#FORUMAutoMotive 2025 | Politica, sindacati e filiera uniti: “No alla conversione militare, ma scelte strategiche per il settore auto”

Focus dell'evento il Piano UE sull'auto, la revisione del Green Deal e l'attuale stato di salute del settore automotive

#FORUMAutoMotive 2025 | Politica, sindacati e filiera uniti: “No alla conversione militare, ma scelte strategiche per il settore auto”

In occasione dell’edizione del decennale di #FORUMAutoMotive, il tradizionale appuntamento occasione di dibattito e confronto sull’evoluzione del settore automobilistico, il focus della discussione è stato su Piano d’Azione europeo per l’industria automobilistica, revisione del Green Deal e crisi del settore automotive, in particolare in Italia.

Pierluigi Bonora, organizzatore e promotore dell’iniziativa, ha aperto i lavori sottolineando la persistenza di alcuni dei problemi emersi dieci anni fa e che rimangono attuali anche oggi, come la necessità di rinnovare il parco auto e quella di razionalizzare la fiscalità.

Lo stesso Bonora ha poi evidenziato come le problematiche ideologiche abbiano influenzato le politiche europee degli ultimi anni, con gravi conseguenze sui posti di lavoro: “Noi di #FORUMAutoMotive abbiamo messo subito in guardia sui rischi e sulle pesanti conseguenze che ne sarebbero derivati e che puntualmente si sono manifestati in tutta la loro drammaticità occupazionale. Ed eccoci ora a discutere su come rimediare e rilanciare il sistema automotive Ue anche alla luce delle attuali discutibili volontà di riconvertire la filiera nella produzione di materiale bellico allo scopo di rafforzare militarmente l’Europa”.

Prematuro parlare di riconversione

Una questione, quella della riconversione militare dell’industria europea, sulla quale si sono espressi in modo critico i diversi esponenti politici che hanno preso parte al confronto. Carlo Fidenza (Fratelli d’Italia) ha affermato: “Credo che il tema della riconversione del settore automotive sia prematuro. Bisogna prima cercare di salvare ciò che dell’automotive è possibile salvare, grazie a decisioni strategiche in grado di sostenere una filiera strategica per il nostro Paese e per l’Europa”.

Sul tema Marco Rizzo (Democrazia Sovrana Popolare), ha sottolineato: “È un periodo di veloce cambiamento con la politica che si sta mostrando inadeguata ad assecondare questo passaggio. Oggi siamo vicini alla tempesta perfetta con il fallimento dell’Europa e della proposta green. Non ritengo credibile una riconversione militare della nostra industria dell’auto. Al massimo l’Italia potrebbe assemblare mezzi”.

Vittoria ancora parziale sulla questione multe

Nel dibattito è intervenuta anche Isabella TovaglieriEurodeputata e membro della Commissione Industria: Riteniamo già un primo successo che si sia riaperto un dibattito sull’auto su un tema che sembrava chiuso, ma non siamo ancora soddisfatti. In primis riguardo alle sanzioni previste per le Case automotive che sono state solo rinviate e non eliminate, come invece avevamo auspicato. Quindi solo una parziale vittoria. Abbiamo poi chiesto che i biocarburanti rientrino nell’agenda della Commissione europea”.

I sindacati e il tema dell’occupazione

Al confronto hanno preso parte anche le sigle sindacali che hanno sottolineato l’importanza di proteggere l’occupazione durante la transizione verso l’elettrico. Stefano Boschini (FIM-CISL) ha enfatizzato la necessità di mettere a disposizione risorse per salvaguardare il lavoro, mentre Samuele Lodi (FIOM-CGIL) ha espresso preoccupazione per il progetto della Gigafactory di Termoli di Stellantis. Anche Rocco Palombella (UILM) ha denunciato l’impatto negativo del Green Deal sull’occupazione.

La filiera auto

Anche i rappresentanti del settore automobilistico hanno evidenziato la difficoltà del mercato, con Gianmarco Giorda (ANFIA) che ha lamentato la perdita di competitività, e Andrea Cardinali (UNRAE) che ha criticato la mancanza di misure concrete da parte dell’Ue per accompagnare il processo di transizione.

Fabio Pressi (Motus-E), in rappresentanza della filiera elettrica, ha dichiarato: “Il calo delle vendite di auto non è collegato alla svolta elettrica. A fare da contraltare rispetto ai bassi numeri di e-car vendute in Italia, c’è una struttura di ricarica più consistente rispetto ad altri Paesi. Bisogna lavorare sulla sensibilizzazione delle persone sull’utilizzo delle colonnine di ricarica. Nel settore elettrico c’è un problema di incertezza che rischia di frenare gli investimenti, anche quelli in ricerca e sviluppo”

Anche in questa edizione di #FORUMAutoMotive è emerso in maniera netta la necessità di un approccio equilibrato da parte delle istituzioni europee che non può non tenere in considerazione le esigenze dei consumatori e del mercato. Altrettanto evidenti sono le difficoltà strutturali che l’industria automobilistica europea sta affrontando, con l’Ue chiamata a rivedere le sue politiche per evitare un ulteriore declino del settore.

Rate this post
Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in Auto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Array
(
)