Fisker cambia: è nata la Karma Automotive
È tempo che il "karma" restituisca qualcosa?
Qual è il modo migliore per tagliare i ponti con un passato traballante e ricominciare finalmente da zero? Qualcuno direbbe un programma industriale chiaro e preciso, ma la Fisker ha voluto fare un passo in più. In attesa dell’arrivo della sua nuova berlina, in arrivo il prossimo anno, la Fisker cambia nome e diventa Karma Automotive. Esattamente come la sua storica (e sfortunata) supercar e come dovrebbe chiamarsi proprio il prossimo modello.
La speranza, naturalmente, è che questa volta le cose vadano un po’ meglio, anche se mai come in questo caso tutto è nelle mani della dirigenza della Fisker (pardon, della Karma). James Taylor, responsabile marketing della casa, ha confermato che alla luce della nuova proprietà, della nuova dirigenza e in generale del nuovo assetto dell’intera industria, un cambiamento della denominazione della casa era quanto meno obbligato. Del resto non parliamo di un nome venuto fuori dal nulla, bensì comunque di quello della vettura più rappresentativa del marchio.
La Fisker Karma, comunque, come ben ricorderete ebbe una gestazione quanto meno difficoltosa. Venne rimandata continuamente e alla fine era equipaggiata con un motore ibrido plug-in da 201 CV di derivazione General Motors. Ne vennero vendute circa 2.000 unità nel momento in cui la produzione si interruppe nel 2013 e da allora la caduta verticale dell’azienda fu continua. Prima si dimise il suo storico fondatore Henrik Fisker, poi arrivo la bancarotta. Dietro alla nuova azienda al momento vi è una compagnia cinese attiva nel settore degli autoricambi. Basterà per veder rinascere questo conosciuto, eppure così sfortunato, marchio?
Forse la speranza che dopo tanta sfortuna, il “karma” restituisca qualcosa…
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