Fotovoltaico sulle Autostrade: le emissioni di CO2 si ridurrebbero del 28% secondo uno studio

Coprire le autostrade mondiali con tetti solari potrebbe ridurre le emissioni di CO2 del 28%

Fotovoltaico sulle Autostrade: le emissioni di CO2 si ridurrebbero del 28% secondo uno studio

Uno studio pubblicato su Earth’s Future esplora una soluzione innovativa per affrontare la crisi climatica e la crescente domanda energetica: installare pannelli solari sopra le autostrade di tutto il mondo. La ricerca, guidata da Ling Yao dell’Accademia cinese delle scienze, propone un approccio che potrebbe rivoluzionare la produzione energetica e contribuire in modo significativo alla riduzione delle emissioni di gas serra.

La rete autostradale mondiale potrebbe ospitare circa 52,3 miliardi di pannelli fotovoltaici

Secondo le stime, questa rete solare globale potrebbe generare fino a 17,58 petawattora di elettricità all’anno, superando il 60% del consumo energetico mondiale del 2023. Questo progetto sfrutterebbe le infrastrutture già esistenti, ottimizzando l’uso del territorio e mitigando il cambiamento climatico.

La rete autostradale mondiale, lunga oltre 3,2 milioni di chilometri, potrebbe ospitare circa 52,3 miliardi di pannelli fotovoltaici in polisilicio da 250 watt ciascuno. Tale implementazione non solo ridurrebbe le emissioni globali di CO2 del 28,78% (pari a 9,66 gigatonnellate annue), ma migliorerebbe anche la sicurezza stradale. I tetti solari offrirebbero protezione contro intemperie, riducendo le morti per incidenti stradali del 10,8%, con benefici significativi in aree particolarmente soggette a piogge.

Nonostante i numerosi vantaggi, il progetto presenta sfide significative. I costi di installazione e manutenzione sono stimati fino a quattro volte superiori rispetto agli impianti solari tradizionali a terra, e la gestione di miliardi di pannelli pone difficoltà logistiche. Tra i principali ostacoli all’adozione di questa soluzione vi sono quelli legati alla pulizia, alle sostituzioni e alla manutenzione regolare.

Ling Yao si dice comynque ottimista, vedendo nei progetti pilota su piccola scala una base per espandere questa tecnologia in alcune importanti aree del mondo. I lunghi tratti rettilinei, come quelli nel sud-ovest degli Stati Uniti, appaiono particolarmente adatti per ospitare tetti solari, aprendo nuove prospettive per la transizione energetica globale e la lotta al cambiamento climatico.

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