Euro 7 da luglio 2025, Andrea Dell’Orto: “Tempistiche da ripensare o sarà un grosso problema per l’automotive”

"Politica? Ok che fissi gli obiettivi, ma non che imponga le soluzioni tecniche per raggiungerli"

Euro 7 da luglio 2025, Andrea Dell’Orto: “Tempistiche da ripensare o sarà un grosso problema per l’automotive”

La definizione del nuovo standard Euro 7 fissato dall’Unione Europea con l’entrata in vigore prevista per luglio 2025 continua a far discutere costruttori, aziende e soggetti della filiera automobilistica europea. Così come sullo stop al 2035 dei motori a benzina e diesel, anche su Euro 7 il dibattito è acceso.

Euro 7 e impatto socio-economico

Tra chi si dice preoccupato per l’introduzione del nuovo standard e delle sue conseguenze c’è Andrea Dell’Orto, vice presidente esecutivo e Direttore Commerciale & Marketing Chairman Dellorto India, azienda di Seregno (Monza e Brianza) con sedi in India e Cina e oltre 900 dipendenti, specializzata nella produzione di carburatori e sistemi di iniezione elettrica: “Se i parametri che l’Unione Europa ha fissato per definire il nuovo standard Euro 7 rimarranno tali, è chiaro e lampante a tutti che avremo un problema e anche grande per quanto riguarda soprattutto il comparto automotive. In Italia come in Europa”.

Ricordando come l’azienda brianzola abbia tra le priorità strategiche la qualità dell’aria, la decarbonizzazione e la sostenibilità, Dell’Orto sottolinea però che “al contempo la proposta inerente all’Euro 7 non possa prescindere dagli aspetti legati all’abbattimento dei gas serra ed alla valutazione dell’impatto socio-economico”.

Servono tempistiche compatibili con l’industria e nuovo metodo di misurazione della CO2

Dell’Orto, nel suo post su LinkedIn, spiega il punto di vista aziendale e avanza delle proposte: “Nel dettaglio chiediamo che Euro 7 tenga conto intanto di tempistiche compatibili con i processi di sviluppo dell’industria automotive. Ad oggi la data fissata è quella di luglio 2025. Praticamente dopodomani. Inoltre riteniamo che si debba adottare per questo nuovo standard un metodo di misura della CO2 che includa l’effetto dei combustibili da fonti rinnovabili, oltre che metodi di prova affidabili ed economicamente sostenibili”.

Propulsione termica ed elettrica sono complementari

Sul futuro dei motori endotermici il manager aggiunge: “Lo sviluppo dei motori a combustione è, nella nostra concezione, sinergico alla progressiva elettrificazione, in uno scenario basato sulla neutralità tecnologica. Propulsione termica ed elettrica non sono mutuamente esclusive, ma complementari, in funzione dei diversi profili di impiego. L’elettrico è perfetto per la mobilità di corto raggio, urbana. In futuro forse anche autonoma. Meno performante invece, al netto delle tecnologie e delle infrastrutture odierne, lo è per il medio e lungo raggio. Così come per i veicoli commerciali”.

“Si stanno escludendo tecnologie che potrebbero allungare la vita dei motori a combustione”

Dell’Orto rimarca la necessità che la politica definisca gli obiettivi ma non le soluzioni tecniche per raggiungerli: “Per questo chiediamo a gran voce una seria riflessione su questo. È fondamentale che lo scenario legislativo sia ben ponderato, trasformando la transizione ecologica da minaccia al settore della mobilità, ad occasione di rilancio dell’industria automotive europea. Sono personalmente favorevole ad una politica che ponga degli obbiettivi e crei opportunità per realizzarli. Meno favorevole e sensata mi pare invece quella che impone le soluzioni tecniche per raggiungerli. Anche perché si stanno escludendo diverse tecnologie che potrebbero allungare di diversi anni la vita dei motori a combustione interna. Pur sempre con l’attenzione massima a quelle che sono le emissioni. È una situazione che nel mondo automotive interessa buona parte se non tutti i player europei. Se non ci sarà in tal senso una revisione dello standard da parte dell’UE il rischio concreto che il comparto automotive, in toto, diventerà una partita che si spartiranno Stati Uniti e Cina, dove invece che fissare paletti si fanno piani d’ investimento e a sostegno dell’industria, sarà molto alta”.

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