BMW: ridotte le personalizzazioni per tagliare sui costi di produzione

Saranno ridotte le personalizzazioni e la scelta di colorazioni uniche per interni ed esterni

Questo periodo storico di transizione verso l’elettrico sta mettendo a dura prova le case automobilistiche, sempre più impegnate economicamente con ingenti investimenti in tema ricerca e sviluppo per creare un ecosistema idoneo all’arrivo dell’auto elettrica di massa. Aumentano i costi di produzione – fenomeno alimentato anche dalla difficoltà di reperire alcune materie prime fondamentali per l’auto elettrica – e le case devono ricorrere a stratagemmi per rendere più snello ed efficiente il ciclo di produzione dei veicoli. BMW, da sempre legata alla strategia della personalizzazione delle auto, ha deciso di ridurre la possibilità di scelta da parte dei clienti per velocizzare e rendere meno segmentato il processo di produzione. 

Standard di qualità alti, ma meno personalizzazione sulle future BMW e MINI 

Lo ha rivelato il CFO (chief financial officer) del marchio Nicolas Peter, durante un’intervista con il Financial Times. Le pressoché infinite possibilità di personalizzazione di alcuni modelli – scelte tra l’altro da una piccola nicchia di acquirenti – rischiano di rappresentare un costo importante per la linea di produzione, in termini di tempo e di costi diretti. “In un difficile momento dell’auto in cui tutta la produzione è minuziosamente calcolata al secondo per assicurare tempi di consegna “umani”, BMW non può permettersi tali costi e tali rallentamenti” spiega il manager. 

Potrebbe sparire il programma BMW Individual 

Sotto l’occhio del ciclone sarebbe proprio il programma BMW Individual, pensato per quei veicoli più esclusivi e dal costo più elevato che consente di scegliere colorazioni e finiture inedite, ad hoc per il cliente. Una chicca molto in voga nel mercato americano e asiatico, dove spesso l’unicità è tutto durante la fase di acquisto. Tuttavia il gruppo tedesco sembra essere intenzionato a fare marcia indietro e tornare a proporre configurazioni più standard per le proprie vetture. 

Si tratta di una modifica strategica che entrerà in vigore dalla prossima generazione di veicoli elettrici, destinati a debuttare entro 2/3 anni. 

Una scelta non isolata nel palcoscenico automobilistico attuale. Anche Mercedes ad esempio, ha definitivamente mandato in pensione il cambio manuale, offrendo l’automatico di serie per tutta la gamma di modelli o ad esempio Volvo, che ormai sfrutta solamente due motori 2.0 4 cilindri con diversi tagli di potenza. Questi sono solo due esempi, ma basta guardare anche il gruppo Stellantis, costretto a sfruttare le stesse piattaforme EMP2 o CMP per quasi 6 brand oppure il Gruppo Volkswagen, forse uno dei primi a sdoganare la condivisione di piattaforme, motori, componentistica, meccaniche e tecnologie dal brand Seat fino a Porsche. 

Anni difficili per il mondo dell’auto, ma forse il “bello” deve ancora venire. 

 

 

Rate this post
Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in Auto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Array
(
)