Cupra: la Formula E è importante per le sue future auto elettriche stradali
La competizione è un laboratorio di prova inestimabile per gli EV stradali

Cupra ha recentemente fatto il suo ingresso nel mondo della Formula E. Dopo aver trionfato nei titoli eTouring World Cup del 2021 e 2022 con l’eRacer basato sulla Leon, il costruttore spagnolo ha affrontato una stagione di debutto difficile nell’ABB FIA Formula E World Championship, concludendo all’ultimo posto delle 11 squadre con soli sei arrivi a punti.
Nonostante queste difficoltà iniziali, figure chiave all’interno del brand spagnolo rimangono soddisfatte del percorso intrapreso. Xavi Serra, direttore di Cupra Motorsport, ha dichiarato la scorsa settimana al gran finale della stagione a Londra: “Sapevamo delle difficoltà di quest’anno, ma credo che abbiamo dimostrato di migliorare costantemente durante la stagione. Non ci aspettavamo di sconfiggere subito questi grandi squali”.
Werner Tietz, responsabile R&S dell’azienda, ha aggiunto che vede la Formula E come un impegno a lungo termine e un laboratorio di prova inestimabile per le auto elettriche stradali. L’enfasi sulla rigenerazione dell’energia frenante è centrale nella visione di Cupra per le corse elettriche. Nel contesto della Formula E, l’intera energia frenante viene recuperata in cerca della massima efficienza, un approccio che Tietz ritiene sia il futuro delle auto stradali.
Software e intelligenza artificiale sono importanti per il futuro delle corse elettriche
Entrambi i dirigenti concordano sul valore dell’apprendimento reciproco tra i team in gara e i tecnici del motore, sottolineando l’importanza del software e dell’intelligenza artificiale nel futuro delle corse elettriche. Tietz ha anche espresso la convinzione che la Formula E sia ora più rilevante per le auto stradali rispetto alla Formula 1, che utilizza propulsori ibridi.
Guardando al futuro, il responsabile di ricerca e sviluppo prevede rapidi sviluppi nella tecnologia delle batterie, con aspettative di un grande salto nelle prestazioni in termini di tempi di ricarica e autonomia nei prossimi 5 o 10 anni. Questi progressi potrebbero aprire nuove opportunità per gare più lunghe e persino il cambio delle batterie durante la gara.
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