Carburanti, prezzi non scendono in linea col crollo del petrolio: Codacons denuncia speculazioni
Il prezzo del greggio cala del -60%, alla pompa la riduzione è solo del -6%
L’emergenza coronavirus ha spinto fortemente verso il basso il prezzo del petrolio che ha subito un vero e proprio crollo. Questo però, stando a quanto denunciato dal Codacons, l’associazione a tutela dei diritti dei consumatori, non si è tradotto in un altrettanto significativo calo dei prezzi dei carburanti.
Ritenendo che sui listini di benzina e gasolio praticati alla pompa siano in atto pesanti speculazioni, il Codacons ha chiesto ufficialmente l’intervento delle Procure italiane, avanzando un esposto per i possibili reati di aggiotaggio e manovre speculative su merci.
Riduzione dei prezzi alla pompa del -6%, a fronte di un calo del petrolio del -60%
Il crollo del prezzo del petrolio causato dallo scoppio della pandemia da Covid-19 ha portato le quotazioni dell’oro nero ai livelli minimi degli ultimi 17 anni, attestandosi oggi a poco sopra i 20 dollari al barile. Una flessione netta e costante che dura da settimane ma che, sottolinea in Codacons, non ha avuto ripercussioni sui prezzi dei carburanti alla pompa: a fronte di un calo del greggio attorno al -60% dall’inizio dell’emergenza, benzina e gasolio sono calati appena del -6%.
Esposto per ipotesi di speculazione e aggiotaggio
L’associazione dei consumatori ribadisce che i prezzi della benzina ai distributori devono ridursi di almeno 25 centesimi di euro, mentre la riduzione del gasolio dovrebbe essere di 15 centesimi. Tale mancato ribasso, afferma il Codacons, rappresenta una possibile speculazione a danno dei consumatori e per tale motivo vengono chiamate in causa le 104 Procure delle Repubblica di tutta Italia affinché avviino indagini per le possibili fattispecie di aggiotaggio e manovre speculative su merci.
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