Kia Stinger GT, PROVA SU STRADA del potente V6 3.3 T-GDi da 366 Cv

La versione più potente della Kia Stinger con scheda tecnica, impressioni di guida e prestazioni

La Kia Stinger GT è la versione più potente in assoluto della vettura che ha segnato il debutto della casa coreana nel mondo delle gran turismo. Scopriamone tutti i dettagli nella nostra prova su strada, compresa di scheda tecnica, motore, sospensioni, struttura, comfort, aiuti alla guida e prezzo finale

La Kia Stinger è forse una delle vetture più inaspettate del panorama mondiale. In pochi si sarebbero attesi una vera e propria gran turismo da un marchio come Kia, estremamente attivo e apprezzato sul mercato generalista, ma praticamente al debutto in quello delle sportive. Eppure oggi siamo qui a provare su strada proprio la Kia Stinger GT, la prima e più potente gran turismo prodotta dalla casa coreana e destinata, in un modo o nell’altro, a far parlare di sé. Si tratta di una vettura con delle doti innegabili, che però si affaccia su un mondo non solo pieno di concorrenti, ma anche dove la storia e il prestigio del marchio hanno un’importanza fondamentale, come forse in nessun altro segmento del mercato automobilistico. La Kia Stinger GT ha le carte in regola per duellare con le grandi gran turismo tedesche e italiane? Ci siamo messi al volante e abbiamo provato a scoprirlo.

Kia Stinger GT, design e look esterno di primo livello

La Kia Stinger GT si presenta prima di tutto come una vettura dalle dimensioni ragguardevoli, ma comunque dotata di uno stile aggressivo e sportivo. È lunga ben 4.830 mm, mentre la sua larghezza arriva a 1.870 mm. Ciononostante non si tratta di una vettura esagerata o goffa per le sue dimensioni. Gli sbalzi sono relativamente contenuti sull’anteriore e molto pronunciati sul posteriore (parliamo rispettivamente di 830 e 1.095 mm), il tutto con un passo di 2.905 mm. A fronte di queste dimensioni ragguardevoli, i designer di Kia sono riusciti a produrre una vettura da look pulito e slanciato, che però riesce anche a mantenere alcuni dei dettami stilistici di base della casa. Parliamo, naturalmente, della griglia “Tiger Nose”, la stessa che troviamo su Sportage e Ceed, ma che a nostro giudizio su questa gran turismo si integra ancora meglio rispetto alle sue sorelle. Sono scelte di stile che vengono compiute proprio per dare più feeling sportivo ad auto che tali non sono, per cui è quasi naturale che sulla Kia Stinger questa scelta si ritrovi particolarmente esaltata.

Salendo sul cofano, comunque, troviamo altre due concessioni al motorsport che ci sono piaciute particolarmente, ovvero le due prese d’aria assolutamente funzionanti (e non solo decorative). Sono dettagli che contribuiscono a rendere ancora più accattivante l’intero stile della Stinger, anche se forse il grigio scuro Panthera Metal dell’auto che ci è stata affidata, per quanto bellissimo, non è l’ideale per apprezzare le linee e la struttura complessiva dell’auto. Il muso viene completato dalla presenza delle filanti cornici dei fari con tecnologia a LED, in grado di creare una firma luminosa decisamente attraente e degna del segmento di appartenenza.

La silhouette della fiancata inizia in maniera molto netta sul primo montante, per poi diventare più delicata nel proseguimento fino alla coda. Le forme sono praticamente da fastback, ovvero da berlina-coupé. Guardandola di lato si apprezzano ancora di più le scelte fatte per gli sbalzi, valorizzate dal bel design dei cerchioni da 19’’ in dotazione di serie con la GT (sulla GT Line sono invece da 18) sui quali vengono montati pneumatici di dimensioni diverse, ovvero da 225/40 sull’anteriore e 255/35 sul posteriore. Tra l’assale anteriore e la portiera troviamo la fessura del passaruota, utile in termini aerodinamici ma anche estetici, grazie alla decorazione cromata. La finestra dei cristalli è completamente compresa nelle portiere, mentre il terzo montante posteriore è estremamente prominente. Questo ci porta a parlare del bagagliaio, il cui portellone si estende fino a comprendere il lunotto (soluzione comune in questo genere di carrozzeria). L’apertura è molto comoda grazie al sistema elettrico, mentre la capienza parte da una base di 406 litri e arriva ad un apice di 1.114 litri, decisamente buona per il segmento. Estremamente belli e distintivi a nostro giudizio i fari posteriori, che si estendono in maniera significativa anche sulla fiancata della Stinger. Il tutto si completa con il fondo carenato completo di diffusore e, ovviamente, i quattro terminali di scarico a sezione ovale.

L’abitacolo della Kia Stinger GT punta soprattutto al comfort

L’interno della Kia Stinger GT rispetta la filosofia già vista sulla carrozzeria, ovvero sportività e aggressività, uniti però ad un certo gusto e all’attenzione per il comfort. Nulla è davvero esagerato, perché questa deve essere un’auto potenzialmente utilizzabile tutti i giorni. Già a livello di materiali siamo su ottimi livelli: l’allestimento che vedete nelle nostre foto è caratterizzato dalla colorazione nera, ma si può ordinare anche in grigio o nel sempre aggressivo rosso che ben si adatta al motorsport. L’idea dei designer Kia è stata ovviamente quella di mantenere il fascino e il feeling della gran turismo, quindi non un’auto da gara estrema, ma una dove il piacere di essere a bordo viene esaltato dai materiali, composti in gran parte da gomme morbide e pelle nappa. Quest’ultima in particolare sui sedili avvolgenti con cuscini pneumatici regolabili diventa quasi un “must”. Lo spazio a disposizione dei passeggeri è molto buono, ma anche questa Stinger GT soffre del medesimo problema comune a molte concorrenti: è omologata per cinque persone, ma si sta un po’ stretti. Quattro passeggeri sono oggettivamente l’ideale. Il cruscotto è sviluppato in maniera orizzontale, con il tunnel centrale che presenta una quantità di pulsanti fisici ben dosata. La grande maggioranza delle funzionalità della vettura è controllata dal sistema di infotainment, ma anche davanti al bracciolo porta-oggetti troviamo alcuni bottoni utili come il sistema di riscaldamento e raffreddamento dei sedili. Troviamo anche la manopola per il cambio della dinamica di guida, della quale però parleremo dopo. Il climatizzatore rimane controllabile tramite pulsanti fisici, anche se la temperatura viene comunque visualizzata sul display.

Il sistema di infotainment si trova in posizione flottante leggermente sopra il confine del cruscotto stesso. È dotato di un display particolarmente grande da 8 pollici di diagonale e la sua visibilità è molto buona anche in caso di luce rilessa del sole. È dotato dei software Kia Connected Services e Kia Navigation System, ma è comunque prevista di serie anche la compatibilità con le interfacce Android Auto ed Apple CarPlay mediante collegamento alla presa USB in dotazione. Chi possiede un cellulare compatibile può anche approfittare della piastra per la ricarica wireless a induzione. Ci sarebbe forse piaciuto avere qualche spazio aggiuntivo per vuotare le tasche, anche se il bracciolo centrale possiede uno scompartimento a due livelli che torna davvero utile in questo senso. La leva del cambio automatico, di serie a otto rapporti su tutta la gamma, è piuttosto classica e comoda da usare. Proprio la sua natura automatica risolve a monte un problema di posizione con i portabicchieri, che altrimenti avrebbero rischiato di essere un po’ “tra i piedi”.

Il volante è ovviamente assoluto protagonista, con la sua forma a “D” tipicamente sportiva e il logo GT in bella evidenza sulle zone cromate della tripla razza. I comandi sono molto chiari e ben concepiti. Il periodo di apprendimento è incredibilmente breve e non abbiamo riscontrato nessuna funzione scomoda o difficilmente raggiungibile. Dietro a questo troviamo un quadro strumenti composto da due grandi quadranti analogici, per la gioia dei puristi, insieme ad uno schermo TFT a colori sul quale poter osservare qualsiasi indicazione o strumentazione aggiuntiva proposta dal software dell’auto, compresi ad esempio i tempi sul giro o le accelerazioni laterali. Non a caso sul volante troviamo anche i paddle. Questa vettura è nata per ruggire.

Il motore della Kia Stinger GT

In questa nostra prova su strada abbiamo a disposizione la Kia Stinger GT, ovvero la versione più potente in assoluto a disposizione dei clienti. Sotto al cofano si trova un gioiellino: un V6 biturbo benzina con una cilindrata da 3.300 cc e, soprattutto, una potenza massima di 366 Cv disponibili ad un regime di 6.000 giri al minuto. Anche la coppia, comunque, si assesta su livelli interessantissimi: abbiamo un valore di 510 Nm, disponibile però a regimi bassissimi, ovvero a 1.300 giri al minuto. Grazie a questa particolarità, la Stinger GT è in grado di scattare da 0 a 100 in appena 5,5 secondi e vi incollerà letteralmente sul sedile.

Naturalmente, però, tanta potenza e tanto scatto si pagano. Del resto nessuno che abbia paura del benzinaio andrebbe mai a comprarsi un motore V6. Se lo fate, allora sapete a cosa andate incontro. La casa parla di un consumo nel ciclo combinato europeo (standard WLTC) vicinissimo agli 11 litri/100 km. Sorprendentemente è un risultato molto vicino alla realtà, ma naturalmente dipende da come si guida. Noi abbiamo fatto diverse prove e possiamo dirvi che guidando quest’auto con estrema calma e con una configurazione di guida tranquilla (Eco o Smart) siamo riusciti a stare su medie di 8 km/l, raggiungendo picchi di 10 km/l. È quasi scontato, però, che se volete sfruttare al massimo le potenzialità del V6 e desiderate divertirvi in modalità Sport, allora i consumi devono per forza passare in secondo piano. A quel punto aspettatevi percorrenze intorno ai 4 km al litro. Del resto stiamo parlando di una potenza da 366 Cv, che purtroppo ci porterà anche a pagare sia il Superbollo che l’ecotassa (nonostante sia omologato Euro 6d-Temp, il T-GDi emette comunque 247 g/km di CO2).

Come va la Kia Stinger GT?

Ciò che ci ha più colpito alla guida della Kia Stinger GT è la poliedricità. Questa vettura può davvero essere guidata in qualsiasi modo, dalla supercar alla berlina turistica per andare in giro persino in città. Gran merito di questo lo ha il Drive Mode Select, ovvero la manopolina posizionata al di sotto della manopola del cambio. Questa manopola ha ben cinque diverse modalità tra cui scegliere: Smart, Eco, Comfort, Sport e Sport+. L’azione influisce sull’apertura della farfalla, sulla taratura dei rapporti del cambio, sulla rigidità dello sterzo e sugli speciali ammortizzatori con controllo elettronico delle sospensioni (Dynamic Stability Damping Control). La differenza tra le varie modalità di guida è netta, anche se non sotto tutti gli aspetti. Se, ad esempio, il volante non ci è parso cambiare più di tanto (sempre comunque preciso e ben regolato), il cambio diventa invece incredibilmente più reattivo. Anche il sound della vettura viene modificato, per quanto non in modo troppo evidente. Il rumore del motore, buono ma non eccezionale, è ben percepibile in modalità Sport e Sport+, mentre nelle altre selezioni diventa meno percepibile. Schiacciando bene il pedale dell’acceleratore, comunque, il ruggito da tigre viene fuori anche se siete in modalità Eco. Le sospensioni sono MacPherson all’anteriore e Multi-Link al posteriore e si comportano bene a prescindere dalla modalità di guida. Merito di un assetto che per quanto personalizzabile, rimane comunque piacevolmente morbido. La scocca, realizzata con il 55% di acciai speciali ad alta resistenza, garantisce un’alta rigidità, ma senza toccare quegli eccessi che rendono alcune sportive belle da guidare, ma anche incredibilmente scomode. Non è assolutamente il caso della Stinger GT, che anche dopo un viaggio divertente con il motore che canta tutto il suo repertorio, rimane ugualmente una vettura dalla quale scenderete senza stress e senza sentirvi la schiena a pezzi. Eccellenti anche i freni, che su questo modello sono i sempre efficaci Brembo con dischi ventilati da 340 e 350 mm e pinze (quattro pistoncini sull’anteriore e due sul posteriore) colorate dal bellissimo rosso dell’azienda bergamasca.

Naturalmente la Kia Stinger GT è dotata di diversi sistemi di aiuto alla guida (ADAS). Su questo top di gamma troverete solamente la trazione integrale (la posteriore può essere richiesta solo sulla GT Line) dotata di alcuni sistemi molto utili come il Dynamic Torque Vectoring Control, ovvero il controllo della distribuzione della coppia a seconda delle condizioni di aderenza delle ruote sui due assali, il controllo della corsia (non automatico, quindi senza volante che si corregge autonomamente), il cruise control adattivo (sulla griglia frontale è molto evidente lo spazio riservato ai sensori) e il controllo dell’attenzione del guidatore. Nonostante questa sua potenza e questa verve corsaiola, la Stinger GT sa anche essere piuttosto silenziosa, persino in autostrada durante i sorpassi. Il sistema Centrifugal Pendulum Absorber nel convertitore di coppia annulla le vibrazioni torsionali dell’albero e questo consente di abbassare ancora di più la rumorosità. Quella spiacevole, intendiamo, non il canto che sentiamo uscire dai terminali.

Quanto costa la Kia Stinger GT?

Per quello che offre, la Kia Stinger GT non ha assolutamente un prezzo proibitivo. Si parte infatti da 57.000 €, con moltissimi degli elementi di cui vi abbiamo appena parlato già di serie. Ci si può abbassare fino alla versione GT Line, che parte da 49.000 €, ma dovreste rinunciare al motore V6, che vi garantiamo, se riuscite ad andare oltre alla fama non eccelsa di Kia nell’ambito delle sportive, vale ogni singolo centesimo speso.

Pro e Contro

Ci PiaceNon Ci Piace
Molto bello il design, sia esterno che interno. Il V6 da 366 Cv è un gran motore, capace di essere sia docile che feroce. Spazio notevole per la categoria.Il marchio Kia ancora non è molto conosciuto nel segmento delle sportive. Paga sia il bollo che l’ecotassa.

Kia Stinger GT: la Pagella di Motorionline

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