Crisi microchip: le cause e le conseguenze per il mondo auto
Un ulteriore problema per un settore già in grande difficoltà
La pandemia e le relative chiusure hanno portato ad una crisi economica mondiale, in cui molti settori hanno pagato più di altri e, tra questi, c’è certamente quello automotive. Ma non c’è solo un calo drastico di immatricolazioni, visto che c’è un altro problema serio ed è legato alla difficoltà di reperire i microchip.
La pandemia, ma non solo
Ma cosa è successo? Gli stop per alcuni mesi, per le chiusure totali della scorsa primavera, hanno ovviamente rallentato non solo la produzione dei microchip, ma anche il reperimento dei vari componenti necessari per produrli. Nel frattempo, è aumentata la richiesta di apparecchi elettronici, con l’aumento dello smartworking, della didattica a distanza o semplicemente di una necessità di TV, consolle e videogiochi per passare il tempo, mentre si è obbligati a restare a casa.
A tutto questo, va aggiunta anche una motivazione politica: i problemi tra l’ex presidente americano Donald Trump ed il governo cinese hanno creato ulteriori problemi, visto che diverse aziende sono proprio asiatiche, tra la corsa all’acquisto dei microchip e alcuni blocchi commerciali. Infine, c’è anche una difficoltà nelle consegne, con ritardi sia via nave che via terra.
I problemi per l’automotive
Se ora la crisi si sta espandendo anche all’elettronica, con difficoltà nel reperire alcuni prodotti o il rinvio di alcune presentazioni, il settore automobilistico è stato quello colpito per primo e ne sta pagando ancora le conseguenze. Le case auto non tengono un grande inventario ed ordinano i microchip a seconda della produzione, così, lo scorso anno, c’era stato un numero inferiore di ordini, viste le chiusure per i lockdown e le (corrette) previsioni di un ridotto volume di vendite.
Nel frattempo, i produttori di device digitali aumentavano sensibilmente i loro ordini e, così, quando è ripresa la produzione di auto, molti si sono trovati con una scarsa disponibilità di microchip sul mercato. Alcune case hanno dovuto chiudere le proprie fabbriche per alcuni periodi, altre hanno rallentato la produzione. E servirà probabilmente ancora un po’ di tempo per tornare alla normalità, forse negli ultimi mesi del 2021. Un ulteriore problema, per un settore già in forte crisi.
Foto di Pexels da Pixabay
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