Citroën C4 Cactus: gli Airbump rimbalzano fino alle Dolomiti [VIDEO]

Citroën C4 Cactus – Se cercate un buon motivo per visitare le Dolomiti, perchè non trovarlo nella nuova Citroën C4 Cactus. A partire dai panorami mozzafiato e dai paesaggi caratteristici che entrano negli occhi e rimangono impressi indelebili come fotografie durante le escursioni a piedi o in bicicletta oppure percorrendo le strade di montagna a bordo di una Citroën C4 Cactus, dal cui tetto panoramico non si perde neanche una delle infinite cime che svettano verso il cielo bucando l’orizzonte a 360 gradi.

Le superfici essenziali e lisce, non invadenti, e i volumi fluidi che allontanano qualsiasi idea di aggressività della Citroën Cactus si armonizzano in modo quasi perfetto con il paesaggio dolomitico. Il viaggio è, poi, ancor più confortevole quando si è protetti dagli Airbump, ma anche grazie al tanto spazio utile ricavato integrando gli airbag nel padiglione. La nuova C4 Cactus sorprende, infatti, per l’approccio rivoluzionario che ripropone nell’abitacolo della vettura. Gli interni del modello transalpino sono caratterizzati da un display digitale posto davanti al conducente per consentirgli di gestire tutte le informazioni, mentre per le funzioni della vettura c’è un tablet da 7 pollici collocato sulla consolle. Altra innovazione del nuovo crossover francese, che offre un’ottima abitabilità per cinque persone, è proprio l’airbag del passeggero montato nel tetto e non sul cruscotto, liberando così parecchio spazio nell’abitacolo. In più il tetto, realizzato in vetro e senza tendina, offre la giusta luminosità oltre alla protezione UV.

Per quel che riguarda le dotazioni di assistenza alla guida e di sicurezza la Citroën C4 Cactus offre la retrocamera, il Park Assist, le luci di svolta ed il sistema eTouch per le chiamate d’emergenza e assistenza. Qualunque sia il motore Euro6 scelto, BlueHDi o PureTech 3 cilindri, la Citroën Cactus si arrampica agilmente sui tornanti verso Passo Gardena o Passo di Campolongo e scivola lungo la panoramica per Valparola dove abbandonare la Cactus per un calesse trainato dai cavalli avelignesi sembra quasi un tradimento.