Fiat Freemont, lo stile e il comfort spiegati da Roberto Giolito

Fiat Freemont, lo stile e il comfort spiegati da Roberto Giolito

Continua l’interessante intervista con Roberto Giolito, Fiat Style Director. Si continua a parlare della nuova Fiat Freemont, che viene ora presentata con un’approfondita panoramica dei suoi interni e delle sue dotazioni di pregio. Qui il Lingotto ha cercato di accentuare il più possibile il comfort del veicolo, unen do facilità di guida e comodità con una notevole sicurezza, eliminando il più possibile qualsiasi angolo morto dalla zona del guidatore.

Molto diffusi sono i rivestimenti in pelle, che si associano con l’alluminio. Gli innesti e le aggiunte metalliche si possono trovare in quasi tutti i punti della vettura, unendo una dotazione elegante ad uno stile moderno e accattivante. Molto comodi sono i comandi posti sul volante a tre razze. La strumentazione è sia analogica, sia digitale, in modo da essere il più possibile leggibile. La plancia di comando è anch’essa realizzata in alluminio e copertura morbida, così da essere piacevole al tatto. I comandi sono semplici e chiari, così da poter essere accessibili facilmente anche durante la guida del veicolo. Buona la dotazione di portaoggeti e vani dove poter depositare i propri oggetti personali, tra cui è molto comodo quello sotto il sedile passeggero, così da garantire spazio anche per gli oggetti più ingombranti.

Viene posto l’accento anche sulle rifiniture, il cui compito è di trasmettere una sensazione di prestigio e di esclusività, nonostante il Freemont sia concepito per essere comunque un veicolo alla portata e comodo per ogni tipo di lavoro e viaggio.

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2 commenti

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  • giacomino ha detto:

    ma chi volete prendere in giro?
    prevedo numeri di vendita elitari; ma veniamo al management “marchionnesco” che giustificava la chiusura di Termini con i costi di spedizione di alcuni componenti;
    ecco l’odissea di questa meraviglia made in Messico;
    -i motori sono prodotti in una fabbrica dell’Italia meridionale;
    -vengono spediti via terra a Genova;
    -vengono caricati su nave e spediti in Messico;
    – nel porto di arrivo vengono caricati su camion e trasportati in fabbrica dove vengono montati sulla macchina;
    -le macchine finite vengono caricate su camion e trasportate al porto;
    -altra viaggio via mare e arrivano a genova;
    -distribuzione ai concessionari;
    e allora, grande manager, tutto questo movimento che costo ha?
    ma datevi all’ippica

  • Michele Bendazzoli ha detto:

    Avevo escluso Fiat dalla lista di marche più di un decennio fa a causa della scarsa qualità dei suoi veicoli da allora ho comprato solo giapponesi.
    Questo mese, grazie allo straordinario lavoro di Marchionne, ho deciso di ordinare la Fereemont.
    Continua così.

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