Jeep Grand Cherokee Summit, prova su strada

Il Suv Premium è uno dei primi frutti della collaborazione Fiat – Chrysler

La Jeep Grand Cherokee, alla sua quarta generazione e oggetto di un recente restyling, rappresenta un punto di passaggio. Era stata sviluppata prima della crisi, ma è arrivata nei concessionari quando ormai il Gruppo FCA era già diventato realtà. Se ne giova soprattutto dal punto di vista motoristico, perché il 3.0 a gasolio è della ferrarese VM Motori, ed è un vero gioiellino, abbinato ad un cambio automatico ad 8 rapporti, consente prestazioni brillanti, ma con consumi notevolmente ridotti rispetto al passato. L’abbiamo provata per voi su strada ed iniziamo a raccontarvi come va sull’asfalto, ma presto sulle pagine di Motorionline troverete un approfondimento anche per gli appassionati del fuoristrada, perché la Grand Cherokee è un SUV vero, non solo sulla carta.
Jeep Grand Cherokee Summit, prova su strada

Era il 2009, la prima presentazione al salone dell’automobile di New York doveva essere il trampolino di lancio dell’imminente messa in produzione della quarta serie del rinomato Suv made in USA. Nel picco negativo della crisi del settore dell’auto, particolarmente sentito dalle casa americane, si bloccò tutto. La bancarotta era oramai una realtà, e fu proprio il presidente Obama a scegliere Fiat come partner per una ripartenza che, fortunatamente, poi arrivò davvero. Le trattative non furono però semplici e nemmeno brevi. Durante quel periodo fu inevitabile un congelamento dei progetti e dei modelli in fase di debutto, inclusa la Grand Cherokee. A cavallo tra 2010 e 2011 fu proprio lei a battezzare il debutto della dirigenza Marchionne al comando di quello che, oramai, era divenuto uno dei gruppi automobilistici più importanti al mondo. Significativi, anche se il modello era già stato sostanzialmente sviluppato ed era pronto per la produzione da tempo, gli impatti della nuova gestione. In Europa, in precedenza, le vetture arrivavano smontate, terminando la lavorazione negli stabilimenti austriaci della Magna Steyr, ora questo non era più logico e conveniente. Chiuso l’accordo con loro si decise di far arrivare le nuove Grand Cherokee già pronte per la messa in strada, saltando di fatto un passaggio intermedio. Nuovo anche l’accordo per la fornitura dei motori, in luce dell’acquisto del 50% della VM Motori, storico partner ora divenuto parte del gruppo, che produce il propulsore di punta, almeno per il nostro mercato. Si tratta di un moderno V6 capace di 250 cavalli di potenza massima, ma soprattutto di erogare una coppia impressionante già ai bassi regimi. Nettamente meglio del propulsore che equipaggiava la generazione precedente, uno degli ultimi frutti della partnership con il gruppo Mercedes. Il miglioramento, lo vedremo nella prova, oltre al mero dato sulla potenza, è evidente soprattutto in prestazioni reali e consumi, migliorati di circa il 20%.

Design e Interni: [xrr rating=4.5/5]

L’imponente SUV ha un look moderno però fedele alla sua tradizione
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Le dimensioni sono importanti, si notano però più stando al volante che guardandola da fuori. Siamo di fronte ad oltre 25 quintali di auto in ordine di marcia, con un passo vicino ai 3 metri, 291 cm per la precisione, lunga oltre 480, larga 194, e con un’altezza di 1,8 metri. Farla sembrare sobria ed elegante era quasi una missione impossibile. In pieno spirito Yankee si è deciso di donarle un muso aggressivo, con una grossa calandra centrale cromata con le sette feritoie verticali tipiche del marchio statunitense, al fianco della quale troviamo i gruppi ottici bixeno che integrano luci diurne LED, sottili e allungati, slanciano decisamente l’aspetto della parte frontale. Morbide le linee delle fiancate, in cui si fanno notare i passaruota con bombature abbastanza pronunciate, ed i particolari a contrasto, il profilo nella parte inferiore che ritroviamo anche nella parte anteriore e posteriore dell’auto, e gli enormi cerchi cromati montati sull’esemplare in prova in allestimento Summit, da 20” e con 5 razze doppie. Il posteriore si caratterizza invece per i gruppi ottici, sempre a tecnologia LED, di generose dimensioni e, come per i fari anteriori, larghi e sottili. Un altro elemento che si fa notare è il grosso spoiler sopra al lunotto, oltre ai due generosi terminali di scarico, dal taglio squadrato ed ovviamente cromati. Nel complesso la linea è piacevole ed equilibrata, con elementi moderni e sportivi, che si fondono ottimamente con il look che vuole mantenere evidenti i richiami alle forme classiche delle Cherokee degli ultimi 20 anni almeno.

Interni: Qualità e spazio al top, al livello dei migliori concorrenti
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Inutile negarlo, dopo aver visto da vicino e provato una Range Rover Sport di ultima generazione, si parte leggermente prevenuti, perché viene naturale pensare alla Grand Cherokee come ad una concorrente più “ruspante” e meno blasonata della anglo-indiana. La realtà è un’altra, vuoi perché, anche mettendo a confronto il listino, le due vetture sono da porre in diretta concorrenza tra loro, ma soprattutto perché salendo a bordo ci si accorge delle migliorie e del livello decisamente più elevato rispetto ad un passato nemmeno troppo lontano. La sensazione di lusso e di cura del particolare è immediata. Le cuciture e la qualità del cuoio utilizzato trasmettono subito una gradevole sensazione di raffinatezza da ammiraglia vera. Se proprio le dobbiamo trovare un difetto è proprio questo suo essere curata come le migliori berline, un po’ in contrasto con l’essere un fuoristrada vero, ma insito nello spirito dei migliori SUV, capaci di portarci attraverso un guado e passaggi fuoristradistici estremi, ma anche di cullarci in lunghi viaggi con un comfort totale. In quest’ottica vanno anche le ottime dotazioni tecnologiche, con il sistema UConnect, dotato di un grande schermo da 8,4”, con una risoluzione ed una qualità al livello della vettura. Il sistema, comune ai marchi del gruppo FCA, richiama a volte le medesime funzioni presenti su vetture di fascia decisamente più bassa, anche se in questo caso si giova di componenti al top. Oramai il mercato impone soluzioni di questo tipo, anche se fa specie utilizzare la stessa funzione su una Fiat 500L da meno di 20 mila euro, o sulla ammiraglia del marchio Jeep. L’impianto audio, marchiato Harman Kardon, d’altro canto, vi potrà far tornare il sorriso, soddisfando il desiderio di esclusività, grazie ai suoi 19 altoparlanti, per un totale di 825 Watt, giusto per mettere in cifre le sue doti di qualità. Altro particolare decisamente apprezzato, di serie nell’allestimento Summit, il tetto panoramico CommandView, di estensione enorme, praticamente doppia rispetto ad un convenzionale tetto apribile, e diviso in due, con la parte anteriore scorrevole e quella posteriore fissa. Tutto comandabile elettricamente, tendina parasole inclusa. Lo spazio interno non è assolutamente un problema, in 5 si viaggia davvero comodi, incluso il passeggero centrale del divano posteriore, e con un bagagliaio a disposizione che è lecito definire “importante”, grazie ai suoi 782 litri. Di serie la comoda apertura elettrica del portellone posteriore, particolarmente indicata per una vettura di questa categoria. Abbattendo i sedili posteriori la capacità arriva a sorpassare i 1.500 litri, con dimensioni e spazi a disposizione degni di un trasloco, e non è una battuta. Abbiamo messo alla prova la capienza della Grand Cherokee per trasportare oggetti di oltre due metri di lunghezza in tutta comodità.

Comportamento su Strada: [xrr rating=4/5]

Nasce per l’off road, benissimo per lunghi viaggi, meno per curve al limite
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Spesso i SUV lo sono di nome, ma non di fatto. La Grand Cherokee no, lei lo vuole essere davvero, e ve lo racconteremo presto sulle pagine di Motorionline, in una prova in fuoristrada. Le sospensioni, i differenziali e la meccanica in generale, sono studiate per questo. Il sistema Quadra-Drive II, con differenziale posteriore elettronico a slittamento limitato, è di serie sulla versione Summit da noi provata, come sulla Overland. Gli allestimenti infatti, non differiscono tra loro banalmente per qualche optional in più o in meno, o per altri dettagli, ma per elementi fondamentali, come il differenziale. Così la Limited ne monta uno Quadra-Trac II, che è privo dell’ELSD (slittamento ridotto a comando elettronico) e la SRT, dedicata alla versione dotata del motore Hemi benzina da 468 cavalli, è abbinata ad un Quadra-Trac II active on-demand, dotato di ELSD. Allo stesso modo le sospensioni pneumatiche più sofisticate sono di serie sulle sole versioni superiori. La Summit monta le Quadra Lift, in grado di regolare l’altezza da terra in una tra ben cinque opzioni, per utilizzo stradale o per affrontare le situazioni più impegnative, con una escursione ed una altezza da terra incrementate. Si va dalla modalità Aero, per la guida più sportiva ed assetto ribassato di 1,3 cm rispetto alla standard, alla Off Road 2 che invece incrementa di ben 6,6 l’altezza da terra! Utile anche la possibilità di abbassare di 4 centimetri la vettura, per favorire la salita e la discesa dall’auto. Nella guida si apprezza il comfort a bordo, a livello delle migliori berline. Grazie al cambio automatico, alle dotazioni in campo di sicurezza attiva e passiva, e della motorizzazione a gasolio, capace di mantenere i consumi oltre le più rosee aspettative, la Grand Cherokee è certamente una vettura idonea per chi percorre parecchi chilometri in autostrada, ottima per lunghi viaggi, facendosi coccolare e viziare dalle sue qualità. Se del suo comportamento in fuoristrada avremo modo di dirvi nel dettaglio, per quanto riguarda la guida cittadina e su percorsi extraurbani, possiamo dirvi che se la cava, ma con i limiti del caso. In città le dimensioni si fanno notare, anche se lo sterzo è comodo e leggero in manovra, l’altezza generosa consente di avere una buona visibilità e sensori e telecamere aiutano nelle manovre, la Gran Cherokee è come un elefante in un negozio di cristalli. Occorre prenderle le misure e muoversi di conseguenza. Sulle strade tortuose invece si fa apprezzare fintanto che non si esagera. La gran coppia, l’ottimo cambio automatico, insieme alle sospensioni pneumatiche, fanno crescere la voglia di esagerare con il piede destro, ma i limiti della fisica restano insormontabili, l’altezza e la massa sono notevoli, come lo sforzo necessario per fermarla, anche se con un impianto frenante all’altezza.

Motore e Prestazioni: [xrr rating=4.5/5]

Un grande passo avanti rispetto al precedente 3.0 a gasolio
2014 Jeep Grand Cherokee Overland

I soli numeri aiutano in parte a capire il gran salto in avanti fatto con l’acquisizione della nuova motorizzazione, il V6 3.0 della VM, in grado di esprimere una potenza di 250 cavalli, ed una coppia massima di 570 NM a 2.000 giri al minuto. Il tutto con consumi scesi di circa il 20% (il confronto è con il 3.0 di origine Mercedes, montato sulla terza serie della Grand Cherokee), ma soprattutto con una erogazione nettamente migliorata. La tecnologia Multijet II arriva a portare la pressione a 1.800 bar. Nella guida se ne apprezza l’elasticità e la brillantezza ad ogni regime. La mole in gioco, con una vettura che possiamo tranquillamente definire gigante, fa si che i 250 cavalli siano la potenza minima necessaria per muoverla in modo un po’ grintoso. Il dato sullo 0-100 è notevole, contenuto in soli 8.2 secondi, con una velocità massima superiore a 200 km/h. Merito soprattutto, oltre che ovviamente del propulsore, del cambio ZF ad 8 rapporti, davvero ottimo. Può essere gestito in 3 modalità, una ECO, una standard, ed una Sport. Oltre a queste è poi disponibile la modalità 4WD LOW, con cui inserire le ridotte, nell’uso in fuoristrada. In realtà le mappature con cui lavora sono ben 40, selezionate dal software in base alla modalità inserita, ma anche ad altri parametri letti in tempo reale.

Consumi e Costi: [xrr rating=4.5/5]

Prezzo impegnativo, ma consumi sorprendentemente contenuti
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Il listino della Gran Cherokee, con il propulsore che abbiamo testato, parte dai 59.600 euro, in allestimento Limited. Da gennaio 2014 è però disponibile anche una versione con 190 cavalli del 3.0 a gasolio, proposta in allestimento Laredo alla cifra di 52.100 euro. Quella che abbiamo provato è la Summit da 72.600 euro, ma si arriva fino agli 86.600 euro della SRT dotata del possente V8 benzina da 6.4 litri di cilindrata e 468 cavalli. Si tratta di cifre importanti, in linea con le concorrenti più blasonate, Range Rover Sport prima tra tutte, essendo forse la più simile. Difficile far lievitare il prezzo, perché di optional obbligatori o vivamente consigliati, vernice metallizzata a parte, ve ne sono ben pochi. La dotazione di serie della versione Summit è infatti molto completa, include interni in pelle, tutti i sedili riscaldati, gli anteriori con regolazioni elettriche, impianto audio Harman Kardon, navigatore e tanto, tanto altro. Dopo averla provata possiamo dire che il prezzo è giustificato e possiamo anche dirvi che, per il resto, la Grand Cherokee riesce ad essere parca nei consumi e che i 250 cavalli del propulsore sono proprio il limite per non finire nella costosa trappola del superbollo. Alla voce consumi troviamo una nota decisamente positiva. Rispetto al passato il miglioramento c’è ed è evidente, dicevamo nell’ordine del 20%. Ovviamente parliamo di una vettura dal peso e dalle dimensioni importanti, ma riuscire a contenere i consumi nell’ordine dei 15 chilometri con un litro di gasolio non è così improponibile. Anche senza arrivare all’estremo, con una guida nemmeno troppo attenta si percorrono facilmente dai 13 km in su con un litro. Merito dello Start & Stop, ma soprattutto della nuova funzione ECO Mode, che in questo caso influisce anche sulla gestione del sofisticato cambio ZF ad 8 rapporti, rinunciando in parte alla sua velocità, ma con un consistente aiuto nel contenere i consumi. Non sono tutte rose e fiori, perché nella guida cittadina e lasciandosi prendere la mano con il pedale dell’acceleratore, si scende molto facilmente sotto la soglia dei 10 km/l, ma non potrebbe essere altrimenti.

In conclusione
La Jeep Grand Cherokee è un’auto che non lascia indifferenti, con il suo look yankee non passa certo inosservata, ma non è nemmeno eccessiva. A bordo vi coccola con tanto comfort e tecnologia, è tra le più spaziose ed offre una capacità di carico da record. Il prezzo non è alla portata di tutti, ma tra tanti eccessi è capace di stupire per quanto riesca ad essere parca nei consumi. In conclusione un’ottima auto, certamente tra le migliori in questo segmento di mercato.

Pro e Contro

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Stupisce per i consumi, ottimi il motore ed il cambio ad 8 rapporti. Sono al top il comfort, lo spazio interno e la dotazione tecnologicaIngombri notevoli nell'uso cittadino, stabilità nei rapidi cambi di direzione ad andatura sostenuta

Jeep Grand Cherokee 3.0 V6 Multijet II Summit – Prova su strada: la Pagella di Motorionline

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