Maserati Quattroporte S Q4: prova su strada

Ambrogio e prosecchino? No grazie, qui si guida!

Pensata per far breccia nel cuore dei ricconi di tutto il mondo, la Quattroporte rappresenta il modo tutto italiano di interpretare la berlinona di rappresentanza. Fascino e stile esagerati, insieme ad un piacere di guida sublime, con tutta la versatilità che può regalare il debutto assoluto della trazione integrale su una vettura del tridente.

Maserati Quattroporte S Q4 – Ci sono berlinone di rappresentanza come Bmw Serie 7, Mercedes Classe S, Audi A8, che sono dei mostri di tecnologia, auto che rappresentano il non plus ulta dell’odierna produzione automobilistica. Sono auto sulle quale vorresti salire dopo che l’Ambrogio di turno ti ha cortesemente aperto la portiera posteriore, per accomodarti in “poltrone” comode come quelle del salotto, dove sentirsi coccolati, magari sorseggiando un prosecchino mentre si guarda un film sugli schermi piazzati nei poggiatesta dei sedili anteriori e si controlla il valore delle azioni grazie all’online-entertainment. E poi c’è lei, la Quattroporte, che rappresenta un mondo a sè stante, un modo tutto italiano di essere una maxi-berlina di rappresentanza. E già, perché nonostante le dimensioni extra-large, riesce ad essere maledettamente Maserati, così attraente ed affascinante come nessun’altra può essere. Forse non avrà i sistemi di bordo futuristici delle vetture sopraelencate, forse non avrà la stessa perfezione nelle finiture, ma è capace di regalare un qualcosa di impareggiabile, un qualcosa che le altre si possono solo sognare: la Quattroporte fa battere il cuore, la Quattroporte regala emozioni. E poi, manco a dirlo, il sedile dove bisogna sedersi, in questo caso, non può che essere quello di guida. Mica vorresti lasciar guidare qualcun altro? Sarebbe un po’ come essere invitati ad un appuntamento galante da Belen e far andare un’altra persona…

Stile: un capolavoro che riesce a nascondere magicamente i quasi 5.30 metri di lunghezza
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Per far contenti mercati come Stati Uniti, Cina, Emirati Arabi, dove la Quattroporte fa furore, le dimensioni sono dovute crescere a dismisura (per gli standard di noi europei). Il corpo vettura vicino ai 5.30 metri di lunghezza, con il passo che supera i 3, la rende infatti paragonabile alle versioni a passo lungo delle concorrenti tedesche di cui abbiamo parlato in precedenza. E non dev’essere certo stata un’impresa da poco, per i designer modenesi, riuscire a garantire forme che fossero comunque da Maserati vera a dispetto della stazza da portaerei. Perché, avendo a che fare con un corpo vettura del genere, non basta di certo mettere una mascherina con il tridente il bella vista, le tre prese d’aria sul parafango, ed il classico montante “c”, anche questo con tridente in bella vista, per “fare” una Maserati. Perché Maserati vuol dire classe, eleganza, armoniosità, ma anche sportività ed aggressività. Ebbene, potrà sembrare incredibile, ma alla Quattroporte non manca nessuno di questi elementi. Ti rendi conto del miracolo che è stato fatto dal centro stile quando la guardi e ti ritrovi a pensare: “ma davvero è lunga cinque metri e trenta? Non avranno mica sbagliato?” Ed invece la lunghezza è proprio quella, ma lo stile della Quattroporte è talmente riuscito da farla sembrare enormemente più compatta di quanto non sia in realtà. Vedendola, non sembra poi tanto più lunga della Bmw Serie 5 di turno.

Interno: un ambiente estremamente raffinato e di classe, dal sapore quasi artigianale

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Trattandosi di una maxi-berlina, per una volta, partiamo dai sedili posteriori. Con un passo del genere chi siede dietro non può che passarsela come un pascià.Lo spazio per le gambe infatti, anche se chi siede davanti gioca nei LA Lakers, rimane sempre abbondantissimo, tanto da poterle distendere e accavallare in totale libertà. Per il resto si viene coccolati dai sedili in morbida pelle, ampi ed accoglienti come non mai, e da una serie di chicche come le tendine laterali e posteriori ad azionamento elettrico e la gestione del clima separata. Non potevano mancare neanche ingresso Usb e presa di corrente collocate dentro al comodo bracciolo. Passando al posto che più ci interessa, quello di guida, si capisce da subito che sei al volante di una berlina molto “granturismo”. Per mezzo delle regolazioni elettriche del sedile si riesce a scendere in basso proprio come su una sportiva, ed il volante è lì, bello verticale e sagomato, pronto ad assecondare i tuoi desideri mentre pennelli un tornante. Detto di ciò, la Quattroporte ti accoglie in un abitacolo che sulle prime lascia davvero senza fiato. Salire a bordo è un po’ come entrare in camera in uno di quegli alberghi extra-lusso, che quando apri la porta ti esce automatico un “ooooh” di meraviglia. Pelle e radica come se piovesse su plancia e tunnel centrale creano un ambiente estremamente di classe, sublime e raffinato, dal sapore praticamente artigianale. Proprio questo carattere quasi artigianale, però, si riflette su qualche piccolo dettaglio di finitura un po’ così, come i due tastini del sistema di infotainment che non danno una grandissima idea di solidità, o l’esile pomellino della sicura. Proprio il sistema di infotainment U-Connect, comune ad altri modelli del gruppo FCA, si fa apprezzare per lo schermo di dimensioni abbondanti, per la grafica semplice e intuitiva, e per una buona reattività agli impulsi. Tra i due quadranti della strumentazione, invece, troviamo un altro schermo a colori dove possono essere visualizzate diverse informazioni tra cui quelle relative alla navigazione, al computer di bordo, ed alla ripartizione istantanea della trazione sulle quattro ruote. La Quattroporte, infine, ha anche un signor bagagliaio: ben 530 litri la capacità di carico.

Su strada: un capolavoro che riesce a nascondere magicamente i quasi 5.30 metri di lunghezza (parte II)


Quando c’è un tridente a sovrastare la strada, fiero si sé incastonato in quell’infondibile griglia anteriore, le aspettative non possono che essere altissime, anche se hai a che fare con un corpo vettura da limousine ed un passo sufficiente a contenere la lunghezza di una Panda. Ma basta affrontare un percorso guidato per capire all’istante che la Quattroporte è solo e soltanto da applausi. I progettisti della casa modenese hanno davvero fatto un miracolo, perché settata in “sport” sembra davvero di essere al volante di un coupé sportivo. Come per magia la lunghezza, il passo, il peso, sembrano scomparire per via di un agilità sbalorditiva considerando la scheda tecnica. Sembra di essere su una vettura sportiva almeno un metro più corta. Insomma, pochi giri di parole: in quanto a piacere di guida non ce n’è per nessuno. La Quattroporte riesce ad essere incredibilmente piatta, reattiva, risponde ai comandi con una rapidità veramente sorprendente, con il contributo dell’assetto a controllo elettronico che consente davvero ad azzerare i movimenti della scocca. E poi, con la trazione integrale, si può affrontare senza timore qualsiasi tipo di percorso, anche neve e ghiaccio, mantenendo un comportamento estremamente neutro. Zero sottosterzo, e zero sovrasterzo: sentire entrare in funzione i controlli elettronici, con un telaio del genere, diventa davvero un’impresa quasi impossibile, almeno in strada. Il sistema di trazione integrale (solo 60kg in più rispetto alla posteriore), una prima assoluta sulle vetture della casa modenese, in condizioni di marcia normali tramette tutta la potenza alle sole ruote posteriori, potendola però trasferire fino al 50% alle ruote anteriori in appena 150 millisecondi qualora necessario. In sostanza, la frizione multidisco a controllo elettronico monitoria continuamente il girp di ogni singola ruota, trasferendo istantaneamente la coppia, ove necessario, nel caso di perdita d’aderenza. La trasmissione, invece, è affidata al più volte lodato ZF ad 8 rapporti, che anche su una vettura così speciale riesce a fare il solito figurone: morbido, delicato, quasi inavvertibile nella guida rilassata, veloce e cattivo quanto basta per non far rimpiangere un doppia frizione nella guida incarognita. E poi, utilizzandolo in manuale, con quei bellissimi paddle, c’è ancora più gusto. Peccato soltanto per la leva-selettore del cambio, che ha delle posizioni poco marcate. Indovinata, infine, la scelta mantenere separata la funzione “Sport” della meccanica rispetto a quella dell’assetto. Come al solito, però, ci siamo lasciati trasportare dal nostro animo più corsaiolo: c’è anche un altro aspetto della Quattroporte di cui bisogna parlare: il comfort. Trattandosi di una vettura di questa tipologia, infatti, la Maserati ha anche il dovere di far sentire coccolati gli occupanti, senza far pesare troppo i chilometri nelle lunghe trasferte autostradali. Ci riesce? Alla perfezione. Come una gattona che dorme pacifica sul divano, ma sempre pronta a tirare fuori gli artigli.

Motore e prestazioni: 410cv per lo scatto, 550nm per la guidabilità sempre e comunque
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Veniamo adesso al cuore di questa Quattroporte. Anche parlando di Maserati, termini come emissioni e downsizing diventano d’attualità, specialmente se si vogliono espandere in maniera esponenziale i propri orizzonti e le proprie vendite. E così rispetto alla vecchia Quattroporte, che faceva ruggire lo splendido 4.7 v8 aspirato, sotto al cofano della nuova troviamo invece un 3.0 v6 biturbo. Ma niente paura, perché anche il nuovo è davvero un signor motore. Il made in Maranello non può che essere una garanzia a riguardo. Realizzato in alluminio con un angolo di 60° tra le due bancate, il biturbo Maserati eroga la bellezza di 410cv, una potenza considerevole in rapporto alla cubatura, che le consente semplicemente di andare come una fionda: 4.9 secondi per lo 0-100, e 283km/h come velocità di punta. Insomma, anche la Quattroporte S Q4 rientra di diritto nel “club delle auto che incollano al sedile”. Ma detto della pura potenza, emerge quella che è la più grossa differenza rispetto al passato: se il vecchio 4.7 V8 aspirato era indubbiamente più sanguigno, forse fin troppo per una berlinona, il nuovo 3.0 v6 ripaga con una guidabilità impareggiabile, grazie a ben 550nm di coppia disponibili già dai bassissimi regimi. Che tradotti in termini di guida vuol dire la Quattroporte spinge sempre e comunque di brutto, senza dover necessariamente andare a cercare le zone dai 5000 giri in su. E l’allungo? Non c’è da preoccuparsi, perché insistendo con l’acceleratore, senza passare al rapporto superiore, le soddisfazioni arrivano anche in prossimità della zona rossa. E come non parlare del sound? Certo, il ruggito del vecchio V8 resta un’altra cosa, però anche il nuovo 3.0 v6 ha una voce degna da video-sound su Youtube. Grazie al lavoro di fino con valvole ed elettronica, premendo il tasto sport la Quattroporte tira fuori una voce molto cattiva, specialmente ad ogni cambio marcia.

Consumi e costi: se davvero interessano a qualuno…
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Capitolo costi, sempre che interessino a qualcuno quando si parla di una Maserati. Alla voce consumi il nuovo 3.0 V6, in ossequio al downsizing fa grandissimi progressi rispetto al passato: il consumo misto dichiarato è di 10,5 litri/100km, che nella vita reale significano percorrenze vicine ai 10-11km/lt in autostrada, a velocità di codice, e circa 8km/lt come media complessiva. Davvero niente male considerando potenza, massa e dimensioni in gioco. Il listino di questa S Q4 parte da circa 113.000€, ma è quasi superfluo sottolineare che le possibilità di personalizzazione sono praticamente sconfinate. Mancano, però, sia nella dotazione di serie che come optional, alcuni accessori come cruise adattivo e radar anteriore, che su una vettura del genere, ovviamente, non dovrebbero mai mancare.

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1 commento

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  • Speed ha detto:

    …BMW ,AUDI,MERCERDES,..mostri di tecnologia ?
    Ma dai !non esagerate !anche i tedeschi per cucinare
    le loro patate,come comuni mortali devono usare
    l’acqua !Quando smetterano gli italiani di fare i complessati ?

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