Detroit, la Motor City dichiara bancarotta: cosa accadrà ora?
Deficit da 380 milioni di dollari
Può fallire una città intera? Evidentemente sì. Nelle scorse ore Kevin Orr, emergency financial manager nominato dal governatore del Michigan, ha presentato ufficialmente domanda di protezione dei creditori come previsto dal Capitolo 9 della legge fallimentare statunitense. La città di Detroit, la Motor City, è ufficialmente in bancarotta. Una decisione che in molti si aspettavano e che non ha certo colto di sorpresa chi aveva ben chiara la situazione della metropoli, schiacciata dalla crisi economica (evidentemente nemmeno gli USA ne sono così fuori come sembrerebbe guardando dall’esterno), dalla criminalità e dai debiti.
Cosa accadrà adesso? In linea di massima nessuno lo sa veramente. Gli Stati Uniti, come forse già saprete, sono un paese molto meno assistenzialista rispetto al nostro. Persino gli enti locali possono essere trattati come delle fabbriche a sé stanti, con tutte le conseguenze alle quali stiamo assistendo in questo periodo. Da un certo punto di vista anche le case automobilistiche, che qui a Detroit hanno da sempre avuto il loro punto di riferimento americano, hanno avuto un ruolo decisivo, seppur indiretto, nella creazione di questa situazione. Nel corso dei decenni, ad esempio, si è assistito ad un continuo decentramento della popolazione, anche per via della presenza degli stabilimenti di marchi come Ford, GM e Chrysler nella periferia della città. Tentativi di riportare in auge il centro degli affari locali è stato seguito solamente in parte e mai in maniera convincente. Come in una grande industria, ora la città sarà bersagliata di licenziamenti, chiusure e problematiche di tipo sociale e amministrativo. I primi mesi, presumibilmente, saranno i più duri da gestire.
Non si tratta, però, di un fallimento frutto solo della crisi attuale. Sono in molti a vedere il declino di Detroit come decennale, partito addirittura dagli anni ’60 e proseguito con un impoverimento parso inarrestabile. La crisi dell’auto, con decine di posti di lavoro persi e milioni di dollari bruciati, è stato solamente uno dei colpi di grazia più recenti. La corruzione, divenuta praticamente virale, ha di fatto impedito qualsiasi tentativo di ripresa. Rick Snyder, governatore del Michigan, in un video ufficiale ha voluto parlare chiaramente della città, decretandone il fallimento vero e proprio, ma auspicando allo stesso tempo un’occasione per ripartire da zero. I cittadini e i dipendenti statali, però, stanno vivendo da 50 anni su questo genere di promesse.
Foto: Patricia Drury via Flickr
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