Chrysler, boom di vendite negli USA con un aumento dell’11%

Exor: plusvalenza di 1,5 miliardi dalla vendita delle quote in SGS

Procedono a gonfie vele gli affari di Chrysler in America, dove già da tempo il mercato automobilistico è tornato a respirare, consentento di aumentare addirittura anche le immatricolazioni di Fiat 500
Chrysler, boom di vendite negli USA con un aumento dell’11%

Mentre in Europa la situazione del mercato automobilistico ancora non accenna a migliorare, in America le cose sembrerebbero andare decisamente meglio e senza dubbio Fiat non può che rallegrarsene. Questo perché la controllata Chrysler ha appena registrato uno dei migliori mesi di maggio degli ultimi anni, addirittura dal 2007, ovvero prima che esplodesse la bolla della crisi. Il gruppo di Auburn Hills ha ufficialmente registrato un aumento dell’11% nelle immatricolazioni rispetto al 2012, con ben 166.596 auto nuove immatricolate. Si tratta del 38° rialzo consecutivo per la casa americana, un risultato che ha già battuto da tempo il record dei 35 mesi positivi ottenuti tra il febbraio del 1992 e il dicembre del 1994. Particolarmente positive sono state le prestazioni dei marchi Jeep, Dodge e Ram Truck, ma anche Fiat in America si è levata qualche soddisfazione. Infatti le vendite della Fiat 500 sono cresciute dell’1%, tagliando così il traguardo delle 100.000 unità vendute dal momento in cui il Lingotto è tornato a vendere direttamente sul suolo americano.

Nel frattempo si registrano alcuni movimenti interessati sul fronte fusione Fiat-Chysler. La Exor, società finanziaria controllata dalla famiglia Agnelli e presieduta dallo stesso John Elkann, ha annunciato di aver ceduto la sua intera partecipazione nella SGS, leader mondiale nel campo della certificazione, alla holding belga GBL. L’intera operazione ha portato un giro d’affari di ben 2 miliardi di euro, con una plusvalenza per la finanziaria italiana di 1,5 miliardi circa. Il perfezionamento della compravendita sarà completato il prossimo 10 giugno.

La Exor si è comunque affrettata a specificare che questa operazione non è da collegare in nessun modo all’aumento di capitale che potrebbe coinvolgere Fiat e Chrysler successivamente alla preventivata fusione delle due case, anche perché la società avrebbe già a disposizione il capitale necessario (1,2 miliardi di euro) per questa operazione. Senza dubbio, però, il completamento della procedura renderà più semplice e concreto un movimento che già prima non avrebbe dovuto incontrare ostacoli.

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