Lotus, bancarotta smentita dalla casa britannica

Voci infondate secondo i portavoce del marchio

La Lotus ha smentito categoricamente le voci di bancarotta che si erano diffuse nella giornata di ieri sui media internazionali e che avevano fatto addirittura pensare ad una futura acquisizione da parte di Volkswagen
Lotus, bancarotta smentita dalla casa britannica

La giornata di ieri è stata davvero stressante per chiunque lavorasse in Lotus. In mattinata, come vi avevamo riportato, si era diffusa la voce che lo storico marchio sportivo britannico, attualmente di proprietà della malese Proton, potesse essere una delle possibilità più interessanti per la prossima acquisizione del Gruppo Volkswagen. Nel corso della giornata si erano addirittura diffuse sui media internazionali notizie riguardo ad un suo imminente fallimento per bancarotta, alimentate da un documento proveniente da un tribunale inglese. Attraverso il proprio account ufficiale di Twitter, confermato poi da un portavoce, la casa ha però smentito categoricamente tale possibilità, attribuendo quel documento ad una causa con un fornitore esterno ormai già risolta per il meglio.

Nonostante questa smentita, però, è un dato di fatto che in questo momento le notizie riguardo Lotus raramente riguardano la produzione di vetture (naturalmente il discorso Formula 1 andrebbe fatto a parte), concentrandosi di più su vicende legali e finanziarie. Nel giugno dello scorso anno Dany Bahar, ex CEO del marchio, era stato allontanato, ponendo di fatto fine ad un progetto di rinnovamento che per mesi era stato annunciato e che non aveva mai visto un vero e proprio inizio.

Pochi i modelli nuovi che potrebbero vedere la luce. Tra questi un’ipotetica Esprit di prossima generazione, di cui potete vedere in apertura un’anteprima virtuale risalente addirittura al Salone di Parigi 2010. Questo per far capire quanto i progetti del marchio siano rimasti fermi (in teoria il lancio era previsto per il 2013, per cui si sarebbe quasi ancora in tempo). Della Eterne, della nuova Elan e della Elise, senza contare del prototipo di city car sviluppato su un progetto Giugiaro, si sono perse definitivamente le tracce.

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