Car2go addebita corse fantasma ai suoi clienti

Migliaia di romani hanno pagato doppio senza saperlo

Un sistema in tilt, quello del car sharing Car2go, e migliaia di addebiti sulle carte di credito degli iscritti al servizio, pur senza averne usufruito. Da Daimler assicurano che le corse addebitate per errore verranno riaccreditate al più presto e che ai malcapitati saranno regalati anche 30 minuti di utilizzo gratuito
Car2go addebita corse fantasma ai suoi clienti

Prima sbandata per il popolarissimo car sharing di Car2go, che ha addebitato sulle carte di credito di migliaia di abbonati al servizio corse mai effettuate. Il polverone sollevato e la comprensibile furia degli automobilisti si è riversata sul servizio clienti, che per gestire l’equivoco e la mole di telefonate di reclamo è dovuto ricorrere a un messaggio automatico che recita: “Benvenuti al servizio clienti Car2go. Informiamo i gentili clienti che a causa di un problema tecnico si sono verificati doppi addebiti. Siamo al corrente del problema e stiamo provvedendo al riaccredito immediato della somma addebitata”.

Il “guasto tecnico” ha però costretto molti a bloccare le proprie carte di credito, per evitare che gli venissero addebitate altre corse fantasma. Ma Roma, che assieme a Milano è in cima alla lista degli utilizzatori del servizio, non è stata l’unica città colpita dall’addebito improprio. Sembra infatti che il problema sia addirittura mondiale, visto che da Stoccarda, dove ha sede la Daimler Ag (Mercedes Benz e Smart), fornitrice del servizio, hanno comunicato come quello italiano non sia stato un caso isolato. “Abbiamo avuto lo stesso problema in tutto il mondo a partire da domenica sera (il 15 novembre n.d.r.) – ha spiegato la responsabile della Comunicazione per moovel, car2go e Park2gether Isabelle Eipper – ma lo stiamo risolvendo. Si tratta solo di un malfunzionamento. Le somme addebitate erroneamente verranno immediatamente riaccreditate. Tutti i clienti avranno anche 30 minuti gratuiti che potranno utilizzare a loro piacimento”.

Penso siano numeri piccoli ma non abbiamo dati certi”, ha proseguito Eipper, cercando di contenere la gaffe… Certo è, che anche se fossero stati coinvolti solo un decimo degli iscritti, i “numeri piccoli” sarebbero 8mila utenti. E nel frattempo potrebbero spuntarne molti altri, al momento ancora ignari di come il loro estratto conto sia improvvisamente diminuito.

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