Marchionne: parole al miele su Alfa Romeo, ma amare su Lancia

Il Biscione meglio delle lussuose tedesche secondo l'ad

Sergio Marchionne ha molta fiducia in Alfa Romeo, al punto da considerarla superiore potenzialmente a marchi come BMW. Lancia, invece, sembra ormai destinata a ridimensionarsi in maniera sensibile
Marchionne: parole al miele su Alfa Romeo, ma amare su Lancia

Una carezza per alcuni, ma anche uno schiaffo per altri. Le parole di Sergio Marchionne, pronunciate questo weekend al Festival dell’Economia di Trento, difficilmente faranno contenti “tutti” gli appassionati delle vetture del Lingotto. Questo perché se da una parte l’a.d. della FCA ha riservato parole dolcissime per Alfa Romeo, prossima alla rinascita secondo il nuovo gruppo italo-americano, ma per Lancia invece potrebbe essere davvero stata posta la parola “fine”. Almeno finché non arriverà un nuovo “boom” di mercato per il settore automobilistico e ben sappiamo che potremmo dover attendere davvero molto prima che qualcosa di simile avvenga.

Del resto le parole di Marchionne non giungono inaspettate. Già quando venne lanciato il nuovo piano economico per il 2018 della FCA, in molti avevano subito fatto notare che in mezzo a tanto entusiasmo per la rinascita del Biscione vi era anche una grande delusione, vale a dire la quasi scomparsa di Lancia. Il marchio torinese, infatti, è destinato a rimanere solamente in Italia, senza essere commercializzato all’esterno (con tutte le ovvie ripercussioni del caso), e per di più finirebbe per produrre solamente la Ypsilon. Certo, nulla di definitivo, ma l’a.d. non ha usato mezzi termini, confermando come al momento Lancia non avrebbe alcun valore sul mercato internazionale. Ci sarà così una contrazione di produzione, risultato inevitabile di un periodo di profonda crisi.

Ben altro atteggiamento c’è nei confronti di Alfa Romeo, che invece nei prossimi anni dovrebbe avere una crescita esponenziale. Marchionne ha riconosciuto come in passato siano stati commessi degli errori nei confronti del Biscione, che non è stato sviluppato quanto avrebbe meritato e quanto avrebbe potuto. Per chiarire, l’a.d. ha parlato dell’ultima volta in cui è salito a bordo di una BMW, la sua marca preferita da giovane, quando ha affermato di essersi reso conto dei passi indietro fatti dall’Elica rispetto ad un tempo. Errori che la futura Alfa non commetterà, puntando potenzialmente a sorpassare, almeno qualitativamente il marchio di Monaco. Sarà possibile?

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