FCA ed emissioni negli USA: il costruttore conferma l’indagine della giustizia sui motori diesel
Potrebbe rischiare una maxi-multa fino a 4,6 miliardi di dollari
Fiat Chrysler conferma che il dipartimento della Giustizia americana e l’EPA hanno avviato un’indagine sulle emissioni dei suoi motori diesel. Dopo le notizie emerse nei mesi passati, FCA ammette dell’indagine in corso nella consueta relazione annuale che l’azienda, essendo quotata a Wall Street, ha dovuto inviare alla Sec, la società di controllo della Borsa statunitense.
Nel documento depositato alla Sec, il costruttore italo-americano afferma: “Abbiamo ricevuto richieste di informazioni da diverse autorità governative. Indaghiamo e intendiamo cooperare con tutte le valide richieste del governo”. Precisando che al momento FCA non è in grado di prevedere l’esito delle indagini, si paventa comunque il rischio di pesanti sanzioni che potrebbero arrivare fino ad una maxi-multa di 4,6 miliardi di dollari (44.359 dollari per ogni auto fuori norma).
Oltre a delineare i rischi sulle attività dei prossimi anni, il report annuale di oltre 300 pagine consegnato alla Sec riporta anche gli emolumenti dei vertici di Fiat Chrysler Automobiles. Nel 2016 il presidente di FCA John Elkann ha guadagnato 2,4 milioni di euro, mentre l’amministratore delegato Sergio Marchionne si è portato a casa 10,6 milioni di euro, di cui 3,6 di salario, 6,1 di incentivi e quasi 1 di altri compensi.
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