Fiat 500C Cabrio TwinAir Turbo, prova su strada

Se sei incerto…tetto aperto!

Una lettera in più e un tetto in meno per la piccola di casa Fiat. Abbiamo testato la versione cabrio della 500, proprio nella stagione migliore per questo tipo di vetture

La bella stagione fa tornare la voglia di auto scoperte a chiunque ne abbia avuta una nella sua vita, e invoglia chi non l’abbia mai fatto, a comprarne una. Le cabrio “classiche” sono però sempre state vetture particolari, le spider sono due posti secchi, con poco bagagliaio, utilizzabili solo come seconde o terze auto, oppure adatte a giovani single senza particolari esigenze di spazio. Negli ultimi anni stiamo assistendo invece al proliferare di nuove tipologie di auto, per andare incontro ai gusti di tutti, tra cui anche le piccole cabrio. Se alcune sono obiettivamente poco riuscite esteticamente, altre sono davvero belle e ben riuscite. Ci riferiamo, ad esempio, alla Mini Cabrio, alla Citroen DS3, di cui presto potrete leggere la prova su strada su queste pagine, ed alla Fiat 500C. Se nel caso della Mini levare il tetto ha comportato però un notevole aggravio dal punto di vista del peso, che deriva dall’irrobustimento del telaio necessario per mantenere almeno una parte della rigidità torsionale della vettura, e quindi una riduzione delle prestazioni e del piacere di guida, la stessa cosa non vale per le due cabrio “non cabrio”. Non si tratta infatti di vetture completamente aperte, perché mantengono i montanti laterali, ed hanno in pratica grandi tettucci apribili, che consentono l’apertura dal parabrezza fin quasi al baule posteriore. Questa soluzione ha molteplici vantaggi, oltre al peso della vettura di cui abbiamo appena detto, non costringe a tutti quei compromessi tipici delle cabrio, come la riduzione dell’abitabilità e del bagagliaio per ospitare la capote. In più il tetto può essere aperto e chiuso anche in movimento e ad andatura quasi autostradale. Nel caso della 500 questa soluzione è poi un chiaro richiamo alla progenitrice del 1957, anch’essa dotata di un tetto in tela.

Design e Interni: [xrr rating=5/5]

Uno dei migliori esempi di design italiano
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Innamorarsi della 500 è facile. Si tratta, insieme alla Mini, del miglior esempio di remake in chiave moderna di un modello epico. Il look retrò è davvero ben riuscito e, nella versione C la 500 perde la testa e la fa perdere ancor più facilmente ai suoi acquirenti. Esteticamente la 500 rimane fedele a se stessa, l’unica vera differenza è proprio il tetto in tela, che la rende ancora più simile alla sua antenata. Anche se non si vede in realtà la scocca è stata ridisegnata ed irrobustita, per far posto a questa modifica. Il tetto si apre, di serie, con un comando elettrico. Con due brevi pressioni da mezzo secondo sul tasto il gioco è fatto. Con la prima arriva nella posizione “a spoiler”, con la seconda si abbassa completamente, andando a “pacchetto” sopra al baule posteriore. Unico piccolo difetto è che sparisce il lunotto, che si ripiega in avanti, e la visibilità dallo specchietto retrovisore interno viene limitata alla sola parte alta, sopra la linea della capote. Curiosa anche l’apertura del baule a capote completamente abbassata: con una pressione sul tasto di apertura si richiude automaticamente il tetto in tela fino alla posizione “a spoiler”, solo successivamente si apre lo sportello del bagagliaio. A parte questo la capacità del vano resta la medesima, davvero un bel vantaggio rispetto alle cabrio “convenzionali”.

Interni: Un altro esempio di ottimo design, personali e trendy
fiat_500c_interni

Gli interni sono praticamente identici alla versione chiusa, anche perché non era necessario alcun intervento. Esteticamente sono decisamente ben riusciti, soprattutto la plancia, in tinta con la carrozzeria, come lo era quella in lamiera dell’antenata. Comodi e ben realizzati i comandi, con l’unica piccola pecca rappresentata dalla limitata presenza di vani portaoggetti. La seduta è alta, i sedili sono leggermente più profilati ed inizialmente sembrano quasi scomodi, ma anche dopo lunghi tragitti si rivelano invece confortevoli. Sorprendente l’abitabilità dei sedili posteriori, identica alla versione chiusa e quasi da record viste le dimensioni della vettura e superiore a molte altre vetture, anche parecchio più lunghe della 500. A tetto aperto la sensazione è addirittura migliore, visto lo spazio “infinito” per la testa. Ben realizzata la capote, per nulla rumorosa ad auto chiusa. L’esemplare provato risentiva invece di qualche scricchiolio a capote aperta, soprattutto subito dopo averla abbassata, quasi come se dovesse “assestarsi”. A vettura aperta si avverte la brezza, ma non si forma alcun fastidioso vortice. Ad andature autostradali resta comunque sopportabile, anche se non consiglieremmo un lungo viaggio a capote abbassata.

Comportamento su Strada: [xrr rating=4.5/5]

Una delle sue migliori doti
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Guidare la 500 tra le curve è un gran piacere, farlo a cielo aperto lo è ancor di più. Il telaio non perde nulla, le sospensioni, abbastanza rigide, riducono rollio e beccheggio ai minimi termini. Si sentono le asperità della strada ma la 500 non è un’auto scomoda. La 500C è stabile nelle curve, anche quelle autostradali percorse ad andature sostenute, dando filo da torcere a vetture ben più sportive, almeno sulla carta. Se si spinge forte tende ad essere sottosterzante, ma non in modo vistoso e comunque controllabile rilasciando parzialmente il gas e sempre sotto il controllo dell’Esp. I freni offrono buone prestazioni, anche se gli spazi di arresto potrebbero essere ancora migliori, ricordiamo che al posteriore troviamo ancora freni a tamburo, mentre all’anteriore due freni a disco. Di serie anche il ripartitore elettronico di frenata EBD, utile soprattutto alla luce della presenza dei tamburi al posteriore, che tendono a bloccare più dei dischi. Ottimo il feeling con lo sterzo, facendo solo attenzione al fatto che diventa più leggero in modalità ECO, visto che, oltre a limitare la coppia del motore e a modificare la risposta dell’acceleratore, inserisce la modalità City per la servoassistenza.

Motore e Prestazioni: [xrr rating=3.5/5]

Brillante, ma al 2 cilindri di casa Fiat, a 3 anni dal debutto, gioverebbe qualche aggiornamento
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Sono trascorsi ormai tre anni dal debutto dell’allora innovativo bicilindrico 0,9 litri, uno dei primi propulsori che si spingevano così marcatamente nella direzione del downsizing. Nel 2011 ha vinto il premio come miglior motore dell’anno. Da allora tante cose sono cambiate, i tre cilindri stanno avendo sempre più successo, il mille Ecoboost di Ford ha vinto il medesimo premio per due anni consecutivi, 2012 e 2013. Facendo un confronto con alcuni propulsori attuali la turbina del bicilindrico di casa Fiat sembra mancare di spinta sotto ai 2000 giri, con il fastidioso risultato di costringere a “sfrizionare” nelle ripartenze, onde evitare spegnimenti del motore. Il sound resta invece uno dei suoi migliori pregi: silenzioso ai bassi regimi, anche grazie al contralbero di equilibratura, si fa sentire in alto, con un suono che richiama chiaramente la vecchia 500. Le prestazioni sono le medesime della versione chiusa, la differenza di peso è infatti contenuta in soli 40 chili. Anche in questo caso con il tasto eco la coppia erogata viene limitata a 100 Nm, con una corposa diminuzione dei consumi, ma anche delle prestazioni. Con tutti i suoi 145 Nm la spinta invece è vivace, soprattutto tenendo “allegro” il propulsore. Ottimo il cambio manuale 5 marce, il cui comando è posto in una posizione comoda e con un pomello dalle dimensioni decisamente generose e particolari.

Consumi e Costi: [xrr rating=3.5/5]

Promesse mantenute, ma con qualche appunto
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Per quanto riguarda i consumi in autostrada, il dato indicato dal computer di bordo a 130 km/h è di “soli” 14 chilometri con un litro, circa. Comunque un buon risultato, ma ci si poteva aspettare qualcosina di più . La situazione migliora, e di molto, nei percorsi extraurbani ed anche urbani, soprattutto utilizzando il tasto ECO, seppur senza toccare i 25 ed oltre km/l dichiarati. Il prezzo di listino, promozioni a parte, va dai 15.350 euro per la motorizzazione benzina 1.2 da 69 cavalli in su. Sono 1.300 gli euro da aggiungere per la TwinAir novecento. A listino ci sono 3.500 euro di differenza dalla versione chiusa, ma anche qualche accessorio in più di serie. La differenza reale è quindi più ridotta. Resta uno sfizio costoso, ma ne vale certamente la pena.

In conclusione

Se la 500 rappresenta oggi il modello di maggior successo in casa Fiat, la 500C cabrio è ancor più riuscita e trendy, i contenuti sono ottimi, la tenuta di valore sul mercato dell’usato anche. Nel confronto con la concorrenza si iniziano a sentire gli anni dal debutto, datato 2007, ma la 500 non ha una vera rivale: è unica, come la storia di questo modello.

Pro e Contro

Ci PiaceNon Ci Piace
Look retrò ancora più spettacolare con il tetto in telaGli anni iniziano a farsi sentire

Fiat 500 Cabrio: la Pagella di Motorionline

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