Multa per auto in prestito: ecco come comportarsi

Cosa prevedono le normative

Vi hanno recapitato una multa che non ricordate di avere preso? Probabile che a violare il Codice sia stato un amico a cui avete imprestato l'auto. Ma chi paga la multa? Il conducente, il proprietario o entrambi?
Multa per auto in prestito: ecco come comportarsi

Vi hanno recapitato a casa una multa che non ricordate di avere preso. Cosa può essere successo? Probabile che a violare il Codice della Strada non siate stati voi, bensì qualcun altro, magari un vostro amico o parente a cui avete imprestato la vettura.

Dunque, cosa succede in questi casi? Chi paga la multa? Il conducente del veicolo, il proprietario o entrambi? Niente paura, il noto portale giuridico La legge per tutti ci viene in aiuto.

 

Multa per auto in prestito: cosa dice la legge

Partiamo da un presupposto: nel caso in cui il conducente che ha violato le norme non venga fermato immediatamente, i vigili urbani spediscono la contravvenzione al proprietario dell’auto, poiché quest’ultimo viene identificato in base al numero della targa. E oltre alla sanzione economica, al proprietario vengono anche tolti dei punti dalla patente di guida.

Ma il proprietario deve anche obbligatoriamente indicare il nome e gli estremi della patente di colui che guidava la macchina nel momento in cui è stata commessa la violazione. A questo punto, le situazioni che possono profilarsi sono le seguenti: se il proprietario era alla guida al momento dell’infrazione, le autorità provvedono a sottrargli i punti dalla patente. Se invece l’auto era stata prestata a un’altra persona e il proprietario comunica ai vigili le generalità di quest’ultima, vengono sottratti i punti solo all’effettivo conducente. Ancora, se l’auto era stata prestata a un’altra persona e il proprietario comunica ai vigili di non essere in grado di ricordare chi fosse quest’ultima, non scatta la sottrazione dei punti ma una seconda multa che va da 286 euro a 1142 euro. Infine, se l’auto era stata prestata a un’altra persona e il proprietario non invia alla polizia entro 60 giorni dal ricevimento della multa la comunicazione con l’indicazione dell’effettivo conducente, come nel caso precedente non scatta la sottrazione dei punti bensì una seconda multa che va da 286 euro a 1142 euro.

Dunque, nell’ipotesi in cui il conducente è una persona diversa dal proprietario si crea una “responsabilità in solido” al pagamento della multa. In pratica, lo stesso verbale viene inviato a entrambi e tutti e due sono tenuti a pagarlo. Ovviamente, chi paga per primo libera dall’obbligo anche l’altro, ma se nessuno dei due paga entrambi sono parimenti responsabili e possibili destinatari di una cartella esattoriale. Quindi, per rispondere al quesito di partenza, cioè chi è responsabile per la multa in caso di auto in prestito la risposta corretta è: sia il titolare della macchina, sia l’effettivo conducente.

E se il conducente non è in grado di ricordare a chi aveva prestato l’auto? In base a una recente ordinanza della Corte di Cassazione (ord. n. 29593/17 dell’11.12.2017) è soggetto alla seconda multa (cioè quella da 286 a 1.142 euro) solo chi senza giustificato motivo non fornisce la dichiarazione coi dati dell’effettivo conducente. Il proprietario dell’auto deve essere sempre in grado di ricostruire chi ha preso la sua auto e chi la guidava al momento dell’infrazione. In tema di violazioni di norme del codice della strada il proprietario del veicolo, in quanto responsabile della circolazione dello stesso nei confronti della pubblica amministrazione o di terzi, è tenuto sempre a conoscere l’identità dei soggetti ai quali affida la guida e, di conseguenza, a comunicare tale identità all’autorità amministrativa che gliene fa richiesta, al fine di contestare un’infrazione amministrativa. In caso contrario, risponde a titolo di colpa per negligente osservanza del dovere di vigilare sull’affidamento del veicolo.

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