Mercedes: il diesel continua a ‘vivere’, con l’offerta plug-in

Nove modelli disponibili, con il vantaggio nel TCO

Mercedes: il diesel continua a ‘vivere’, con l’offerta plug-in

Il diesel è stato demonizzato da un po’ di anni a questa parte. Viene visto come il grande nemico dell’ambiente e le leggi si sono fatte sempre più stringenti, soprattutto all’interno delle città. Nonostante i motori più recenti siano molto meno inquinanti e siano decisamente più puliti dei propulsori benzina di una qualche anno fa. Di conseguenza, è crollata la quota delle motorizzazioni gasolio, che nei prossimi mesi subiranno un ulteriore colpo in Italia, con il rialzo delle accise.

C’è però chi continua a credere ed a lavorare su questi motori ed è Mercedes. La casa della Stella continua ad avere una quota importante di clienti su questa alimentazione ed ha deciso di elettrificare il diesel, come unico costruttore a livello mondiale ad offrire la motorizzazione diesel plug-in. Una gamma che sta portando risultati di rilievo, in particolare nel canale business e nelle flotte aziendali, grazie al vantaggio nel TCO (Total Cost of Ownership) di questa motorizzazione.

Nove modelli disponibili

Mercedes: il diesel continua a ‘vivere’, con l’offerta plug-in

La gamma Mercedes delle diesel plug-in conta nove modelli disponibili. Si tratta della Classe C e Classe E, nelle versioni berlina e station wagon, con la più grande anche con la All-Terrain. Per quanto riguarda la sezione SUV, ci sono la GLC e la GLE, anche in variante coupé. Tutte equipaggiate con motore 300 de.

”Facciamo contenti i fleet manager”

“In Italia sono state immatricolate solo 52.000 auto plug-in nel 2024 – le parole di Christian Catini, responsabile flotte di Mercedes-Benz Italia – ben 13.000 in meno delle elettriche, che non brillano nel nostro Paese come quota di mercato. La scelta del diesel plug-in è numerica. Se il mercato delle flotte ha registrato il 7% di quota di mercato, noi siamo arrivati al 18%. Inoltre, nel primo trimestre 2025, questa quota è salita quasi al 24%. Un cliente su quattro ha scelto una plug-in e questo è stato possibile grazie alla nostra tecnologia sul diesel. Perché riesce a contenere il TCO. È una buona scelta, che va anche a calmierare il tema della normativa del fringe benefit, con cui viene penalizzato tutto ciò che non è alla spina. Facendo contento il fleet manager”.

La simulazione

Mercedes: il diesel continua a ‘vivere’, con l’offerta plug-in

Il marchio della Stella ha voluto fare una simulazione, per determinare la differenza di TCO tra le varie tecnologie: ibrido diesel, plug-in benzina e plug-in diesel. “Abbiamo messo a confronto le gamme C ed E, sia berlina e station, siamo andati a sviscerare il Total Cost of Owernship – spiega Valentina Pedrazzoli, CEO di Mercedes Benz Italia Lease – Siamo andati a vedere i listini, il canone, cosa accade sulle macchine con il fringe benefit, con il diesel che si trova fortemente penalizzato, ed a recuperare i costi di ricarica e dei carburanti. Per determinare il costo mensile”.

Il risultato di questa simulazione, nel TCO finale, è un vantaggio di circa il 10% su una vettura plug-in benzina e di oltre il 20% su un diesel ibrido, che può arrivare fino al 30% per la GLE. Nonostante un prezzo di listino più alto, di partenza, di circa il 10% per le plug-in diesel. “L’accoppiata diesel ed elettrico funziona – le parole di Eugenio Blasetti, direttore comunicazione Mercedes-Benz Italia – Quando finisce la batteria, le benzina consumano molto, le diesel invece contengono più i consumi”.

La risposta dei clienti

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La risposta dei clienti è stata positiva, soprattutto dal lato aziendale. Infatti, quattro acquirenti su cinque scelgono il diesel PHEV rispetto al benzina PHEV, in particolare per le fasce dirigenziali delle aziende. Perché, secondo una recente ricerca, i clienti business fanno solo l’11% della percorrenza in elettrico con una plug-in e l’utilizzo del diesel al posto della benzina, consente di contenere i costi di gestione. Anche i privati stanno dando un occhio sempre più attento a questa tecnologia, nonostante siano più attenti all’utilizzo e percorrano circa il 50% di strada a zero emissioni.

“Speriamo ci sia un cambiamento nell’utilizzo – conclude Valentina Pedrazzoli – perché quando si utilizza con continuità l’elettrico si capiscono esattamente le potenzialità della vettura”. E, inoltre, si può risparmiare ancora maggiormente.

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