Mercedes CLS Shooting Brake: prova su strada

Comfort, lusso e sportività in formato wagon

Provate la parsimoniosa 250 CDI e l'esagerata 63 AMG

Dopo aver lanciato sul mercato la prima CLS, coupè sportivo a 4 porte, andando a creare un nuovo segmento di mercato, con la concorrenza che, vedendosi spiazzata, si è vista costretta a “copiare” l’idea, la casa della Stella a tre punte ha deciso di riprovarci, presentando, ancora una volta, una tipologia di vettura totalmente inedita, dato che nell’intero panorama automobilistico non c’è nulla di simile in circolazione. L’idea prende spunto dal fatto che, con la sempre crescente mania verso SUV e crossover, le wagon tradizionali praticamente non se le fila più nessuno. Allora perché non ripensare il concetto di wagon stesso, andando ad offrire un qualcosa di nuovo, che si differenzi, e parecchio, dalle familiari tradizionali? Da qui nasce l’idea della “Shooting Brake”, che coniuga la sportività, nonché le linee filanti di un coupè, alla praticità di una wagon tradizionale, grazie alla coda lunga con il portellone posteriore.

Design e Interni: [xrr rating=5/5]

Spettacolare e scenografica come poche. La coda da wagon non snatura per nulla la linea originale della vettura

Che la CLS sia tra le Mercedes più particolari (e secondo noi più belle) attualmente in listino non vi è dubbio alcuno, e l’inserimento della coda lunga di questa Shooting Brake non ha alterato minimamente l’impatto visivo della vettura e gli equilibri della linea. I tratti più caratteristici, dunque, sono quelli già noti: la carrozzeria decisamente bassa (1.416 mm), la lunghezza ragguardevole (4.956 mm), che, insieme alla linea di cintura molto alta, con le superfici vetrate ridotte invece al minimo, le conferiscono quell’aspetto unico ed inconfondibile, che la fa sembrare molto “seduta” sull’asfalto, sempre pronta a scattare in avanti. La presenza della coda lunga poi, con il tetto decisamente spiovente, accentua ancora di più, se possibile, questi che sono i tratti tipici della CLS. Davvero apprezzabile, dunque, è il lavoro fatto dai designer Mercedes, perché la nuova coda, anche in questa versione wagon, si caratterizza per una pulizia delle linee senza eguali. Molto caratteristici sono i fari a LED sia anteriori che posteriori. Sostanzialmente identici a quelli della berlina, rendono questa CLS perfettamente riconoscibile, sia quando compare minacciosa nello specchietto, che quando scompare all’orizzonte dopo avervi superato. Ovviamente, le due differenti CLS che abbiamo potuto provare presentavano alcune differenze a livello estetico, dato che l’AMG, essendo la “cattiva” di famiglia, un po’ lo deve dare a vedere: cerchi più grandi, paraurti specifico, 4 scarichi ben in vista, stanno lì a sottolineare l’anima corsaiola.

Interni

Una decisamente più sportiva, l’altra più elegante, ma in entrambe la qualità dei materiali è eccelsa

Saliamo prima a bordo della 250 CDI: appena aperto lo sportello gli interni totalmente in pelle chiara e gli inserti in legno pregiato offrono una sensazione di lusso ed un appagamento senza paragoni. Prima di metterci in movimento dobbiamo regolare il sedile: agiamo quindi sui classici comandi elettrici, tipicamente Mercedes, presenti nel pannello porta, ma poi ci accorgiamo della presenza di ulteriori comandi situati sul fianchetto destro del sedile, che permettono di regolare, tra gli altri, il supporto lombare, la lunghezza della seduta, e la sua inclinazione. Davvero fantastici sono i supporti laterali attivi, che si gonfiano in curva, per sostenere al meglio il corpo. Insomma, su questa CLS, è impossibile non trovare una posizione che ti faccia sentire a tuo agio al 100%.
Diamo poi uno sguardo alla plancia: l’occhio cade subito sul grande schermo del sistema di infotainment, che offre una grafica chiara e precisa. Non è touchscreen però: si comanda tutto tramite una manopola presente sul tunnel centrale. A proposito del tunnel centrale, è inutile perder tempo a cercare le leve del cambio e del freno di stazionamento. Le marce si selezionano attraverso una leva sul piantone dello sterzo, soluzione che sinceramente non ci entusiasma più di tanto, mentre lo sblocco del freno a mano è situato a sinistra del piantone. Molto bello è invece il cruscotto, con i tre strumenti circolari, dove troviamo anche un display che visualizza tutta una serie di informazioni sulla vettura, tra le quali segnaliamo degli utilissimi grafici sul consumo.

Salendo a bordo dell’AMG, invece, sebbene l’impostazione generale sia sempre quella, non si possono non notare, sin da subito, alcune differenze: qui la radica che riveste la fascia centrale della plancia ed i pannelli porta è sostituita dal carbonio, decisamente più aggressivo e meno barocco. Il volante ha un impugnatura più sportiva, ed è rivestito con un appagante misto pelle-Alcantara, che fa tanto vettura da competizione. Sul tunnel centrale compare poi una piccola leva del cambio, dal design avveniristico, che ci piace decisamente di più rispetto al comando sul piantone.

Abitabilità

Lo spazio non è certamente tra le priorità del progetto CLS, ma grazie alla lunghezza non ci si può affatto lamentare. E poi con la Shooting Brake si ha pure un posto in più, oltre che un gran bel bagagliaio

Senza dubbio, nel caso della CLS, un po’ di abitabilità è stata sacrificata sull’altare della bellezza, dato che delle forme così basse ed affusolate mal si conciliano con le esigenze di spazio dei passeggeri. Però stiamo pur parlando di una vettura lunga quasi 5 metri, e dunque, per capirci, lo spazio che offre è in ogni caso soddisfacente, anche se non è paragonabile, ad esempio, a quello di una più corta Classe E Wagon. Dove si sente la mancanza di qualche centimetro, nello specifico, è in altezza per chi siede dietro, a causa delle presenza del tetto spiovente. Non ci si può affatto lamentare, invece, del bagagliaio, che ha una capienza che varia da 590 a 1.550 litri. Per di più, qualora optiate per il piano di carico in ciliegio e quercia, l’effetto assicurato è davvero notevole, tanto che sembra quasi un peccato caricare una valigia o persino un sacchetto della spesa sul quel ripiano così finemente (e costosamente) rifinito. Una piacevole sorpresa è data dal fatto che, a dispetto della berlina, questa Shooting Brake è omologata per ospitare 5 passeggeri e non 4.

Su strada

Una concilia perfettamente comfort e dinamismo, mentre l’altra, se stuzzicata, sa anche essere selvaggia e brutale

CLS 250 CDI: [xrr rating=4.5/5]

Partiamo, ancora una volta, dalla più piccola 250 CDI. Sin dai primi chilometri emergono subito le eccellenti doti di comfort, dato che l’atmosfera nell’abitacolo è ovattata ed il rumore del propulsore a velocità costante è praticamente inavvertibile. Colpisce anche la totale assenza di fruscii aerodinamici. D’altronde il Cx è solo di 0,29. Molto buona, a dispetto della presenza dei cerchi sportivi AMG, è anche la risposta delle sospensioni. Ma siccome non siamo alla guida di una Classe S, ma di quella che è invece una wagon-coupè, ruotata la manopola dell’assetto adattivo in sport, decidiamo di darci un po’ dentro, per vedere di che pasta è fatta. Beh, possiamo dirvi sin da subito che lo sterzo risponde decisamente bene, assicurando un corretto dialogo con le ruote e una buona percezione dell’asfalto. Ci vorrebbe soltanto un pelino di prontezza in più ai piccoli angoli per poter essere definito un comando sportivo. Con le sospensioni adattive irrigidite, fintanto che si mantiene un’andatura allegra, la CLS danza tra una curva e l’altra con un’agilità sorprendente per una vettura di queste dimensioni. Soltanto esagerando emergono i limiti derivanti dal peso e dalle dimensioni. Il cambio automatico 7g-tronic è invece perfetto fin quando non si cerca la prestazione, assicurando una fluidità di marcia impareggiabile, mentre quando si sfrutta un po’ la meccanica, specialmente in modalità manuale, lo vorremmo un po’ più rapido nei tempi di cambiata.

A questo punto rispondiamo alla domanda che più frequentemente si pone la gente di fronte a questa vettura: ma come va una macchina così grande con un piccolo 4 cilindri diesel? Beh, secondo noi, il 2.1 bi-turbo da 204 CV non fa rimpiangere per nulla la presenza di una motorizzazione più grande, perché non si ha mai, ma proprio mai, l’impressione di guidare una vettura dal fiato corto. In particolare, grazie allo straordinario valore di 500 Nm di coppia, si viaggia sempre con una gran souplesse, mantenendo andature spedite con un filo di gas. Ad ulteriore conferma della vivacità della vettura, anche con soltanto 4 cilindri sotto al cofano, ci sono i numeri dichiarati: la velocità massima è di 235 km/h, mentre lo 0-100 viene coperto in 7,8 secondi. E poi, con i tempi che corrono, volete mettere i vantaggi di non risultare proprietari di un 3.0, e di conseguenza di non essere praticamente pedinati dalla finanza? Direte voi, ma allora non c’è proprio nessuno svantaggio nel prendere la 4 cilindri? Si, uno (piccolissimo) ci sarebbe, ma è una sfumatura per palati molto raffinati: le note del propulsore che filtrano nell’abitacolo, in accelerazione, non possono ovviamente essere le stesse, gradevolissime, di un V6.

CLS 63 AMG: [xrr rating=5/5]

Parcheggiata la CLS razionale, ecologia, e “fiscal friendly”, è ora arrivato il momento di mettersi al volante della sorella più selvaggia, a paragone diremmo “quasi incivile”: la 63 AMG, dotata per di più del pacchetto Performance, che innalza la potenza da 525 CV a 557 CV. Ovviamente, qui, il numero di cilindri è doppio, dato che ce ne sono 8, posizionati a V. Le differenze con la sorella più tranquilla emergono sin da subito, non appena girata la chiave: il ruggito che proviene dagli scarichi adesso è musica. Rispetto alla 250 CDI il percorso a nostra disposizione è un po’ più breve, dato che potremo guidare questa supercar in formato wagon per poco più di 30 km. Decidiamo dunque, sin da subito, di premere il “simpatico” tasto AMG sul tunnel centrale, attraverso il quale si inserisce il settaggio più sportivo della vettura. Dopo qualche curva presa dandole del lei, perché quando ci sono tali potenze in gioco non è mai conveniente mettersi a fare immediatamente i “Lewis” della situazione, alziamo un po’ il ritmo, ed ecco che emergono subito le differenze di comportamento: qui, quando guidi impegnato, la sensazione di portare una vettura senza dubbio agile, ma comunque lunga e non proprio leggerissima, è sostituita dalla sensazione di guidare quella che potrebbe quasi passare per una sportiva molto più compatta, come potrebbe essere una SLK AMG.

La CLS infatti, considerando peso e dimensioni, aggredisce le curve con una reattività davvero sorprendente, passando piatta come una tavola da una curva all’altra. Fin quando c’è l’ESP inserito, quindi, con questa AMG si vola per davvero, per di più con una facilità disarmante, dato che i limiti di grip e tenuta in curva, su strada, sembrano praticamente impossibili da raggiungere. Certo, considerando la potenza in ballo e la trazione posteriore, disinserendo l’elettronica il discorso probabilmente potrebbe cambiare parecchio, ma su strada ci siamo astenuti dal farlo. Il V8 di questa Mercedes è senza dubbio eccezionale per le prestazioni che è in grado di offrire, dato che porta la vettura a 100 km/h in soli 4,3 secondi, proprio come fanno sportive quali Porsche e Ferrari, ma ciò che lascia maggiormente sbalorditi è il valore di coppia “esagerato”: 800 Nm. Tradotto in sensazioni vuol dire che, a qualsiasi velocità ci si trovi, non appena si mette giù tutto, la CLS ti schiaccia al sedile con una spinta a dir poco pazzesca, che per di più sembra essere infinita, dato che il propulsore spinge fortissimo sia in alto che in basso. Il cambio, che in questo caso è lo Speedshift MCT AMG, si presta decisamente di più ad una guida cattiva, garantendo cambiate più rapide ed incisive rispetto al 7g-tronic. I 4 dischi forati, infine, svolgono alla perfezione il loro lavoro, garantendo modulabilità e mordente degni da supercar qual’è questa CLS.

Consumi e costi

CLS 250 CDI: [xrr rating=4/5]

CLS 63 AMG: [xrr rating=3/5]

Il capitolo consumi interesserà maggiormente chi è orientato all’acquisto della 250 CDI, mentre, quando si parla di una vettura come l’AMG, l’argomento passa tendenzialmente in secondo piano. La bi-turbodiesel, grazie all’ampio utilizzo di alluminio, al fine di contenere i pesi, alla presenza dello start&stop e all’efficiente aerodinamica, promette percorrenze nel ciclo combinato di 5,3 lt/100km: un dato paragonabile a quello di un’utilitaria. Ovviamente, come tutti ben saprete, le percorrenze reali non sono mai identiche a quanto dichiarato, ma vi possiamo dire che, durante la nostra prova, dove non abbiamo adottato di certo uno stile di guida parsimonioso, i consumi indicati dal CDB si sono assestati sui 7-7,5 litri/100km. Per dovere di cronaca vi segnaliamo invece che il consumo nel ciclo combinato dichiarato per la 63 AMG è di 10,1 lt/100km. Il listino di queste CLS è di 65.954 € per la 250 CDI, e di 143.682 € per la 63 AMG Performance. Dunque cifre non certo popolari, addirittura elitarie nel caso della AMG, ma allineate al livello qualitativo e contenutistico del prodotto.

Video

In conclusione

Che la CLS fosse una gran macchina non lo scopriamo di certo con l’arrivo della Shooting Brake, la quale, dal canto suo, utilizzando “furbamente” l’ottima base della berlina, è andata a formare, per il momento da sola, un nuovo segmento di mercato. Vogliamo scommettere che tra qualche annetto vedremo arrivare Audi A7 Wagon e BMW Serie 6 Gran Turismo Wagon?

Pro e Contro

Ci PiaceNon Ci Piace
La coppia e la spinta infinita della 63 AMG, insieme al design unico ed inconfondibile.Il 7g-tronic non velocissimo in modalità manuale, insieme al selettore del cambio sul piantone dello sterzo (solo sulla 250 CDI).

Mercedes CLS 250 CDI Shooting Brake: la Pagella di Motorionline

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Mercedes CLS 63 AMG Shooting Brake: la Pagella di Motorionline

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