Fiat-Chrysler: completata la fusione della FCA, debutto a Wall Street
Un programma ambizioso, ma verrà rispettato?
Fusione Fiat-Chrysler – Nel momento in cui scriviamo sono passate poco meno di due ore da un istante storico della nostra storia aziendale nazionale. Il Gruppo Fiat, infatti, ha ufficialmente confermato che la fusione di Fiat S.p.a. all’interno della neonata FCA (Fiat Chrysler Automobiles) è stata completata. Alle 15.30 nostrane, le 9.30 del mattino a New York, il titolo del nuovo polo dell’automobile italo-americana (o anglo-olandese, si vedrà) ha aperto le contrattazioni al NYSE, meglio conosciuto come Wall Street, la Borsa di New York.
Si chiude così un capitolo della storia del Lingotto e se ne apre un altro, che come hanno fatto notare molti operatori di settore, forse era già scritto da tempo. L’idea di espandersi in America, infatti, gira a Torino ormai da decenni e solamente la situazione economica e una serie di fattori incontrollabili hanno spostato fino ad oggi il completamento dell’operazione.
Non sappiamo esattamente cosa ci riserverà il futuro, anche se il piano aziendale presentato da Sergio Marchionne nei mesi passati è a dir poco ambizioso. Gli investimenti si calcolano in diverse decine di miliardi di euro, concentrati soprattutto su Alfa Romeo, una casa che in questi anni è stata accusata di essere stata messa da parte dalla dirigenza e che in pochi anni potrebbe essere rilanciata come polo del lusso italiano. Si discute di 30 nuovi modelli, i primi dei quali sono stati la Fiat 500X e la Jeep Renegade, la prima del marchio americano ad essere stata costruita all’estero. Insomma, sogni di grandezza. Che però dovranno per forza di cose fare i conti con la realtà. L’opinione pubblica è incredibilmente divisa tra ottimisti e pessimisti, con le questioni sindacali che continuano a tenere banco sui principali quotidiani nazionali. Solamente i prossimi mesi, però, potranno dare conferme su cosa potrà costruire FCA anche per il nostro Paese.
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