Lancia Delta S4 (1985): il breve regno della Sovralimentata 4 ruote motrici

Campione del mondo piloti ma solo per una decina di giorni

Lancia Delta S4 - C'è una sola Delta da corsa a non avere nulla in comune con la versione stradale e questa è la Delta S4, costruita in 200 esemplari per essere omologata come Gruppo B nel Campionato Mondiale Rally
Lancia Delta S4 (1985): il breve regno della Sovralimentata 4 ruote motrici

Il titolo di Campione del mondo Rally del 1986 durò per il finlandese Markku Alen appena una decina di giorni. Poi la FISA, allora presieduta da Jean Todt, accolse il ricorso della Peugeot annullando il risultato del Rally di Sanremo, dopo la squalifica delle 205 Turbo 16V per l’utilizzo di minigonne, ritenuto irregolare, che donavano alle vetture francesi un effetto suolo non ammesso dal regolamento. Quindi il titolo conquistato dal finlandese a bordo della Lancia Delta S4 Gruppo B passò al connazionale Juha Kankunnen.

C’è una sola Delta da corsa che non ha nulla in comune con le sorelle stradali, ovvero la Delta S4. Dove la S sta per Sovralimentata e il numero 4 indica le ruote motrici. Progettata dall’Ing. Lombardi per Lancia-Abarth, si prefiggeva di sfidare nei rally lo strapotere delle altre vetture 4 ruote motrici: le famigerate Audi Quattro e Peugeot 205 Turbo 16V. Venne costruita e omologata in 200 esemplari stradali come previsto dai regolamenti Fisa per le vetture di Gruppo B.

Il motore era un 4 cilindri di 1.759 CC con basamento in lega di magnesio e testata in lega leggera, coadiuvato da 4 valvole per cilindro e 2 turbocompressori. Un volumex (cioè un compressore volumetrico brevettato da Abarth) che agiva ai bassi già a 1.500 giri/m e un turbocompressore KKK, che invece serviva agli alti quando il volumex era escluso. Questa combinazione rese la vettura molto elastica nell’erogazione.
In versione stradale sviluppava 250 CV, ma in quella da gara si andava dai 480 dell’esordio fino ai 650 CV, ma solo per brevi tragitti della sua ultima evoluzione. In una sola parola: “Mostruosa!”

Il telaio aveva una struttura in tubi saldati in acciaio, molto leggeri. Le sospensioni erano talmente solide da poter tollerare accelerazioni fino a 8 volte la forza di gravità, date le brutali sollecitazioni alle quali potevano essere sottoposte. Il cambio era a innesti frontali. La ripartizione della trazione tra asse anteriore e posteriore era configurabile in due diverse posizioni fisse, a seconda degli impieghi: 20/80% oppure 35/65%, consentendo alla vettura una tenuta di strada incredibile.
I primi test vennero effettuati da Giorgio Pianta (allora collaudatore Abarth), ma dal 1985 Cesare Fiorio (capo della Squadra Corse Lancia) affidò lo sviluppo al nostro Miki Biasion, che poi si laureò campione del mondo negli anni a seguire sulle successive Delta Gruppo A, che vinsero il titolo per ben 6 anni di seguito.

La Delta S4, pur non avendo mai vinto il titolo nel biennio 1985-1986, si dimostrò comunque una delle Gruppo B più affidabili e competitive in assoluto, vincendo 5 prove e salendo sul podio per altre 12 volte. Però il tragico incidente nel quale morirono in gara proprio su S4 Henri Toivonen e il suo navigatore Sergio Cresto, oltre ad altri gravi eventi legati agli eccessivi livelli di potenza delle auto, spinsero la Federazione ad abolire questa categoria a favore delle vetture di Gruppo A, meno potenti e più vicine ai modelli stradali, consentendo alle Delta di dominare per ben 6 anni di seguito.  Grazie a questi ed ai precedenti titoli vinti con la Fulvia, la Strato’s e la 037, il marchio Lancia continua ad essere il marchio più vincente nella storia dei rally.

Quotazioni: da 400mila euro per una stradale, fino a 750mila per una ex work (quotazioni 2017).

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1 commento

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  • Frank ha detto:

    “…Lancia continua ad essere il marchio più vincente nella storia dei rally”.

    SOLO UN IMPEDITO COME MARCHIONNE E TUTTA LA DIRIGENZA FIAT POTEVANO AFFOSSARE UN MARCHIO UNICO, PRESTIGIOSO (E REMUNERATIVO) COME LA LANCIA.

    DOVREBBERO DARE LA LANCIA AI CINESI, FORSE GLI UNICI CHE LA RIPORTEREBBERO IN AUGE AGLI APPASSIONATI DI TUTTO IL MONDO.

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