McLaren F1 GTR: nuovo assaggio di una forza del passato [VIDEO]

Ricordando ancora il trionfo nel BPR Global GT Endurance Series

McLaren F1 GTR – A venti anni dalla conquista della serie destinata a vetture Gran Turismo, la casa britannica continua a ricordare l'impresa ottenuta grazie alle qualità prestazionali della F1 GTR
McLaren F1 GTR: nuovo assaggio di una forza del passato [VIDEO]

Subito in azione, immersi nell’abitacolo di una McLaren F1 GTR durante l’appuntamento di Silverstone, nella stagione 1996 del BPR Global GT Endurance Series.

Il suono del voluminoso propulsore firmato BMW S70/2 sale famelico. Un motore assemblato sulla base di un’unità di 5.0 litri M70, in grado di produrre una spinta massima di 627 cavalli a 7500 giri/min e 651 Nm di coppia a 5600 giri/min. Questa, passando al modello evoluto, raggiungeva anche i 680 cavalli e 705 Nm di coppia, presente sulla McLaren F1 LM. Successivamente fu realizzato un S70/3, che figurò sotto il cofano della F1 GTR versione LongTail, risalente al 1997. Una vitalità percepibile anche grazie alle cambiate effettuate nell’abitacolo.

La McLaren F1 GTR aveva già mostrato le sue elevate doti dinamiche nel lontano 1995 alla 24 Ore di Le Mans, conquistando un grandioso successo sul mitico Circuito de la Sarthe, e il titolo nel BPR Global GT Endurance Series prima di bissare l’impresa nel 1996.
Il video proposto da McLaren Automotive consente di ammirare in azione una potente F1 GTR, impegnata in una progressione continua contro gli avversari, trascinata dal suo pulsante cuore che batte imperioso. A dare maggior valore alle azioni, le immagini dai colori un po’ sbiaditi che catapultano nel passato, precisamente in data 12 maggio 1996, nella storica cornice inglese di Silverstone.
Dopo la sequenza di Monza, anche queste immagini sono collegate sempre a un tappa del BPR Global GT Endurance Series. Campionato in vigore nel periodo, prima di essere trasformato in serie mondiale per Gran Turismo nel 1997, sotto la guida della Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA). La vettura della casa di Woking, grazie alla sua efficace meccanica unita a un’affinata aerodinamica, consentì alla casa britannica di imporsi quell’anno in sette occasioni sugli 11 appuntamenti in programma.

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