilindrata, declinati nella versione da 150 cavalli per la 218d e 190 per la 220d. Quest’ultima, anche alla luce delle prestazioni di cui è in grado con i suoi 400 nm di coppia massima, è l’unica abbinata con la trazione integrale, al momento obbligatoriamente, non essendo disponibile in questa motorizzazione con la sola trazione anteriore. Per tutte la trasmissione può essere scelta tra un manuale a 6 rapporti ed automatici Steptronic a 6 o 8 rapporti a seconda della motorizzazione, optional da 2.310 euro (di serie sulla 220d xDrive). Nei prossimi mesi, durante l’estate, arriveranno poi 3 altre varianti. Oltre alla versione 220d a sola trazione anteriore, debutteranno i 3 cilindri 216i da 102 cavalli e 214d da 95.

BMW_Serie2_GT_panoramica

La Gran Tourer è la prima vettura premium in questo segmento, lo si vede dalle finiture, ma anche alla guida. Rispetto alla concorrenza l’attenzione per mantenere elevata l’esperienza ed il piacere di guida è notevole. Il baricentro dell’auto è basso mentre la rigidità torsionale è elevata. A questo si aggiungono sistemi ormai tipici di casa BMW, come i freni utilizzati in modo da prevenire le perdite di aderenza, anticipando di fatto ciò che farebbe l’ESP per recuperare situazioni già innescate. Così ci si trova a riflettere sul fatto che in alcune situazioni la tenuta di strada e la neutralità nel comportamento della Gran Tourer è addirittura superiore a sorelle più blasonate nel listino BMW. Merito del pianale in comune con la sportiva Mini, qui allungato e con un passo di ben 11 Cm in più della Active Tourer, che la rende più stabile in curva. Rispetto ad una vettura più classica della Casa dell’Elica la Gran Tourer guadagna una posizione di guida alta, più orientata alla sicurezza, vera e percepita, oltre ad una dotazione in questo senso molto ricca. Il pacchetto Connected Drive include infatti l’assistenza contro le collisioni, il line assist ed il rilevamento dei pedoni. Oltre a questo, se presente l’opzionale cruise control adattivo, la Gran Tourer è anche in grado di guidare da sola. In pratica in condizione di coda in autostrada, con velocità inferiore a 60 Km/h, occorre mantenere la mani sul volante, ma è in grado di accelerare, frenare e mantenere la corsia in totale autonomia. Si possono scegliere le 3 modalità di guida Eco Pro, Comfort e Sport. Quest’ultima conferma che si tratta sempre di una BMW, anche se a trazione anteriore e per la famiglia. La vocazione sportiva è confermata dalla possibilità di dotare l’auto dell’assetto sportivo M, che l’abbassa di 10 mm, oltre a renderla più rigida (350 euro).

BMW_Serie2_GT_guida

Abbiamo guidato due motorizzazioni tra le più interessanti, la 220d a trazione integrale e la 116d con il piccolo propulsore 1.500 a 3 cilindri. Della prima stupiscono le prestazioni, con i 190 cavalli e soprattutto i 400 Nm in grado di entusiasmare i più esigenti, abbinati ad un cambio automatico ad 8 rapporti nuovo per BMW. Le motorizzazioni trasversali e la trazione anteriore non hanno infatti consentito di utilizzare l’ormai classico ZF a cui eravamo abituati, in questo senso sembra strano dover spostare fisicamente la leva i “P” quando si spegne la vettura. La 116d era invece abbinata al manuale a 6 rapporti dotato di una opzione davvero interessante, simile a quanto troviamo su alcune vetture di casa Porsche: l’auto è in grado di leggere il rapporto che si sta inserendo, impostando il regime motore un attimo prima di riattaccare la frizione, con notevoli benefici in termini di comfort, piacere di guida, ma anche minori sollecitazioni della meccanica. Nella nostra prova abbiamo rilevato consumi irrisori, circa 20 Km/l a 130 Km/h e addirittura oltre 30 scendendo intorno ai 70 Km/h, ma soprattutto è in grado di sciogliere ogni dubbio relativamente al frazionamento scelto. Un 3 cilindri su una vettura della Casa dell’Elica è tutt’altro che una bestemmia, ha un sound a nostro avviso più piacevole del 4, ricorda a tratti un 6 cilindri (come analogamente un 6 può ricordare un 12, questione di multipli) ed il range di utilizzo ideale non è nemmeno troppo schiacciato. Intorno ai 1.750 giri l’erogazione di fa già corposa e la spinta è decisa fin oltre i 4 mila. Su entrambe le vetture provate abbiamo apprezzato un comfort molto buono, oltre alla vocazione più turistica se confronta ad altri modelli BMW, ma comunque molto più sportiva della concorrenza in questo segmento. Insomma, una BMW a trazione anteriore, 7 posti, un look da monovolume e motore a 3 cilindri che possiamo promuovere senza esitare un attimo. Soprattutto perché consentirà ad una nutrita schiera di estimatori di questo Brand a non essere costretti all’acquisto di un’auto di un altro marchio.

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Addirittura 5 gli allestimenti previsti, oltre alla “standard”, si può scegliere tra Advantage (+1.650 euro), Sport (altri 1.800 euro), M Sport (+ 1.750 rispetto alla Sport) e l’allestimento al top, la Luxury (900 in più della M Sport, complessivi 6.100 dalla base). Si parte da meno di 28.550 mila euro per la 218i Gran Tourer, fino agli oltre 41.050 mila della 220d xDrive automatica, che può arrivare a oltre 45 mila in allestimento Luxory. In vendita dal 6 giugno, la 216i e la 214d che arriveranno più avanti dovrebbero poi abbassare la soglia di entrata rispettivamente a 26.900 e 28.300 euro.

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1 commento

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  • minus ha detto:

    Praticamente un copia incolla della Peugeot 307 di una 14 anni fa, ah ma questa è tedesca, vuoi mettere?

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