Le nuove Renault Megane e Scenic potrebbero essere anche termiche
Le future generazioni potrebbero essere anche ibride plug-in
Renault sta progettando una nuova piattaforma multi-energia che sarà alla base della prossima generazione delle sue auto del segmento C, aprendo la possibilità di riportare propulsori a combustione interna su modelli attualmente elettrici come le nuove Renault Mégane e Scenic.
Le future generazioni potrebbero essere anche ibride plug-in
Sebbene concepita principalmente come architettura elettrica, la piattaforma potrà ospitare anche motori ibridi plug-in e sistemi con range extender. Fabrice Cambolive, responsabile di Renault, ha spiegato che sarà “una piattaforma dedicata ai veicoli elettrici”, ma in caso di vendite inferiori alle aspettative, sarà possibile integrare motori a combustione interna per supportare l’autonomia. La nuova architettura è attesa intorno al 2030 e sarà affiancata da quattro nuovi modelli, completando così il piano “Renaulution” che prevede il lancio di otto vetture totali.
Cambolive ha aggiunto che, mentre una piattaforma EV funziona bene per il segmento B, per i modelli più grandi dei segmenti C e D un piano multi-energia risulta più indicato. François Provost, CEO del Gruppo Renault, ha sottolineato l’importanza strategica di questa nuova piattaforma per consolidare la leadership del marchio nel segmento C e rafforzare la presenza nell’Europa settentrionale.
I sistemi ibridi delle nuove Renault Megane e Scenic saranno basati su una trazione elettrica, con un piccolo motore a benzina che fungerà da generatore per la batteria, simile al funzionamento del sistema e-Power di Nissan. Cambolive ha precisato che l’obiettivo è consentire agli acquirenti di familiarizzare con la trazione elettrica senza l’ansia dell’autonomia limitata.
La nuova piattaforma permetterà quindi a Renault di combinare flessibilità energetica e continuità di gamma, riportando la potenza a combustione interna su modelli come le nuove Renault Mégane e Scenic, senza rinunciare ai progressi tecnologici delle attuali versioni elettriche. Il progetto punta anche a ridurre i tempi di produzione e i costi, seguendo l’esempio di vetture come la Twingo, prodotta in 21 mesi con un risparmio del 25% rispetto a modelli equivalenti.
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